Il Pozzo della Rocca, detto di San Patrizio

Il Pozzo di San Patrizio - dichiarato di notevole interesse pubblico ai sensi del D.Lgs. 42/04 Codice dei Beni Culturali - è una straordinaria architettura costruita su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane, tra il 1527 e il 1537, per iniziativa di papa Clemente VII, in fuga dal sacco di Roma, allo scopo di garantire l’approvvigionamento d’acqua alla Fortezza orvietana. I lavori furono conclusi durante il papato di Paolo III Farnese da Simone Mosca artista collaboratore di Michelangelo.
L'accesso al pozzo, capolavoro di ingegneria, è garantito da due rampe elicoidali, una per la discesa e una per la salita, completamente autonome e servite da due diverse porte: esse consentivano, in caso di assedio, di attingere l’acqua a fondovalle senza uscire allo scoperto, e di trasportare l'acqua a ciclo continuo.
Il pozzo, profondo 54 metri, è stato realizzato scavando nel tufo della rupe su cui sorge Orvieto. Ha forma cilindrica a base circolare con diametro di 13 metri; gli scalini sono 248 e i finestroni che vi danno lucesono 70. Il pozzo cominciò ad essere denominato "Pozzo di San Patrizio” in riferimento alla cavità irlandese nota come “purgatorio di San Patrizio”, una caverna esistente in Irlanda denominata "Purgatorio di San Patrizio".

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