cultura

Orvieto "assente", Silvio Manglaviti scrive al Touring Club Italiano

lunedì 29 gennaio 2018
Orvieto "assente", Silvio Manglaviti scrive al Touring Club Italiano

Si parla tanto di Tuscia, di Aree Interne, di aree di confine, di bellezza ma non a sufficienza di Orvieto. Della città del Duomo, infatti, non c'è traccia sul mensile del Touring Club Italiano, che dedica la copertina a Civita di Bagnoregio, al punto che il vice presidente della Sezione di Orvieto di "Italia Nostra" Silvio Manglaviti ha deciso di rivolgersi al presidente del TCI Franco Iseppi. Di seguito la lettera inviata:

Chiarissimo Presidente,

con la presente si segnala alla Cortese Attenzione della S.V. una curiosa - grave - incongruenza informativa rilevata sul numero di febbraio c.a. della rivista "Touring". In particolare, nella cartina (pag. 31) annessa all'interessante articolo "Lazio e Umbria / Tuscia, in viaggio con l'alchimista" di Valerio Magrelli, pag. 24, non è riportata Orvieto, del cui comprensorio fa parte La Scarzuola.

Si tratta certamente di una svista, che però risulta difficile da giustificare considerando l'autorevolezza consolidata indiscussa in campo geografico del Nostro onesto Sodalizio. L'improvvido arbitrario emendamento, certamente indegno della Storia della Nostra Città e lesivo nel senso promozionale e turistico, suona altresì strano se si considera poi che Orvieto ab immemorabili è parte integrante dal punto di vista geografico storico della Tuscia (allegata corografia di Egnatio Danti, 1580, nella Galleria delle Carte Geografiche ai Musei vaticani: visitata tra l'altro proprio ieri con la locale Associazione Majorana. Nella carta del Patrimonio di S. Pietro è rappresentata la Tuscia Suburbicaria con le piante di Viterbo ed Orvieto; Orvieto è anche riportata nella pittura sovrastante col Miracolo di Bolsena e la Processione del Corpus Domini, istituito ad Orvieto da papa Urbano IV l'11 agosto 1264).

Devo confessarLe di trovarmi in serio imbarazzo quale Socio TCI del Centenario e al contempo vice presidente di Italia Nostra Sez. Orvieto e dell'associazione culturale "Orvieto Città del Corpus Domini"; queste due ultime associazioni, impegnate proattivamente in prima linea per la promozione, la valorizzazione, la difesa della memoria e delle risorse culturali ed ambientali del Territorio e della Terra Orvietani.

Noi che viviamo (ad) Orvieto, conosciamo la fatica che in questi tempi costi portare avanti attività di informazione, progettazione, proposizione, organizzazione e gestione culturali. Ci rendiamo conto che il "mercato" imponga determinate modalità d'azione e che Orvieto possa "disturbare" eventuali competitors turistici, ma ciò non giustifica revisionismi improbabili.

Il Futuro del Nostro Paese sta nell'Unione delle Forze e delle Ricchezze di ogni centro, di ogni regione: occorre senz'altro crescere e maturare questa concezione per debellare una volta per sempre perniciose invidie e gelosie protezionistiche particulari autoreferenziali. Orvieto non merita disconferme e indifferenze, di quante già non abbia purtroppo a soffrire. Qui era Velzna caput Etruriae. Qui fu istituita la solennità del Corpus Domini. Qui è il rinomato Vino.

La nostra amata compianta concittadina Anna Marchesini direbbe a questo punto: "Tiè'!". Chiarissimo Presidente, ho voluto condividere la presente con le Autorità civiche e con autorevoli Orvietani nella speranza di una scintilla d'orgoglio da parte Nostra e nell'auspicio di un intervento della S.V. per porre rimedio alla segnalata stranezza geografica. Vorremmo che la Nostra Orvieto non sia bersagliata da fuoco amico, almeno dai protagonisti storici della Cultura d'Italia come il Nostro TCI.

Grazie dell'Attenzione.

Silvio Manglaviti