cultura

La fanciulla dal cuore pensante

sabato 30 dicembre 2017
di Mirabilia-Orvieto
La fanciulla dal cuore pensante

"...custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore" (Luca 2,19)

Coltellini Michele, presentazione di Gesù al tempio

Il racconto della nascita di Gesù riportato da Luca, peraltro brevissimo, quasi telegrafico, ruota attorno ad un annuncio, portatore di un evento meraviglioso.
Infatti, dice il Vangelo, "C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro egli disse: 'Non temete, ecco vi annuncio una grande gioia: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore...I pastori andarono dunque fino a Betlemme...e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva in una mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro'" (Lc 2,8-11).

Annuncio degli angeli ai pastori

Prima gli angeli e poi dei poveri pastori, ultimo gradino della società di quel tempo, diventano insieme i primi evangelizzatori della Buona Notizia, quasi a voler sottolineare che è tutta la creazione, dagli esseri celesti agli ultimi della terra, che si fa annunciatrice della novità assoluta portata da Cristo.
Allora nessuno si sarebbe stupito di trovare una giovane partoriente in una stalla, visto che luoghi simili venivano spesso utilizzati come ricoveri di fortuna per viaggiatori o pellegrini. I pastori, ospiti inaspettati, parlano di cose sorprendenti che suscitano stupore, mentre Maria rimane in silenzio e “da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”.
Anche se molto giovane, la madre di Gesù non è una semplice spettatrice degli eventi; ella non disperde nulla di tutto ciò che avviene, ma al contrario lo fa scendere dentro di sé, tenendolo chiuso nel segreto.
Questo è l’atteggiamento delle persone veramente sapienti che sanno accogliere, senza difese e pregiudizi, fatti o parole che potrebbero turbare, come un lampo nel ciel sereno, la monotonia della realtà quotidiana, lasciando nell’inquietudine!
L’evangelista vuole far notare che anche Maria, come tutti i presenti, non capiva quello che stava succedendo, ma quelle parole, così sorprendenti, le ha subito catturate e impresse dentro di sé...e “dentro di sé” le confrontava.

Giuseppe Vermiglio, La visita dei pastori

Questo termine “confronto” viene da una parola greca (synbalein) che significa “gettare”. Si ha l’impressione che il cuore della donna, la sua interiorità, sia come una specie di fornace in cui vengono gettate queste parole perché si amalgamino a vicenda, quasi si fondino e, in qualche modo, si chiarifichino l’una con l’altra.
Il senso del “meditare” sta proprio qui!
Un’immagine che abitualmente utilizzano i Padri della Chiesa è quella delle pietre trascinate dal fiume; quando arrivano al mare esse sono a tal punto levigate da diventare addirittura luminose, portatrici di luce o “specchio” sul quale ci si può specchiare. In Maria le parole dei pastori si confrontavano, si limavano fino al punto di rendersi reciprocamente trans-luminose, cioè trasparenti l’una dell’immagine dell’altra.
La piccola donna di Nazareth è quindi sinonimo di sapienza, quella sapienza che non lascia passare o “cadere” le cose importanti, quella stessa Sapienza che l’Antico Testamento ama rappresentare con la figura di una donna.
Maria non comprende subito tutto, ma si lascia trapassare, si lascia ferire, si lascia penetrare dalla novità sconvolgente di quelle parole e di quei gesti che sapientemente e gelosamente custodisce nel suo cuore.
E’ questa la bellezza e la grandezza di Maria, si potrebbe dire il segreto di Maria! Tutte le virtù, tanto decantate dalla Chiesa lungo i secoli, non sono forse il frutto della “madre” di tutte le virtù che è la capacità di mettersi in ascolto della storia, degli uomini, di Dio e della sua parola?

Maria in meditazione

Certamente la sposa di Giuseppe non poteva non confrontare le parole dei pastori con tutto ciò che aveva pensato nei nove mesi della gravidanza, dal momento del concepimento (l’annunciazione) alla nascita di Gesù, l’idea con cui si era immaginata la vita del proprio figlio, un figlio veramente straordinario, anzi unico: il Figlio di Dio!
Ma la rivelazione fatta dai pastori è talmente grande e straordinariamente nuova che Maria intuisce subito che ciò che aveva udito sul proprio figlio non poteva essere definito da nulla, anzi andava lasciato depositare e macerare, per essere poi compreso veramente.
E fece bene, perché l’idea che il Figlio di Dio potesse essere un Messia pieno di gloria e di regalità, dominatore dei potenti e che avrebbe fatto dei propri nemici lo sgabello ai suoi piedi, così come se lo aspettava il popolo di Israele, venne inevitabilmente smentita da un’altra profezia.
Infatti, otto giorni dopo la nascita di Gesù e degli eventi sopra raccontati, Giuseppe e Maria portarono il bambino al Tempio per la circoncisione (Lc 2,22-35) e un uomo di nome Simeone, mosso dallo spirito, si recò anche lui al tempio e, trovato Gesù, lo prese inspiegabilmente tra le braccia dicendo: “Egli è qui per la rovina e la resurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione, perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E - rivolgendosi a Maria aggiunse - anche a te una spada trafiggerà l’anima”.

Giovanni Bellini, Simeone alla circoncisione di Gesù

La vita di Cristo non sarebbe stata dunque una rivelazione trionfale di Dio, tutt’altro!
Il Messia tanto atteso, che si sarebbe dovuto riconoscere per il suo successo, sarebbe stato in realtà causa di scandalo, un pericoloso de-stabilizzatore dell’ordine costituito, un sovvertitore della Legge, insomma fonte di guai per tutti, un enorme problema da cui difendersi, da eliminare nel più breve tempo possibile!
Proprio così. Il Dio di Gesù non è affatto corrispondente all’idea che gli uomini si possono fare di Lui, e questa verità non ha risparmiato neanche Maria.
Dal famoso viaggio a Gerusalemme dove, poco più che adolescente, Gesù disobbedisce ai genitori che lo cercano angosciati (Lc 2, 41-50), fino alla sua vita pubblica, quando Maria e i parenti, credendolo pazzo, andarono a cercarlo per riportarlo a Nazareth (Lc 8,19-21), tutto di lui usciva dalle aspettative, anzi le deludeva totalmente!
Attorno a quella mangiatoia tutti rimangono meravigliati dalle parole uscite dalla bocca dei pastori, ma quelle parole, così belle per la grande novità annunciata, non erano state ancora comprese. Maria però, fanciulla dal cuore pensante, comprende che è lei a non-comprendere le parole dette su Gesù, che la grande novità era sì sotto gli occhi di tutti, ma non tutti potevano capirla, comprenderla, vederla...riconoscerla.
Per questo Maria sa che tutto ciò che si dice di Cristo deve essere non solo ascoltato, ma meditato e compreso, in attesa che venga dallo spirito illuminato.
Allo stesso modo accade quando si riscalda una fornace, non è solo il metallo contenuto dentro a diventare incandescente (la parola), ma le mura stesse di questa fornace (il cuore dell’uomo) che ricevendo calore, si trasformano.
Natale non è quindi solo “presepio”, piuttosto l’occasione di riflettere e aprirsi ad un mistero, quello della vita e della sua realizzazione finale, mistero che anche se ci trascende aspetta solo di essere compreso e illuminato.

Buon Anno a tutti!!!