cultura

"OrvietoJazzPortrait", la mostra che ripercorre 25 anni di Umbria Jazz Winter

giovedì 14 dicembre 2017
"OrvietoJazzPortrait", la mostra che ripercorre 25 anni di Umbria Jazz Winter

"OrvietoJazzPortrait" è il titolo della mostra fotografica che il Comune di Orvieto - Assessorato alla Cultura dedica alla 25esima edizione di Umbria Jazz Winter. L’evento è patrocinato da Regione Umbria, Fondazione di partecipazione Umbria Jazz e TeMa. Un racconto in immagini - 24 pannelli di 250x125 cm – dalla prima edizione ad oggi, attraverso gli scatti di sette fotografi professionisti: Massimo Achilli (curatore del progetto), Giancarlo Belfiore, Riccardo Bianchi, Riccardo Crimi, Marco Nicolini, Pino Ninfa e Pio Scoppola che hanno immortalato protagonisti, concerti, ed interpretato atmosfere ed ambientazioni che hanno reso famosa nel mondo l’edizione invernale di Umbria Jazz nella Città di Orvieto.

La mostra sarà inaugurata sabato 16 dicembre alle ore 18.30 al primo piano del Palazzo dei Sette presso lo Spazio Sette, special guest il sassofonista Filippo Bianchini. Ad arricchire l’allestimento ci sarà anche una selezione di video storici di UJ e UJW curata da Diego Torroni dal titolo “Umbria Jazz Stories” e la proiezione del video “Orvieto una città all’infinito” a cura di Massimo Achilli e Guido Barlozzetti, musiche originali di Enzo Pietropaoli. L'allestimento sarà visitabile ad ingresso libero fino a domenica 28 gennaio 2018.

In occasione dell’evento di apertura sono state realizzate alcune “special edition” celebrative del 25esimo anniversario di UJW a cura di: Orogami, Too Italy, Studio d’Arte Marino Moretti, Bottega Michelangeli e Caffè Montanucci.  Collaborano, inoltre, l’Istituto Professionale Alberghiero di Orvieto e le aziende: Casa Parrina Soc. Agricola, Sartago Soc. Agricola, Fattoria La Goccia, Azienda Agricola Arnaldo Rutili, Janas Azienda agricola biologica, Fattoria Mafalda, Cantine Scambia, Azienda agricola Danilo Basili, Fattoria Il Secondo Altopiano, Casa Vespina, Cantina Cardeto, Castello di Montegiove.

“Non c’è dubbio: fare il bis del festival estivo sotto Capodanno fu una scommessa azzardata (e molti si erano dati da fare per sconsigliarla).
E, invece, l’azzardo venne premiato. Da subito. E per varie ragioni: il luogo (Orvieto è una città bellissima, raccolta, ospitale e aveva bisogno di una scintilla per accendere la curiosità), la formula (cioè non avere gli obblighi del festival maggiore, non dover riempire gli spazi all’aperto, ma location ridotte, la possibilità di far ruotare una serie di artisti per tutti i giorni della rassegna, inglobare il Capodanno come pretesto per dare al San Silvestro il ritmo del jazz), la scelta artistica (puntare sul jazz di qualità senza sconfinare, andando anzi alla ricerca di talenti su cui puntare l’attenzione)”.

“Possiamo condividere pienamente quanto ha scritto Marco Molendini a proposito della prima edizione del Festival UJ a Orvieto (in Posters. Umbria jazz nei manifesti dei suoi Festival, Città di Castello 2013, pag. 120). Anzi, penso che siamo tutti d’accordo nel dire che a partire da quel lontano 1993, ogni anno è ‘una scommessa azzardata’”  afferma l’Assessore alla Cultura, Alessandra Cannistrà.

“Ogni anno – aggiunge - aspettiamo con un certo ‘pathos’ di accertare se UJW ci sarà o no, se si svolgerà a Orvieto, se ci saranno i fondi sufficienti, se l’Amministrazione riuscirà, se la città risponderà, se TeMa ci sarà, se…
Quasi che Orvieto ogni volta non si senta abbastanza forte per questa candidatura, insicura di poter offrire ancora quello che il Festival cercava, e trovò, nel 1993: una città “bellissima, raccolta, ospitale”, scintille di curiosità e luoghi appartati da non dimenticare. Ogni anno si rimette in gioco indecisa e divisa sulle motivazioni che, oggi come allora, hanno fatto scegliere Orvieto.

Perché Orvieto è bellezza da secoli, terra amata dagli Etruschi. Accogliente come la sua Cattedrale, unica al mondo e visitata dal mondo da oltre settecento anni. Raccolta e racchiusa, come il Pozzo di San Patrizio, la sua Rupe dorata, le sue storie, le tradizioni. Tutto questo, e molto altro, Orvieto ha offerto a UJW in questi venticinque anni di relazione, fedele e insieme eccitante ogni volta, ogni anno con qualcosa di nuovo, inedita e tradizionale al tempo stesso.

Per questo, Orvieto merita di essere festeggiata. Perché anche quest’anno, consapevole delle criticità generali del momento e del grande impegno richiesto per affrontarle e farne opportunità, la Città risponde con le sue risorse migliori e dimostra le grandi potenzialità di una comunità che lavori insieme, che collabori per un progetto comune.

E’ il progetto di Orvieto che narra se stessa attraverso il suo patrimonio artistico, che mette in luce la sua storia attraverso la straordinaria eredità culturale che conserva e sulla quale intende costruire il futuro grazie a nuove competenze, nuovi apporti, nuove tradizioni. Una comunità consapevole del valore della condivisione nella qualità, nell’impegno di chiunque voglia fare la sua parte con capacità e determinazione. Per Orvieto, una città d’arte, una capitale della cultura. In molti siamo convinti che possa esserlo, che lo sia già. E siamo innamorati di Orvieto”.

“Ringrazio personalmente e a nome dell’Amministrazione – conclude - tutte le associazioni, i volontari, le imprese, i produttori, gli artisti e gli istituti della Città che hanno contribuito a rendere così ricco il programma degli eventi delle festività.  Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato a realizzare la Mostra dedicata a UJW#25, i fotografi che hanno offerto pro bono le immagini del Festival, le manifatture orvietane che, con le loro special edition, hanno voluto sostenere concretamente questa iniziativa, nell’ambito di un progetto culturale condiviso e in piena lavorazione. Un ringraziamento particolare al personale dei diversi Uffici e Servizi comunali che ha coordinato, seguito e curato da un lato, insieme alle due ditte incaricate, gli interventi di illuminazione, dall’altro gli interventi sul decoro e allestimento urbano. Sappiamo che insieme possiamo ripartire da qui”.

Fonte: Ufficio Stampa Comune di Orvieto