cultura

Giornate Nazionali dei Castelli, in Umbria apre le porte il Castello dei Cavalieri di Malta

giovedì 11 maggio 2017
di Davide Pompei
Giornate Nazionali dei Castelli, in Umbria apre le porte il Castello dei Cavalieri di Malta

Fine settimana di visite, convegni, tavole rotonde, mostre, concerti e celebrazioni di restauri di edifici fortificati, in tutta Italia - dove si contano almeno 20.000 strutture tra castelli, torri e rocche - per la 19esima edizione delle Giornate Nazionali dei Castelli, l'evento patrocinato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e promosso dall'Istituto Italiano dei Castelli, associazione culturale senza scopo di lucro costituita per incoraggiare lo studio storico, archeologico ed artistico dei castelli e dei monumenti fortificati.

Che per un giorno, anzi due – sabato 13 e domenica 14 maggio – apriranno le rispettive porte, consentendo al pubblico di godere dell'elegante fascino di questo settore dell'architettura che ricopre un'enorme importanza per il Belpaese e riscopre un patrimonio, quello castellano, senza tempo. Dall'Abruzzo al Veneto, l'appuntamento si rinnova in 19 Regioni. Nel vicino Lazio, sventola la Bandiera Arancione sul Castello di Sermoneta, costruito tra il XIII e il XV secolo. In Toscana, quello di Calenzano tirato su a partire dal 1191.

In Umbria, a rispondere presente è il Castello dei Cavalieri di Malta, detto "La Badia" e costruito nel XII secolo alle porte del Comune perugino di Magione. Qui, nella giornata di sabato 13 maggio dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.30, si terranno le visite guidate. Alle 16, inoltre, nel Salone del Castello è prevista una conferenza su "I Castelli dell’Ordine di Malta in Italia e in Terra Santa" a cura del professor Paolo Caucci von Saucken.

Durante l'anno, dal lunedì al sabato mattina è aperta la cantina dove maturano in legno i vini rossi della DOC "Colli del Trasimeno" prodotti dall’omonima Azienda Agricola. Il complesso fortificato è ricordato già in un documento del novembre 1171 come hospitium, gestito dai cavalieri gerosolimitani lungo la Via Francigena. "Nella guida del pellegrino Annales Stadenses Auctore Alberto, redatta tra il 1240 e il 1256, infatti, accanto alla più frequentata direttrice Orvieto-Bolsena-Roma, si indica la via del Lacum Perusinum ad Manum Dextram che prosegue per Perugia e arrivava a Roma passando da Assisi".

"La definitiva trasformazione del complesso, ancora di tipo ospitaliero, in castello a pianta quadrata avvenne nel Quattrocento per volere del vescovo (poi cardinale e patriarca di Aquileia) Marco Barbo, nominato dal papa Paolo II nel 1462 membro della commissione da lui istituita per affiancare il maestro generale dei cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme nella riforma dell'Ordine che si dibatteva tra difficoltà finanziarie e contese interne.

Le radicali modifiche, attribuite all’architetto bolognese Fioravante Fioravanti che aveva operato presso la cattedrale di San Lorenzo e la Porta di Sant'Angelo a Perugia, comportarono l'aggiunta della torre angolare rotonda, dei peducci, di un insieme di merli a coronamento della parte fortificata e di una corte loggiata. Le ricche stanze del primo piano indicano che l'antico hospitium ormai aveva assunto gli elementi distintivi di una nobile dimora, pur conservando particolari protettivi e disponibilità di ospitare i pellegrini.

Di lì a poco, anche la cappella romanica, dedicata al patrono dell’Ordine di Malta San Giovanni Battista subì un'opera di abbellimento: all’inizio del XVI secolo il cardinale Giovanni Battista Orsini, titolare della commenda sull'abbazia, affidò alla bottega del Pinturicchio la realizzazione di due affreschi, una Natività e la Madonna con Bambino, San Giovanni e San Giacomo, patrono dei pellegrini. Nel castello, si tenne nel 1502, la 'dieta alla Magione nel Perugino' della quale parla Machiavelli ne 'Il Principe'".

Per ulteriori informazioni:
347.33007318 – 347.4135100
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