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"Cultura per il No Profit". Un bando per la gestione di tredici gioielli demaniali

venerdì 18 novembre 2016
di Davide Pompei
"Cultura per il No Profit". Un bando per la gestione di tredici gioielli demaniali

Quattro ville, due chiese, due castelli, un'abbazia, un eremo e una certosa. Beni immobili del Demanio Culturale dello Stato, non aperti alla fruizione pubblica o non adeguatamente valorizzati. Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ne ha individuati tredici in tutta Italia per i quali attualmente non è corrisposto alcun canone e che richiedono interventi di restauro, e li ha promossi a destinatari del bando che li concederà in uso, da 6 a 10 anni, a privati no profit.

"Le associazioni no profit attive nei territori – ha dichiarato il ministro Dario Franceschinipotranno partecipare con una procedura chiara e trasparente alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale, uno strumento che consentirà di partire dal basso nell'adempimento dell'articolo 9 della Costituzione. Pubblico e privato sociale perseguono, infatti, lo stesso obiettivo a favore del patrimonio culturale, a tutto vantaggio dell'intero sistema paese".

Per la prima volta, quei beni potranno essere gestiti da associazioni e fondazioni che, non avendo fini di lucro e non essendo destinate alla realizzazione di profitti, reinvestono gli utili interamente per gli scopi organizzativi. Rientra tutto nel bando "Cultura per il No Profit", stilato dalla Direzione Generale Musei, dove è specificato che "la concessione d’uso è finalizzata alla realizzazione di un progetto di gestione del bene che ne assicuri la corretta conservazione, l’apertura alla pubblica fruizione e la migliore valorizzazione".

E che "gli enti interessati, con esperienza almeno quinquennale nella collaborazione alla tutela e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, sono invitati a presentare la propria proposta, per un massimo di tre siti, entro e non oltre le 12 di lunedì 16 gennaio". Una commissione ministeriale valuterà poi il progetto presentato, il prezzo proposto per il biglietto, la sostenibilità del piano economico. Dal canone di locazione saranno detratte le spese per il restauro sostenute dal concessionario.

L'elenco attraversa tre regioni del Nord – Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna – e quattro del Centro Italia. Per l'Abruzzo, in lizza c'è la Chiesa di San Pietro ad Oratorium di Capestrano. Tra Aretino e Senese, vanta ben tre siti la Toscana con l'Abbazia di Soffena, a Castelfranco di Sopra, Piandiscò, ma anche l'Eremo di San Leonardo al Lago di Monteriggioni e Villa Brandi a Vignano. Due, i gioielli dell'Umbria. A Perugia, Villa del Colle del Cardinale, il complesso costruito su tre piani e mezzo fuori terra nel '500 da Ascanio della Corgna e circondato da circa 13 ettari di parco, e a San Giustino, Castello Bufalini, nato come fortezza militare alla fine del '400 e poi trasformato in palazzo signorile fortificato con ampie logge di gusto tardo rinascimentale. L'ampio parco circostante è costituito da un giardino all'italiana al quale si affiancano limonaie, giochi di fontane e un labirinto impiantato nel 1962.

Due anche per il Lazio, con la Certosa di Trisulti, a Collepardo, fondata nel 1204 e affidata ai monaci Certosini. Al suo interno, la Chiesa di San Bartolomeo, con opere d'arte di pregio, la Farmacia del XVII secolo e una Biblioteca che conta oltre 25 mila volumi. A Bassano Romano, infine, Villa Giustiniani (nella foto), trasformata dalla famiglia Anguillara, tra '500 e '600, in capolavoro d'arte rinascimentale. Set di documentari e pellicole celebri, da "La Dolce Vita" di Federico Fellini a "Il Gattopardo" di Luchino Visconti, "la villa – annotano dal Mibact – era posta in relazione diretta con il parco, in fondo al quale svettava la rocca, fatta realizzare dai Giustiniani come conclusione prospettica del giardino visto dal palazzo ceduto allo Stato Italiano dalla famiglia Odescalchi di Bracciano nel 2003". Al piano terra, un pregevole teatrino, unico nel suo genere. Al piano nobile, straordinari esempi di pittura barocca.