cultura

Porte aperte a Palazzo Altieri. Visita al Museo e presentazione di "Storie di ordinaria persecuzione"

sabato 5 novembre 2016
di Davide Pompei
Porte aperte a Palazzo Altieri. Visita al Museo e presentazione di "Storie di ordinaria persecuzione"

Le sette immagini di Roma. Storie dell'Antico Testamento. Paesaggi che rappresentano Vicarello, Castello di Rota, Monterano ed altri luoghi che, all'epoca, appartenevano alla famiglia. Dietro la sobria facciata di residenza nobiliare si conservano affascinanti affreschi e una galleria di ritratti dei pontefici, voluta da Clemente X. La Capitale dista appena 40 chilometri, il doppio per chi arriva da Orvieto. La visita a Palazzo Altieri, da sola, ripaga però il viaggio verso Oriolo Romano, Viterbo.

Meglio ancora se gratuita. La prima occasione, in tal senso, si fa largo in agenda per domenica 6 novembre quando l'architettura più rilevante di Piazza Umberto I – di proprietà del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e gestito dal Polo Museale del Lazio – lascerà aperte le sue porte. Già varcate, chiavi in mano, dalla famiglia Santa Croce dalla fondazione nel 1578 al 1604, dagli Orsini dal 1604 al 1671, quindi dagli Altieri del nome, dal 1671 e fino al 1971 quando venne acquistato dallo Stato Italiano. È sotto la direzione di Carlo Fontana che il palazzo ha raggiunto l'attuale configurazione, nei secoli XVII – XVIII.

"Ai corpi esterni – ricostruiscono dal Mibact – vennero aggiunte le due ali di direzione nord, così da creare un ampio cortile. Fu elevata in posizione asimmetrica la torretta con l’orologio, abbellito l’ingresso con il ponte in pietra basaltica e rifatta la bella fontana al centro della piazza antistante il palazzo. L’interno è articolato in ampi e ben distribuiti ambienti, decorati con stucchi, affreschi e pitture di buona fattura, alcune attribuite alla scuola di Taddeo Zuccari".

Fulcro delle quattordici sale in cui si articola il Museo, la Sala degli Avi. È qui che sabato 5 novembre alle 17.30 sarà presentato il libro di Antonio Pellegrini "Storie di ordinaria persecuzione. Sovversivi, anarchici, socialisti, comunisti, antifascisti nel Casellario Politico Centrale (1894 – 1943)", 392 pagine intrise di vicende umane, militanza politica e impegno civile in Val di Comino e Provincia di Frosinone, pubblicate con il supporto del Gruppo di Azione Locale Versante Laziale del Parco Nazionale D'Abruzzo. Presenti, accanto all'autore della ricerca storica, il primo cittadino di Oriolo Romano Emanuele Rallo e l'assessore alla cultura Manuela Fiori.

Quanto alla dimora signorile, a conferirle la connotazione di villa patrizia secondo i canoni stilistici del XVI secolo è il giardino attualmente è di proprietà comunale. "Giorgio III – ricostruiscono dal Mibact – aveva già previsto il parco annesso al palazzo e i lavori per la sua sistemazione iniziano nel 1582 e proseguono a lungo. L’area del giardino originario è quella attuale, circa 8 ettari, disposti sul lato di ponente , e si accedeva dal palazzo tramite un ponticello, e fungeva da giardino di caccia. Ne risulta l’immagine di un parco naturale con ampie aree di campagna al suo interno, e anticipa curiosamente la tipologia del giardino ottocentesco inglese".

Durante l'anno, Palazzo Altieri è visitabile dal martedì alla domenica, dalle 8.30 alle 19.30, al prezzo di 5 euro (ridotto 2,50 euro fatte salve le agevolazioni previste dal regolamento di ingresso ai luoghi della cultura italiani). Chiuso, invece, il 1 gennaio, il 1 maggio e il 25 dicembre, salvo aperture straordinarie su progetto Mibact.

Per ulteriori informazioni:
Polo Museale Lazio 
06.99837145

 

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