cultura

Gli studenti di Orvieto leggono "Non dirmi che hai paura"

sabato 9 aprile 2016
Gli studenti di Orvieto leggono "Non dirmi che hai paura"

Alla vigilia dell'incontro con Giuseppe Catozzella, gli studenti delle scuole superiori di Orvieto hanno letto, recensito e discusso sulla storia di Samia, raccontata in "Non dirmi che hai paura".  A questo indirizzo è possibile vedere il booktrailer realizzato dalla classe 1S2 dell'ISST Orvieto del Liceo Scientifico "E. Majorana" in occasione della presentazione dell'ultimo libro dell'autore.

Di seguito, invece, le recensioni e le impressioni degli alunni del Liceo Classico "F.A. Gualterio" e del Liceo delle Scienze Umane realizzate nell'ambito del Progetto Lettura "Liber et Libenter" in collaborazione con la Libreria dei Sette - Mondadori. L'esperienza dell'incontro con l'autore ha coinvolto cinque classi e numerosi docenti ed è stata sicuramente positiva per promuovere e motivare i ragazzi alla lettura e alla riflessione sul presente.

IV A - GINNASIO

MARCO BICCHI

Questo è un libro bello da leggere e facile da capire, adatto a ragazzi di quindici anni, utile per far capire come si vive in questi paesi poveri e senza un governo; ad esempio Samia la protagonista è costretta a correre con delle scarpe rotte utilizzate già dai fratelli. In queste pagine viene mostrata la forza di volontà, la voglia di vivere e la speranza che questi bambini possiedono, come dimostra Samia, infatti la sua passione la porterà ad intraprendere un viaggio di molti chilometri per poi imbarcarsi verso l'Italia. Concludendo, tale libro mi è piaciuto molto.

MATILDE BORRI

Il libro "Non dirmi che hai paura" di Giuseppe Catozzella è commovente, intenso, dimostra il coraggio e la tenacia di una ragazza. Samia, la protagonista, desidera essere l'atleta più famosa del mondo, rivendicando la terra somala e divenendo il simbolo delle donne vittime della guerra. Lei riesce ad ottenere grandi traguardi sostenuta dal suo migliore amico da sua sorella. La sua bravura e la sua costanza la condurranno a classificarsi alle Olimpiadi in Giappone ancora giovanissima. La parte che mi ha colpito di più è il finale. Il viaggio pericoloso e angosciante che riscontra una fine tragica è quello che ogni giorno moltissime persone nella stessa situazione rivivono per costruirsi un futuro migliore. Il libro è veramente bello e ne consiglio la lettura.

DILETTA CECI

Un libro che arriva dritto al cuore. La protagonista del romanzo “ Non dirmi che hai paura” è Samia, ragazzina somala con la corsa nel sangue. Si resta di stucco nel leggere la determinazione di questa piccola ragazza, in un luogo dove l'odore di polvere da sparo impregna l'aria e dove avvengono uccisioni al mercato o per strada come se niente fosse, e nonostante questo Samia, per principio col suo amico del cuore Alì e dopo da sola, è ostinata nel perseguire il suo sogno: la partecipazione alle Olimpiadi. Samia sin da bambina trascorre i suoi fine serata nel cortile della sua triste casa ascoltando i genitori o i vicini di casa che parlano di una cosa da discutere, un qualcosa che fa venire i brividi solo a pensarla e che molti che l'han fatto e che son riusciti a portarlo a termine, non lo dimenticheranno per tutta la vita : Il Viaggio. Un romanzo che inizia con una serie di legami, il legame tra ragazzini che stringono il patto di essere fratello e sorella per sempre, il legame tra Samia e la sua famiglia, ma soprattutto tra se stessi e i propri sogni, una piccola guerriera che corre per la propria libertà.

LUDOVICA CIPOLLA

Samia è una ragazzina di Mogadiscio. Ha la corsa nel sangue. Ogni giorno divide i suoi sogni con Alì, che è amico del cuore, confidente e appassionato allenatore. Mentre intorno la Somalia è sempre più preda alla chiusura politica e religiosa, mentre le armi parlano sempre più forte la lingua della violenza, Samia guarda lontano, e avverte nelle sue gambe magre e velocissime un destino di riscatto per il paese torturato e per le donne somale. Giuseppe Catozzella nel libro “non dirmi che hai paura” racconta la straordinaria storia di Samia, la ragazzina che alle Olimpiadi del 2008, grazie alla sua volontà e al suo desiderio di realizzare il suo sogno , commosse il mondo intero.  Samia muore nel Mar Mediterraneo il 2 Aprile 2012 mentre tentava di raggiungere l’Italia. Giuseppe Catozzella con questo libro vuole far capire alle persone che non importa chi sei e cosa hai, ma che se una cosa la desideri con tutto te stesso riuscirai a realizzarla, che per ottenere qualcosa, occorre fatica e sacrificio, che non ti devi arrendere davanti a niente e che se cadi è perché stai correndo, chi non cade mai è perché stai strisciando.

LORENZA COMODINI

Questo libro racconta la storia di Samia Yusuf Omar, la ragazzina somala che nel 2008, grazie alla sua determinazione e alla sua forza di volontà, commosse tutto il mondo, ma che venne dimenticata subito dopo. Catozzella riporta in vita la sua storia e fa conoscere ai lettori una tragedia che da anni tormenta le popolazioni africane e la successiva odissea di chi è disposto a rinunciare a tutto pur di salvarsi, perfino al diritto di essere un uomo. Nella prima parte del romanzo, Samia racconta la sua infanzia a Mogadiscio, una vita fatta di stenti e sacrifici, ma una vita piena di speranza e volontà perché lei vuole diventare una campionessa atletica, vuole correre. Nella seconda parte, invece, incontriamo il Viaggio, non solo la traversata nel mare, ma anche il terribile tragitto dalla Somalia all’Etiopia, e poi fino in Libia, un viaggio visto dagli occhi di Samia che sarà costretta a mettere da parte la propria umanità pur di sopravvivere. È un romanzo emozionante che illustra la situazione in cui si ritrovano migliaia di persone, ma che fa anche riflettere sull’importanza dei sogni e sull’intensità con cui vanno vissuti.

ROMEO CORBA

Quando mi venne proposto dalla mia professoressa di italiano di leggere il libro “Non dirmi che hai paura” di Giuseppe Catozzella, mi ricordo che ero molto perplesso perchè mai libri di questo genere mi avevano attirato; eppure decisi di continuare la lettura poiché era stato tratto da una storia vera ed ero curioso di scoprirla. Samia è una ragazza di Mogadiscio con la grinta nel cuore e la determinazione nell’anima, che, nonostante viva in una realtà che comprende guerre, siccità, povertà e bei ricordi infranti, segue il proprio sogno con una diligenza e una perseveranza ammirevole: correre alle future Olimpiadi di Londra. La bambina, grazie alla sua forza, riesci ad arrivare fino in fondo a tutto ciò, superando la sola molte sofferenze e situazioni precarie, in cui neanche il più bel forse sembra una certezza. Una storia molto toccante, che però a me non è arrivata, forse per il lento sviluppo del tempo narrativo o per un po' di sofferenza mancante. Detto questo ammiro il modo in cui l'autore riesce ad amalgamare ed a giostrare nella storia molte tematiche che stanno prendendo il sopravvento nella società globale ai giorni d'oggi: l'immigrazione, la mancata uguaglianza, la proibita ribellione, l'andare contro i principi ideologici della propria religione, la crescita. Apprezzo anche la leggerezza con cui è raccontata questa storia piena di sofferenza, ma soprattutto la purezza di essa, una vicenda che dice solo il vero, con notizie e informazioni documentate dall’autore stesso, immedesimatosi nella realtà di cui parla. Vorrei dire che questo libro non mi ha colpito per la scrittura, ma per la grandezza dell'autore, che con questa storia ha reso onore ad una ragazza più che ammirevole.

MIRKO MARTINI

Il libro racconta di una ragazza di nome Samia, di nazionalità somala, che ha la passione della corsa. Samia affronta varie gare nella sua regione e, dati i suoi successi, è invitata alle Olimpiadi di Londra. Purtroppo Samia non possiede i costosi attrezzi per allenarsi, inoltre, la sua condizione sociale ed economica non la favoriscono di certo, quindi perde la gara olimpica. Nonostante la sua sconfitta, la fiducia in se stessa è però ancora ben salda. In seguito a una promessa fatta a suo padre e al desiderio di riscattare le donne della Somalia, Samia tenterà uno sbarco in Italia per prendere parte alle Olimpiadi di Pechino. Sfortunatamente proprio quando Samia sta per concludere il suo viaggio in mare, incontra il suo triste destino. Il tema affrontato dall’autore è abbastanza scontato: è il tema dell’umana speranza di miglioramento in questo caso collegato con il dramma dell’immigrazione di massa. La tecnica narrativa adottata dallo scrittore è molto semplice, non particolarmente avvincente e monotona. I personaggi rappresentati sono piatti e non prendono corpo. Il libro manca dell’emozione che un buon scrittore avrebbe saputo trasmettere a questo tipo di racconto. E’ carente anche di una buona scelta lessicale ( in alcuni punti è anche gratuitamente volgare ). Sarebbe da associarlo più a un racconto di cronaca che a un libro per ragazzi. In breve: è un racconto con una storia triste, leggerlo rende umanamente tristi ma non si eleva mai al livello del pathos.

FEDERICA FINETTI

“Non dirmi che hai paura” è un romanzo scritto nel 2014 da Giuseppe Catozzella nel tentativo di provare a raccontare la storia di Samia, una ragazzina di Mogadiscio, il cui unico desiderio è quello di diventare una campionessa di atletica, in una Somalia purtroppo misogina e fondamentalista e che reprime ogni anelito di emancipazione. Catozzella descrive un’Africa caratterizzata da guerre etniche e scontri politico-militari, il tutto contornato dall’integralismo islamico. Samia, anche in tale contesto, guarda lontano, sognando un diverso destino per se e per ogni donna somala. Ci riesce in parte qualificandosi alle Olimpiadi di Pechino, senza tuttavia vincere, ma divenendo pur sempre un simbolo per le musulmane del mondo. Ma quando l’oppressione degli integralisti si fa più soffocante, Samia improvvisamente perde tutto quello che ha di più caro e la sua giovane vita diviene un’odissea, costretta a cercare una nuova vita in Italia, rinchiusa dentro il suo burqa, in balia del mare che mai nulla perdona. Ho avuto qualche perplessità nella lettura del libro, convinta che fosse l’ennesima opera destinata a suscitare, in un momento come quello attuale, la commozione dei lettori, sfruttando forse in maniera eccessiva l’onda emotiva conseguente agli sbarchi dei profughi. La lettura del testo ha in parte confermato le perplessità iniziali, anche se va riconosciuto all’autore un giusto mix di una velata demagogia con una comunque corretta ricostruzione dei fatti. Il tutto è caratterizzato da una metodica descrittiva che fa emergere come il racconto proviene da chi non conosce personalmente il continente africano ma lo descrive soltanto in virtù di una conoscenza informativa. Talvolta lo stile narrativo appare oltremodo sintetico con un lessico contratto che non da’ nessuna emozione alla lettura, la sintassi è scarna e paratattica, il tono spesso superficiale e in taluni casi si nota una scarsa profondità nella trattazione. L’opera non pare possa considerarsi come particolarmente significativa o degna di memoria, lasciando nella mente del lettore soltanto la fragile e al tempo stesso forte figura di Samia, la cui storia non appare sufficientemente amplificata nella sua intrinseca valenza.

LAVINIA FIORENZI

Giuseppe Catozzella è l'autore del libro ''Non dirmi che hai paura'', vincitore di numerosi premi. Racconta della storia di una bambina, Samia, che vive in un quartiere molto povero di Mogadiscio con la sua famiglia e il suo migliore amico Alì. Samia ha una grande passione, la corsa, ed ha anche un obiettivo: arrivare alle Olimpiadi ed incontrare il suo mito Mo Farah, campione di atletica. Nonostante le sue scarpe rotte e gli ostacoli che il suo paese gli impone, Samia riesce con grande determinazione a qualificarsi alle Olimpiadi di Pechino, durante le quali però arriverà ultima. Proprio per la voglia di vincere deciderà di affrontare un lungo e difficoltoso viaggio, una vera e propria odissea, per arrivare a Londra e sostenere le prossime gare. Nel libro oltre ai sogni ed alle aspettative della ragazza, l'autore fa riflettere i suoi lettori sulle condizioni di vita della popolazione, specialmente delle donne. Parla del regime integralista e di come questo possa limitare, se non addirittura impedire, di vivere liberamente, soffocando ogni tentativo di condurre un'esistenza serena. Catozzella tratta anche un tema molto attuale, quale quello dell'immigrazione: aiuta a comprendere il disagio che milioni di persone vivono durante il viaggio che auspicabilmente li condurrà lontano dalla sofferenza provata nella loro terra d’origine.

ELENA GRADOLI

Il libro “Non dirmi che hai paura” di Giuseppe Catozzella affronta tematiche attuali rispecchiando la situazione degli stati più poveri del mondo dai quali a causa della guerra molti abitanti emigrano per raggiungere le coste europee con la speranza di ricevere accoglienza. Non vivendo la situazione della protagonista non riesco a rispecchiarmi nel personaggio anche se condivido e stimo la sua voglia di praticare sport nonostante i mille impedimenti che le pongono molte difficoltà nel farlo. Il libro mi è piaciuto, in un certo senso mi ha fatto maturare ed approfondire conoscenze su argomenti a me in parte oscuri(ignoti,sconosciuti). E’ forte, i particolari sono descritti nei minimi dettagli così come le sensazioni e le emozioni provate dai personaggi che sono facilmente vivibili dal lettore.La vera storia diversa da quella del testo, è drammatica e triste e mi è piaciuto come lo scrittore abbia concluso immaginariamente il racconto facendo realizzare a Samia il sogno della sua vita.

VALENTINA LUCCHI

La storia di Samia è stata molto avvincente e appassionante. Samia ha molto coraggio e per inseguire il suo sogno riesce ad allenarsi nonostante la guerra e le avversità che ci sono nel suo paese. Riesce a partecipare alle olimpiadi di Pechino e anche se arriva ultima, la sua partecipazione è stata rilevante, non solo per lei ma anche per tutte le donne del suo paese. Il suo sogno continua, infatti vorrebbe partecipare alle olimpiadi di Londra del 2012 e vincere. Anche se le cose peggiorano Samia non si da per vinta e trova la forza per scappare dal suo paese e affrontare un viaggio lungo e pericoloso, alla ricerca della libertà. Sicuramente Samia è un esempio di coraggio per tutti noi, ma soprattutto un simbolo molto importante per le donne, che non sempre riescono a primeggiare in un mondo maschilista, quindi Samia è senz’altro una eroina dei nostri tempi.

ARIANNA MECHELLI

Numeri. E’ il modo in cui noi occidentali siamo abituati a pensare alle centinaia di esseri umani che ogni giorno perdono la vita in mare scappando dalla guerra, per cercare fortuna, per conquistare un futuro migliore o, nel caso di Samia, per realizzare un sogno: correre alle Olimpiadi di Londra del 2012 e vincere per il suo paese, per la Somalia e per la liberazione di tutte le donne somale. Nel suo libro, Non Dirmi Che Hai Paura, Giuseppe Catozzella descrive un mondo di cui si conosce l’esistenza, di cui si sente sempre parlare, ma cui si presta sempre troppa poca attenzione. Samia è una bambina di Mogadiscio con la corsa nel sangue. Determinata, testarda, sognatrice, una piccola guerriera, come la definisce suo padre. Trascorre la sua infanzia fra una corsa sotto il sole cocente con il suo migliore amico e allenatore Alì e una canzone di sua sorella Hodan. Una vittoria dopo l’altra la porta alle Olimpiadi di Londra, dove arriva ultima, ma torna in Somalia con ancora più voglia di correre. La realtà però arriva inarrestabile a stravolgere i suoi sogni: gli estremisti di Al Shabaab hanno assunto sempre più potere, le hanno portato via il suo migliore amico e suo padre e le hanno imposto regole che privano Samia e il resto del popolo della propria libertà. Allora decide di intraprendere il Viaggio per l’Europa, che le toglie qualsiasi spiraglio di umanità fino a portarsi via tutti i suoi sogni e speranze attraverso il mare cui aveva guardato con invidia da piccola, il suo mare. Giuseppe Catozzella descrive un mondo duro e povero con una grandissima dolcezza attraverso gli occhi di una bambina che crede di avere sempre di più di ciò che si merita, che vuole vincere per la libertà e chi si lascia spingere dal vento e dai suoi sogni inarrestabili. Una bambina che ha creduto davvero nel suo sogno e alla quale Catozzella ha voluto donare uno splendido lieto fine.

AURELIA MENICHINI

Non dirmi che hai paura è l'emozionante libro di Giuseppe Carrozzella, che racconta la storia di Samia e della sua straordinaria passione: la corsa. Mogadiscio è sconvolto dalla guerra, dove gli integralisti e la povertà avanzano di pari passo, ma non è certo questo un motivo per smettere di inseguire un sogno: Samia e l'amico Alì continuano ad allenarsi come tutti gli anni per la corsa annuale, nonostante il caldo, il burqa e le scarpe rotte. Proprio per quell'occasione Samia promette ad aabe, il padre, che parteciperà alle Olimpiadi del 2008 in Cina; non solo: un giorno le vincerà. Da qui iniziano le vicissitudini, che la allontanano da Ali, dalla sorella Hodan, dalla famiglia e dal suo amato Paese, ma la portano sempre più vicino al suo sogno e al suo mito Mo Farah. Nel 2008, a 17 anni, mantenendo la promessa fatta al padre, partecipa alle Olimpiadi in Cina, arrivando ultima, ma riscattando la posizione delle donne somale e, più in generale, del mondo femminile orientale. Mentre insegue il suo ultimo sogno, le Olimpiadi di Londra, nel 2012, la sua corsa viene interrotta, durante il Viaggio verso le coste italiane. Lo scrittore ci apre gli occhi difronte allo straziante scenario degli sbarchi clandestini, responsabili di centinaia di morti. Nonostante ciò, il libro ha come tema fondamentale la vita, valore sacro e violato, consacrato per ciò che vale la pena viverla. Samia è l'esempio che non ci sono ostacoli invalicabili e che, se lo vogliamo davvero, tra il dire e il fare non c'è di mezzo nessun mare.

ARIANNA MILIZIA

Giuseppe Catozzella è autore di racconti, reportage,romanzi inchiesta.E’ stato consulente editoriale per la Mondadori ,lavora attualmente per Gian Giacomo Feltrinelli. Scrive per alcuni giornali e riviste. Ha collaborato con la trasmissione televisiva le Iene . Tiene un blog sul sito del “Fatto quotidiano”. Con Feltrinelli ha pubblicato Fuego(zoom,2012) ed il romanzo Non dirmi che hai paura del 2014. La protagonista del romanzo è Samia una ragazzina di Mogadiscio che ha la corsa come suo hobby e che trascorre gran parte del suo tempo con Ali’ amico fantastico con cui condivide le speranze,i sogni e le aspettative. Ali’ e’ anche il suo allenatore . La sua vita e’ divisa tra una realtà dura in un paese devastato dalla guerra e dalle armi e la sua volontà di riscatto per sé ,per tutte le donne della Somalia ,per il suo paese. Samia coltiva il suo sogno di diventare una campionessa di atletica, si allena di notte,nello stadio deserto per difendersi dagli integralisti che non le permetterebbero mai e poi mai di essere una donna libera ,libera di affermarsi, libera di diventare una campionessa,superando ostacoli e difficoltà. Sullo sfondo di questa vicenda la grave situazione della Somalia, un paese segnato dai conflitti religiosi, da un fanatismo sempre più intransigente, dove non è possibile vivere nella normalità, cioè all’occidentale. Chiunque immagina una vita diversa cerca di fuggire come fa Samia che sfida la traversata in mare, affronta quel lungo e terribile viaggio, come fanno tanti migranti ancora oggi dalla Somalia alla Libia, all’Italia, una lunga odissea tra la fame, gli stenti, tra i pericoli della navigazione, la sporcizia, gli odori nauseanti, nelle mani di trafficanti che sfruttano la disperazione di quegli infelici che si mettono nelle loro mani e intraprendono il viaggio della speranza. Riesce a qualificarsi alle Olimpiadi di Pechino, ma non vince.  Rimanda l’appuntamento alle Olimpiadi di Londra del 2012, dove vince i 5.000 e i 10.000 metri. Samia ha coronato il sogno della sua vita quella di correre e di vincere. Il romanzo è commovente non solo per la storia individuale della protagonista ma per lo scenario terribile in cui la vicenda si svolge. E’ la storia di un paese di uomini e di donne che cercano di lottare, pur sapendo che la lotta è difficilissima ed impari, violentati dalla guerra, dalle sopraffazioni, da violenze indicibili di ogni genere. Per le donne vittime del fanatismo religioso il burka è il simbolo della loro inferiorità. Samia lotta soprattutto contro questi tabù, contro i tanti divieti. La sua è la corsa non solo di chi vuole vincere una gara, una competizione con quelle gambe gracili ma forti e veloci, ma è la corsa verso la libertà un traguardo ben più importante della vittoria di una corsa olimpica.

FRANCESCO GIOELE MOCIO

Leggendo il libro di Catozzella " Non dirmi che hai paura" la parola che fin dall'inizio ha cominciato a "frullarmi" in testa è stata "odissea".
La serie innumerevole di avventure e di peripezie della protagonista, Samia, viene raccontata sia nella sua quotidianità domestica, sia nella sua tragicità contestuale, la guerra somala. Si intrecciano il legame di Samia con la sua famiglia e le sue tradizioni, con l'assurdità e la crudeltà della guerra e del fondamentalismo, tema che viviamo quotidianamente, che apprendiamo costantemente dai servizi televisivi che raccontano le atrocità dell'Isis. L'autore descrive un viaggio che dapprima è interno a Samia, ciò che la condurrà a voler realizzare il suo sogno - "correre", il secondo è il viaggio vero e proprio, quello che la porterà in Europa attraverso tappe ed emozioni che ci mostrano sia il dolore, sia la follia umana. Samia, come Odisseo, intraprende un viaggio interiore e reale per garantirsi la possibilità di poter definire la propria identità, che è quella della autorealizzazione, della ricerca di una dignità umana e dell'essere donna. È un viaggio attraverso le emozioni, il coraggio di una donna in un luogo del mondo in cui è molto difficile esserlo, i sogni di riuscita e di riscatto, il valore dei legami, il dolore del distacco dalla propria terra...questo libro è un tuffo in un mare di emozioni!

SAMUELE MORETTI

Ho da poco finito di leggere il libro “Non dirmi che hai paura” di Giuseppe Catozzella. Posso dire di avere avuto opinioni sia positive che negative a riguardo. Sicuramente non è un libro qualunque, ma un libro importante perché ci fa riflettere e ci fa capire chi è veramente sfortunato nella vita e che, con la forza di volontà, si può arrivare dove si vuole, si può raggiungere anche il traguardo più lontano e più difficile. Samia che corre con il burqa e sogna le Olimpiadi, contrastando gli integralisti, è sicuramente un esempio da seguire. Ecco, ho potuto riflettere su quante volte noi ragazzi diciamo “di avere dei problemi”; spesso dobbiamo pensare prima di parlare, pensare ad esempio proprio a quanti nostri coetanei non sono in grado avere una vita normale, perché vivono in paesi martoriati dalle guerre, in paesi poveri dove i diritti umani non hanno alcun valore.  Però in questo libro ci sono degli aspetti che non mi sono piaciuti, come, ad esempio, la ripetività. Infatti, moltissime volte, ho letto che Samia aveva come idolo Mo Farah, che doveva arrivare alle Olimpiadi di Londra e che amava correre; forse ho sentito ripetere queste frasi troppe volte. Inoltre, secondo il mio punto di vista, in qualche punto si cade anche nel troppo vittimismo. In conclusione, posso affermare però che la storia di Samia è piena di emozioni ed è colma di sani insegnamenti per noi giovani.

ANNA PASCARIELLO

Samia è una ragazzina di Mogadiscio, ha la corsa nel sangue e ogni giorno divide il suo sogno di vincere le olimpiadi con il suo amico e allenatore Alì. Per lei allenarsi è una vera sfida, vivendo da donna in un paese musulmano integralista nel quale si respira aria di guerra. A 17 anni si qualifica alle olimpiadi di Pechino, dove pero arriva ultima; ma diventa un simbolo per le donne musulmane in tutto il mondo. Continua ad allenarsi anche dopo aver indossato il burqa. Corre sempre più veloce fino a qualificarsi alle olimpiadi di Londra. Per raggiungere la tanto bramata vittoria una notte parte da sola, intraprende un viaggio,l’odissea dei migranti dall’Etiopia al Sudan, e attraverso il Sahara, alla Libia, per arrivare via mare in Italia. Il libro di Catozzella colpisce molto per le tematiche trattate, riesce a immedesimare il lettore nel personaggio , è un libro sentito, forte che ovviamente fa riflettere molto. Infatti leggendo questo libro ci rendiamo conto che la protagonista Samia affronta pericoli e sfide per noi incomprensibili; questa è la realtà, è la realtà che ogni giorno devono affrontare le donne musulmane, una realtà che noi non ci potremmo nemmeno immaginare, dalla quale a volte per loro dipende la vita o la morte, è la realtà della guerra che colpisce una parte di mondo facendolo frantumare in mille pezzi senza neanche che noi ce ne rendiamo conto solo per i capricci di qualche potente,è la realtà di donne,uomini,bambini che ogni giorno vivono là senza nemmeno sapere se ci sarà un domani e provano a vivere quel giorno come se fosse l’ultimo con spensieratezza e ingenuità come fa Samia alla quale non interessa se gli uomini fanno la guerra o si ammazzano tra di loro, no a lei interessa solo il venerdì, il venerdì di festa dove lei deve dimostrare chi è, cosa vuole veramente, dove deve correre e vincere.
Io leggendo questo libro ho capito realmente cosa significhi lottare per la vita, ma soprattutto per un sogno; purtroppo mi è saputo molto descrittivo a tal punto che in alcuni tratti, leggendo, si perde il concetto che lo scrittore voleva esprimere.

MAYRA MOSCONI

Il libro che ho letto mi è piaciuto molto anche se il finale mi ha lasciato un po' delusa perché Catozzella dice che Samia arriva alle Olimpiadi quando invece muore durante il viaggio. Samia con la sua grande passione per la corsa mi ha colpito molto e mi rispecchio in lei...è una ragazza che nonostante le avversità e le guerre che ci sono nel suo paese, mette in gioco tutta se stessa per raggiungere la sua meta e realizzare il suo sogno.

ALESSIA PASQUINI

Non dirmi che hai paura è l'emozionante libro di Giuseppe Carrozzella, che racconta la storia di Samia e della sua straordinaria passione: la corsa. Mogadiscio è sconvolto dalla guerra, dove gli integralisti e la povertà avanzano di pari passo, ma non è certo questo un motivo per smettere di inseguire un sogno: Samia e l'amico Alì continuano ad allenarsi come tutti gli anni per la corsa annuale, nonostante il caldo, il burqa e le scarpe rotte. Proprio per quell'occasione Samia promette ad aabe, il padre, che parteciperà alle Olimpiadi del 2008 in Cina; non solo: un giorno le vincerà. Da qui iniziano le vicissitudini, che la allontanano da Ali, dalla sorella Hodan, dalla famiglia e dal suo amato Paese, ma la portano sempre più vicino al suo sogno e al suo mito Mo Farah. Nel 2008, a 17 anni, mantenendo la promessa fatta al padre, partecipa alle Olimpiadi in Cina, arrivando ultima, ma riscattando la posizione delle donne somale e, più in generale, del mondo femminile orientale. Mentre insegue il suo ultimo sogno, le Olimpiadi di Londra, nel 2012, la sua corsa viene interrotta, durante il Viaggio verso le coste italiane. Lo scrittore ci apre gli occhi difronte allo straziante scenario degli sbarchi clandestini, responsabili di centinaia di morti. Nonostante ciò, il libro ha come tema fondamentale la vita, valore sacro e violato, consacrato per ciò che vale la pena viverla. Samia è l'esempio che non ci sono ostacoli invalicabili e che, se lo vogliamo davvero, tra il dire e il fare non c'è di mezzo nessun mare.

ANTONIO SARRI

Giuseppe Catozzella si è imbattuto per caso nella triste storia di Samia quando era in Kenya e ne ha fatto un libro meraviglioso grazie anche all'aiuto della sorella di Samia, Hodan. Come molti libri, anche questo, parla della guerra ma anche del sogno di una bambina. Samia è una bambina di otto anni che vive in uno dei quartieri più poveri di Mogadiscio assieme alla sua famiglia e a quella del suo migliore amico, per non dire fratello, Alì. I due da quando sono nati convivono con la guerra e le sue conseguenze, costretti ad infrangere le regole per inseguire i loro sogni. Diventata grande, Samia si lascia alle spalle i mostri del passato come la perdita del padre e di Alì ma anche l'emozione di aver partecipato alle Olimpiadi di Pechino per inseguire il suo sogno e parte per affrontare il fatidico viaggio dalla Somalia sino in Italia, cosa che aveva già fatto sua sorella e che per fortuna era finita bene. Purtroppo dopo un lungo viaggio infernale Samia muore mentre tenta di raggiungere un'imbarcazione italiana a nuoto. Grazie alla difficile storia di questa ragazza Catozzella è riuscito a spiegare come sia difficile vivere in quei paesi marchiati dalla guerra, come sia triste per un bambino vivere senza giochi, senza vestiti e costretto a rispettare delle regole ferree, riuscendo lo stesso a sorridere. “Non dirmi che hai paura” è un incitamento a non abbandonare la speranza in nessun caso, proprio come ha fatto Samia fino alla fine.

ELENA SERPIETRI

Il grande successo di Giuseppe Catozzella intitolato “Non dirmi che hai paura” è un romanzo che riporta tutto ciò che stanno vivendo gli abitanti dei paesi che si trovano in stato di guerra, come quelli del Nord Africa. Il libro ha come protagonista una ragazza di Mogadiscio di nome Samia che nonostante tutte le difficoltà vive la sua vita pensando a quello che più le piace fare: correre. Condivide la sua passione con il suo amico Alì, che in seguito le farà da allenatore.Intorno a lei la Somalia diventa sempre più rigida a causa della guerra, Samia vuole riscattarsi per il suo paese e per le donne somale inseguendo il suo destino di atleta. Riesce a qualificarsi per le Olimpiadi di Pechino nel 2008 e anche da ultima classificata riesce a guadagnarsi la stima delle donne musulmane . Ora il suo obiettivo è quello di vincere le Olimpiadi di Londra. Così portando con se questo sogno decide di intraprendere un lunghissimo e durissimo viaggio per arrivare fino alle coste italiane.
Proprio per questa sua determinazione può rappresentare un modello per tutti coloro che in questo momento si trovano nella stessa situazione in cui era lei, in quanto, con tutte le sue forze e finchè ha potuto è riuscita a realizzare i suoi sogni tra mille difficoltà.

BENEDETTA STEFANI

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CHIARA VINCENTI

Il libro “Non dirmi che hai paura” di Giuseppe Catozzella è molto bello perché anche se tratta un tema forte, l'autore non lo ha mai reso pesante, ma anzi molto emozionante. È una storia triste ma purtroppo reale e tramite essa si capiscono le sensazioni e soprattutto la sofferenza di chi quotidianamente vive la guerra e di chi ha la fortuna, ma anche il coraggio di affrontare l’odissea dei migranti. La protagonista dovrebbe esser presa come esempio da tutti perché è una ragazza forte che insegue il suo sogno e cerca di realizzarlo anche se le circostanze in cui vive non glielo permettono. Samia non si arrende e ce la mette tutta, superando molte difficoltà, per arrivare al suo obiettivo o, perlomeno, provarci, visto che muore a un passo dal traguardo, l'arrivo in Italia.

AURELIO VINCI

Questo libro parla della storia di Samia, una giovane ragazza somala che ha la passione del correre. Piano piano questa ragazza riesce a diventare sempre più veloce fino a partecipare le olimpiadi. Tuttavia ha anche dei temi più profondi di sottofondo, come la guerra che grava sulla vita del popolo, in questo caso somalo e che è causa di diversi lutti per la protagonista. Altro tema è l’immigrazione, che si affronta nella seconda parte del libro, rappresentata dal Viaggio intrapreso prima dalla sorella e poi dalla protagonista, in cui rimane vittima delle condizioni disumane dei trafficanti di uomini e rimane uccisa. Nel libro si affronta anche il grandissimo problema degli estremismi che prendono il controllo di certe zone e che riducono al minimo la libertà, la speranza e la volontà delle vittime sottomesse, a cui vengono imposti divieti e obblighi che rendono la vita un inferno. Trovo che questo libro sia profondo e tratta di tematiche molto attuali e presenti oggigiorno ma, proprio per questo, è una lettura impegnativa che implica la lettura di tutte le sfaccettature di significato che lo scrittore vuole esprimere. Tuttavia è risultato abbastanza scorrevole e piacevole alla lettura e fa capire la difficoltà e fatica nel vivere in paesi devastati dalla guerra, dalla povertà e dalla paura degli attentati, degli estremisti e delle guerre interne. Lo scrittore è riuscito bene nell’impresa di trasmettere le emozioni attraverso le parole che fanno entrare molto bene nel personaggio e nell’atmosfera del libro. Questo è un bel libro, pubblicato anche con lo scopo di sensibilizzare, verso l’immigrazione, verso i popoli che vivono in condizioni disagiate e verso chi non ha tutte le nostre possibilità. Questo libro ha anche una morale, cioè che se si vuole fare qualcosa si può, perché con la forza di volontà si riesce a fare qualsiasi cosa, come Samia è riuscita quasi a diventare una campionessa di atletica.

ANDREA SCHIAZZANO - I° B 

"Non dirmi che hai paura" - edito da Feltrinelli - è il romanzo di maggior successo dello scrittore Giuseppe Catozzella, grazie al quale è stato vincitore del “Premio Strega 2015”. È una biografia, la storia di una ragazza di nome Samia, di un sogno e di una guerra, che non è solo di Samia, o solo della sua città, Mogadiscio, o solo del Paese che le ha dato i natali, la Somalia. É l'eterna guerra che ci unisce tutti in un unico ideale: è la guerra per la libertà. La guerra per la ragione che la tiene in vita, la corsa, per cui decide di affrontare un Olocausto di pazienza e dolore, fisico e interiore.

Nelle prime pagine scopriamo una Samia ancora germoglio e ci affezioniamo alla sua amicizia fraterna con Alì, con cui condivide non solo la casa, ma soprattutto piccole gioie e grandi dolori della realtà che li ha visti nascere, a tre giorni di distanza e a poche settimane dallo scoppio della guerra. Non sono le sue gambe esili, che la gente le fa notare, a fermare la sua tenacia, che la porta a vincere tutte le gare atletiche per dilettanti somale, con l'aiuto del suo primo, improvvisato allenatore: Alì. Un membro del Comitato Olimpico si interessa alla sua eccellenza e le permette di partecipare alle Olimpiadi di Pechino 2008 nella categoria “corsa veloce”, per le quali si classifica ultima. Sconfitta in un'esistenza già sconfitta, il pubblico la premia e gli applausi che le dedica sono un passo verso la felicità, che si rivela breve e illusoria dopo l'omicidio di aabe, adorato padre, che segna una svolta dolorosa e decisiva nella sua vita.

Di fronte ad un futuro scalfito dall'ascesa dei terroristi e dal burka a cui è costretta, Samia trova la forza di reagire, quella che risiede nei muscoli quasi inesistenti delle sue gambe slanciate. Sa di volersene andare, che la sua terra le è ostile e anche Alì la lascia al suo destino per averne uno proprio, quello a cui la maggior parte dei somali poveri sono ormai destinati: l'unione ad Al-Shaabab. La somala però non si arrende e prende ad allenarsi nella capitale etiope per candidarsi alle Olimpiadi londinesi del 2012. Ancora una volta il sogno si interrompe poiché i documenti dalla Somalia non arrivano e Samia è clandestina, sola, ma ancora speranzosa. Si affida così al Viaggio, il terribile viaggio dei migranti dall'Etiopia al Saudan, attraversando il Sahara verso la Libia e, infine, giungendo in Italia via mare. Lo stesso affrontato da sua sorella Hodan, colei che in casa, un tempo, portava allegria coi suoi canti scaccia-pensieri.

Samia scopre che ogni Viaggio è diverso e il suo è particolarmente sofferto. Diciotto mesi per attraversare il Mediterraneo e arrivare da Hodan. Diciotto mesi infiniti in cui prevarica però la sua determinazione. Il 2 aprile, a nemmeno quattro mesi dalle agoniate Olimpiadi, una Samia sfibrata e stremata si trova in mezzo al mare di Tripoli e vi si getta, mentre intorno una scialuppa di aiuti italiana tenta di mettere in salvo l'imbarcazione clandestina.

È questa la fine della giovane, temeraria, sfortunata atleta somala Saamiya Yusuf Omar, a soli 21 anni, senza aver realizzato il suo sogno, con le atrocità vissute in quei maledetti diciotto mesi che avrebbero dovuto condurla verso la vita. La vita vera. L'estrema sintesi di una storia di così grande dolore non può certo prendersi il merito di farla comprendere, ma l'insegnamento che noi, leggendo il libro e seguendo le vicende di Samia, possiamo e anzi dobbiamo certamente apprendere, ancora prima di impietosirci davanti alle sventure che l'hanno colpita e provare un moto insensato di rivoluzione verso il mondo, è che solo chi ha paura sa trovare il coraggio di superarla e superarsi per raggiungere i propri traguardi. É la disperazione che porta a vincere qualsiasi timore.

IRENE CICALA (1° S.U)

“Non devi mai dire di avere paura. Perchè se no la paura, quel brutto mostro cattivo, non se ne va più via”. Samia è una bambina somala, che vive con la sua famiglia a Mogadiscio, la capitale della Somalia, dominata dal razzismo tra le diverse etnie e dalla violenza da parte del regime di Al-Shabaad. Samia è una bambina speciale, diversa dalle altre; lei ha un sogno, quello di diventare una campionessa atletica. Ha la corsa nel sangue, fin da piccola è sempre stata la più veloce, vincendo gare su gare e supportata dalla famiglia e dall’amico Ali. Attraverso la corsa sogna di rappresentare il suo popolo, in particolare le donne musulmane, ma anche i colori della sua tradizione e la libertà prima di Al-Shabaad.Essere un’atleta non è facile in Somalia, dove la libertà sta svanendo, lasciando il posto alla paura.

Samia infatti sarà costretta a correre durante la notte, in un vecchio stadio segnato da pallottole e coperta dalla testa ai piedi dal burqua nero.Da bambina però ha fatto una promessa a suo padre, che la guiderà in tutto il suo cammino: Quella di partecipare alle olimpiadi del 2008. Samia ci riesce nonostante le minacce, gli allenamenti clandestini e “l’ostacolo di essere donna”. A Pechino sebbene sia arrivata ultima, è diventata l’eroina di tutte le donne musulmane. Ma la Somalia si sta trasformando sempre di più in un regime dove regna il terrore, così Samia decide di intraprendere “il Viaggio”, come sua sorella Hodan. Vuole arrivare in europa per potersi allenare in libertà e poter partecipare alle olimpiadi di Londra.Il viaggio è la sua unica speranza.Dopo quasi due anni è pronta ad attraversare il mare, quella distesa di acqua salata che ha sempre amato, ma giunta un passo dal traguardo anche questa speranza svanisce. Samia riesce a sopravvivere.

E’ un libro che arriva dritto al cuore, che mostra il coraggio di questa ragazzina che arriva a sfidare le regole. Samia ha lottato per i suoi sogni lasciandosi tutto alle spalle e correndo molti rischi, non si è piegata di fronte alle numerose difficoltà, ma ha continuato a sperare e a coltivare ciò che per lei era importante. Il libro ha anche uno scopo di fare conoscere le condizioni disumane che migliaia di persone devono affrontare, pagante ingenti cifre per compiere un tragitto marcato dalle violenze fisiche e psicologiche. Un viaggio che a volte è fatale, non lascia scampo, come è successo alla piccola Samia che aveva come obbiettivo quello di rappresentare il suo paese e le donne musulmane attraverso la corsa.

EMILY ROSE MIKOS (1° S.U.)

Samia è una ragazzina di Mogadiscio. Ha la corsa nel sangue. Mentre intorno la Somalia è sempre più preda dell’irrigidimento politico e religioso.Samia guarda lontano, e avverte nelle sue gambe magre e velocissime un destino di riscatto per il paese distrutto e per le donne somale. Giuseppe Catozzella per mesi è entrato dentro la vita reale di Samia, e l’ha reinventata in una voce dolcissima, scrivendo un romanzo memorabile.

Da quella voce, da quell’interpretazione leggerissima che ci parla con fermezza e candore, si sciolgono la struggente vicenda di un’eroina dei nostri tempi, la sua fiaba, e insieme il suo destino. Un libro che arriva dritto al cuore, una storia struggente e intensissima .Per me questo libro ha avuto un forte impatto emotivo, l'autore è riuscito ad inserire nel romanzo temi come la passione , la guerra e la religione. Lo scrittore di questo libro mi ha anche fatto provare sentimenti come angoscia e tristezza , ed è riuscito inoltre a farmi riflettere su tutte le problematiche di oggi giorno.

Fa vedere con occhi diversi quei ragazzi che ogni giorno approdano sulle nostre coste e che, se sono fortunati, dopo giorni e giorni di viaggio nel deserto attraversato in condizioni disumane, arrivano a vedere il mare ... il mare della speranza. O della loro morte. Un libro con temi angoscianti ma scritti con un pizzico di dolcezza e vita che arricchisce tutto il romanzo.

CHIARA ERCOLANI (1° S.U.)

Giuseppe Catozzella, è nato nel1976 e si è laureato in filosofia all’università degli Studi di Milano. Ha scritto articoli su molti giornali importanti e ha collaborato con la trasmissione televisiva “Le iene”. Il libro Non dirmi che hai paura è vincitore del premio Strega giovani 2014, ed è stato finalista al premio Strega 2014. Questo magnifico libro, che cattura in pieno la cruda realtà vissuta da Samia, ha venduto 150.000 copie solo in italia.

Samia è una ragazzina di Mogadiscio con la passione per la corsa. Condivide le sue emozioni, le sue paure e tutti i suoi sentimenti con Alì, il suo migliore amico e compagno di avventura. La sua ambizione è quella di partecipare ai giochi olimpici di Pechino, ma è costretta ad allenarsi di notte per sfuggire alle minacce e alle persecuzioni degli integralisti che cercano di impedirgli di vivere il suo sogno, quello di diventare un atleta. Samia si classifica ultima alle olimpiadi diventando un esempio per tutte le donne mussulmane.

Si reca in Etiopia dove le avevano promesso di farla entrare in un gruppo sportivo ben organizzato ma purtroppo gli integralisti di al-Shaabad glielo impediscono. La ragazza si rende conto che per realizzare il suo sogno deve abbandonare la sua terra e andare in Europa dove potrà allenarsi in modo adeguato per le olimpiadi di Londra 2012, così decide di intraprendere il viaggio per realizzare il suo più grande desiderio.

Io credo che questo bestseller ci insegni a non arrenderci mai, neanche davanti agli ostacoli più insormontabili e alle paure più grandi. Questo libro dimostra la terribile vita che si svolge a causa degli integralisti e a quanto possa essere difficile essere felici. Il duro viaggio intrapreso da Samia è quello che fanno oggi altre migliaia e migliaia di persone che cercano una libertà che a noi sembra scontata, ma non è così. Leggendo questo libro mi sono resa conto della tanta sofferenza di queste persone costrette a vivere in un mondo di guerre e violenze.

... (S.U.)

Samia è una ragazzina di Mogadiscio nata tra la continua rivalità fra la sua razza e quella del suo miglior amico d'infanzia Alì, la quale era considerata inferiore. Questa discriminazione non era contemplata tra le loro famiglie che condividevano la stessa casa e le dure giornate durante il terrorismo estremista. Il sogno della piccola atleta, che la accompagna sin da piccola, è poter partecipare alle Olimpiadi di Pechino del 2008. Samia e Alì trascorrevano giornate intere allenandosi per le strade di Bondere.

I ragazzi amavano correre anche sulla spiaggia, che era un luogo isolato e rischioso per inaspettati attacchi terroristici. Questo scontro tra le razze Abgal e Darod continua ad accrescere sempre più cosicché, Alí e la sua famiglia dovettero partire. Dopo alcuni anni di duro allenamento senza l'incoraggiamento di Alì, Samia riesce ad aggiudicarsi il primo posto nella gara annuale di Hargeysa.

Questa sorprendente notizia attirò l'attenzione di un rappresentante del Comitato olimpico, il quale le propose di entrare a far parte dell'associazione. Dopo diverse gare durante il percorso Xassan, Samia, a soli diciassette anni, arrivò a coronare il sogno delle olimpiadi di Pechino nel 2008. Questo romanzo lo consigliamo a tutte le persone che vogliono scoprire come una ragazza nata nella guerra sia così determinata a realizzare il suo sogno.


CAMILLA CAPITINI, CHIARA BASILI, MADDALENA PIMPONI (2A S.U.)

«Ecco, per esempio, la guerra mi ha portato via il mare. Però, in compenso, mi ha fatto venire voglia di correre. Perché grande come il mare è la mia voglia di andare. La corsa è il mio mare». Giuseppe Catozzella è nato nel 1976 a Milano, ha collaborato con la trasmissione “Le Iene”, ha pubblicato i racconti Il ciclo di vita del pesce, Fuego e i romanzi Espianti, Alveare, Non dirmi che hai paura e Il grande futuro. Non dirmi che hai paura è un bestseller che solo in Italia ha venduto 150.000 copie per 14 edizioni. E’ vincitore del Premio Strega Giovani 2014 e finalista al Premio Strega 2014.

Samia è una bambina somala di Mogadiscio, che nonostante le continue guerre nel suo paese decide di portare avanti, insieme al migliore amico Alì, il suo più grande sogno: correre. Per questo si allena duramente tutti i giorni fino ad arrivare alle Olimpiadi di Pechino nelle quali, malgrado l’ultimo posto diventerà un simbolo per le donne musulmane di tutto il mondo. Dopo aver perso diverse persone care, decide di lasciare il paese e iniziare il “Viaggio” per arrivare in Italia.

La prima parte del romanzo è composta da molti flashback sulla vita di Samia, ricca di descrizioni, soffermandosi su ogni singolo avvenimento. La seconda racconta il viaggio fatto dalla bambina dalla Somalia fino in Libia, narrando in modo realistico le condizioni delle persone che affrontano questo percorso. Lo stile è molto scorrevole. E’ un romanzo emozionante, a tratti struggente, che ci permette di conoscere la situazione in cui vive la maggior parte delle popolazioni africane, dall'altra ci fa capire quanto è importante avere dei sogni e combattere per questi fino alla fine, perché la speranza è l’ultima a morire. Ancora più stupefacente è il fatto che sia una storia realmente accaduta che fa riflettere sull’importanza di avere obiettivi e forza di volontà. Il romanzo colpisce nel profondo facendoci guardare la realtà in modo diverso.