cultura

Successo per la mostra "Omaggio a Francesco" e il libro "Dialoghi nell'Immenso"

mercoledì 23 marzo 2016
Successo per la mostra "Omaggio a Francesco" e il libro "Dialoghi nell'Immenso"

Sabato 19 marzo, nella Cripta del Duomo di Orvieto, aperta al pubblico nell’ambito delle Giornate FAI di Primavera 2016, il volume "Dialoghi nell'Immenso" ideato e scritto da Maria Assunta Pioli e Maurizio Chiavari per la Collana "Electi" di Curcio Editore, dove "immagini e parole si fondono in poesia".

“Venticinque anni fa - così dice Maria Assunta - è venuta l'idea a me insieme all'arch. Maurizio Chiavari di raccogliere dei pensieri, delle riflessioni, delle emozioni accompagnandole con delle immagini che ne potessero trasmettere l'essenza. Così, a quattro mani, abbiamo condiviso queste sensazioni, facendole diventare in qualche modo delle parole. Noi non lo definiamo un libro di poesie, ma bensì una raccolta di riflessioni, di pensieri, di suggestioni impresse nell'anima”. Gli autori affermano nei componimenti del libro, tra le righe, che non bisogna arrendersi mai, mai perdere il coraggio, neanche quando la fatica si fa sentire, di fronte alle avversità della vita, quando ci si sente delusi, amareggiati. "C'è sempre una luce accesa quella luminosa della speranza e quella, ancora più forte, di Dio”.

Maria Assunta continua “è bello ritornare alle cose semplici ed autentiche, risvegliando la tenerezza e la semplicità dei bambini. Occorre aprire il cuore e la mente, ascoltare il silenzio. È bello quando si condividono i valori dell'amicizia, della pace, della solidarietà, e oggi come in tante altre epoche ne abbiamo proprio bisogno, è bello costruire ponti di solidarietà, crescere nella pacifica convivenza. Il nostro è un tempo dominato dall'incertezza e dalla precarietà, da un impoverimento dei valori fondamentali della vita; come vediamo ogni giorno dai mezzi di comunicazione, la nostra società è dilaniata dalle guerre e dalle sopraffazioni, dove il sogno della pace diventa sempre più difficile realizzare.

Le guerre di religione o presunte tali, il fanatismo e l'intolleranza fanno ogni anno centinaia e centinaia di morti. Le tre grandi religioni monoteistiche, quella cristiana, ebraica ed islamica hanno tutte un Signore, Noi lo chiamiamo Dio, gli Ebrei lo chiamano Iahveh, gli islamici lo chiamano Allah, ma è sempre lo stesso. Lo si può chiamare come si vuole. Perché c'è, esiste quell'essere supremo che solleva, che dà forza, che ci sostiene nei momenti di smarrimento. Molte volte ci illudiamo di potercela fare da soli, ma non è così, non possiamo fare a meno di Lui, non possiamo fare a meno di riporre la nostra fiducia e il nostro essere nelle mani di Dio”.

Continua, Chiavari, nel suo scritto, dicendo: “La società di oggi, piatta e tetra, cupa e quasi senza sentimenti, dedita soltanto alla conquista del dio denaro, alla sopraffazione, alla prevaricazione e alla violenza, come purtroppo possiamo vedere ed ascoltare ogni giorno, non ha però perso definitivamente quei valori che ne fanno comunque una realtà che può essere vissuta in modo diverso, basta volerlo. Vedete, oggi non riusciamo più a stupirci di nulla, pensiamo di non avere sentimenti se non per i nostri tornaconti personali o comunque volti alla salvaguardia delle nostre famiglie e dell’esaltazione di noi stessi. Tutto questo non è altro che delirio di onnipotenza, che alla fine porta soltanto alla nostra rovina.

Per fortuna, però, quei valori che sono dentro di noi, la bellezza del nostro animo, le emozioni che possiamo provare alla vista di un tramonto, all’udire il gorgoglio di un ruscello, al sentire il profumo del vento e del gusto dei sapori delle nostre terre non sono irrimediabilmente perduti. Sono solo smarriti e assopiti, annichiliti dalle nostre false idolatrie e da altre cose la cui importanza ci sembra enorme, ma che di importanza non ne hanno affatto. Abbiamo respirato di nuovo il profumo di antichi sapori, abbiamo ascoltato il ruggito del mare e la voce del vento, abbiamo visto la bellezza del tramonto e la magia del sorgere del sole, abbiamo ascoltato i muti pensieri della Luna e abbiamo finalmente rivisto, emozionandoci, la bellezza del tappeto di stelle sopra le nostre teste.

Tutto ciò dimenticando sopraffazioni, violenze, razzismi e via dicendo. Abbiamo ascoltato il sommesso rumore ed il vociare della natura, le grida degli uccelli in volo, il ronzare degli insetti e ci siamo soffermati sulle incomparabili bellezze naturali e quelle costruite dall’uomo”.
Veniamo al libro, la parte fotografica, con delle belle immagini che destano commozione, è stata completamente creata e curata dall’autrice; il prologo del libro è stato scritto da Mons. Agostino Corbanese, l’introduzione da Rossella Izzo e le riflessioni dalla Prof.ssa Nicoletta Borgia. Non meno degno di nota il fatto che il ricavato delle vendite sarà devoluto a fini ed iniziative a carattere umanitario.

A coordinare la presentazione in modo brillante la giornalista Alba Stella Paioletti, che ha saputo agevolmente passare la parola ai relatori intervenuti: primi sono giunti i saluti di Mons. Benedetto Tuzia, Vescovo di Orvieto-Todi, attento e sensibile alle iniziative umanitarie, a seguire l’intervento della dott.ssa Alessandra Cannistrà, Referente FAI Orvieto che ha illustrato la cornice fisica della Cripta e le sue opere, invitando a visitare la chiesa di San Francesco con all’interno la mostra fotografica curata dalla stessa autrice Maria Assunta Pioli.

Ha preso poi la parola la dott.ssa Anna Petrangeli, Presidente della Croce Rossa Italiana di Orvieto che si è espressa in termini chiari sulla volontarietà di taluni gesti per il perseguimento umanitario, gesti non nuovi all’autrice; il saluto al prof. Mario Morcellini, Pro-Rettore alla Comunicazione dell’Università La Sapienza Università di Roma che non ha potuto presenziare moralmente delegando all’attenta lettura del testo il prof. Franco Raimondo Barbabella – Curatore di filosofia, Consulente e Organizzatore di attività formative e culturali, che con note filosofiche ha subito chiarito la dicotomia del bene e del male che più volte si coglie in questa pubblicazione, male da sconfiggere per un bene comune, illuminati nel cammino da sapienza divina. Don Marcello Calefati, Cappellano dello Stato Maggiore della Marina Militare, un religioso illuminato, ha messo in evidenza l’impegno umanitario di Maria Assunta Pioli, in tanti ambiti, fra cui quello come volontaria in una casa delle Suore Missionarie della Carità di Madre Teresa di Calcutta.

Il dott. Alessandro Lardani, ideatore e Direttore Artistico Festival Arte e Fede, invitato per più motivi è rimasto colpito e commosso dalla lettura di una poesia raccolta nel volume dedicata ad una persona a lui cara; le parole dell’architetto Maurizio Chiavari, coautore del libro e non presente per motivi personali sono state lette con molta commozione dalla coautrice. Hanno coronato il pomeriggio le voci intense ed autentiche di Vera Bianchini e Federico Fabiani che hanno letto sei componimenti del libro.

Contemporaneamente alla presentazione, vi è stata l’apertura della Mostra Fotografica "Omaggio a Francesco", di Maria Assunta Pioli, dedicata all’odierno Sommo Pontefice che, nell'anno del Giubileo Straordinario della Misericordia, è stata allestita nella Chiesa di San Francesco e aperta in occasione delle Giornate FAI di Primavera 2016. La Mostra è stata visitata da moltissime persone. Le foto scattate dalla curatrice vertono sulla storia recente di questo pontificato: dalla fumata bianca per l’elezione del nuovo Papa, al discorso d’inizio del Pontificato di Papa Francesco e varie foto delle Udienze Generali tenute dal Pontefice. Una piccola testimonianza rivolta a questo Papa amato e benvoluto da tutti per la sua semplicità e schiettezza, immagini che trasmettono gioia e speranza.

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