cultura

Presentato il volume "Il Corpus Domini. Teologia, antropologia e politica"

sabato 14 novembre 2015
di Davide Pompei
Presentato il volume "Il Corpus Domini. Teologia, antropologia e politica"

Dalla teologia alla liturgia, dalla mistica alla storia dell'arte. Sono tanti in ambito storiografico i punti di osservazione intorno al grande mistero che sottende l'Eucarestia e il Corpus Domini, Urbano IV e la Bolla Transiturus, fino all'emblematico Corporale, conservato nel Duomo di Orvieto. Una storia lunga oltre 750 anni che, pure, continua ad affascinare e suggerire ogni volta nuovi percorsi di ricerca. Riesce nello stesso intento anche il volume "Il Corpus Domini. Teologia, antropologia e politica", che raccoglie i saggi degli specialisti intervenuti giusto un anno fa in occasione dell'omonimo convegno storico internazionale, tenutosi nell'Auditorium di Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto.

È stato, invece, Palazzo Soliano, sede del Museo Emilio Greco, ad ospitare venerdì 13 novembre, nella ricorrenza di San Brizio e della dedicazione della cattedrale, l'annunciata presentazione del volume curato da Laura Andreani e Agostino Paravicini Bagliani ed edito da Sismel-Edizioni del Galluzzo per la neonata collana "MediEvi", avvenuta alla presenza tra gli altri dell'assessore alla cultura Vincenzina Anna Maria Martino. Trattenuto a Firenze, invece, monsignor Benedetto Tuzia, vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi, che non ha comunque fatto mancare il suo saluto.

"La sua realizzazione in tempi così rapidi – ha sottolineato l'avvocato Francesco Venturi, presidente dell'Opera del Duomo di Orvieto – si deve alla collaborazione tra la Fabbriceria e la Società Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino di Firenze. Esattamente un anno fa, ci eravamo lasciati con l'idea e l'impegno di pubblicare gli atti del convegno. Ci siamo riusciti, grazie anche allo straordinario impegno degli autori. Essere in grado di offrire un volume così importante, alle porte di un nuovo giubileo, è dunque motivo di grande orgoglio e soddisfazione per l'Opera del Duomo e per l'intera città di Orvieto".

"Siamo lieti di collaborare – ha detto, da parte, sua Agostino Paravicini Bagliani, presidente dal 2008 della Sismel – soprattutto per la realizzazione di un'occasione intellettuale e di ricerca capace di condensare studi di alto livello su aspetti che, ancora oggi, richiedono analisi e discussioni rigorose. Ringrazio tutti gli studiosi che hanno partecipato per la rapidità e la precisione con cui hanno lavorato, permettendo di colmare questo vuoto. Orvieto è una città che ha lasciato dei segni importanti nella storia religiosa del Medioevo, un luogo quasi emblematico per l'incontro con la sacralità, in senso lato".

Nel merito dei contenuti è entrata, quindi, Laura Gaffuri, docente associato di Storia Medievale presso l'Università degli Studi di Torino, che attraverso una scrupolosa disamina, ha passato in rassegna i saggi che prendono vita nelle 380 pagine, proponendo anche nessi e consequenzialità diverse da quelle strettamente suggerite dall'indice. "Dall'astrazione teologica alla concretezza della politica passando per il contributo delle scienze antropologiche – ha detto – l'autorevole volume rende edotti del rapporto tra teologia ed esperienza, individuale e collettiva, politica e sociale. Il concetto di transustanziazione si lega così alla liturgia e alla potenza comunicativa del linguaggio iconico".

In esso, si affrontano gli aspetti relativi al culto eucaristico, alla sua diffusione e ricezione e alle implicazioni nella vita religiosa, sociale, politica e culturale. Attenzione particolare è stata riservata alle produzioni artistiche connesse, di cui il Duomo di Orvieto conserva le due più antiche espressioni: il grande ciclo di affreschi della Cappella del Corporale, che narra per immagini il miracolo di Bolsena nel più ampio contesto dei miracoli eucaristici, e il reliquiario ostensorio del SS. Corporale, "capolavoro di oreficeria e splendido esempio di arte al servizio della fede".