cultura

Ilaria Ramelli, alla scoperta della Tuscia, nella domus di Volsinii

domenica 11 ottobre 2015
Ilaria Ramelli, alla scoperta della Tuscia, nella domus di Volsinii

Si è concluso giovedì 8 ottobre con la partecipazione alla giornata di studi su Musonio, organizzata a Bolsena, l’antica Volsinii, la città romana erede dell’etrusca Velzna, dove il filosofo nacque nel I secolo dopo Cristo, l'annunciato ciclo di incontri nella Tuscia della professoressa Ilaria Ramelli.

Alla manifestazione, organizzata dal Club UNESCO Viterbo Tuscia, in collaborazione con il Comune di Bolsena, con la sezione viterbese della Società Filosofica Italiana e con la casa editrice Annulli, ha presenziato un folto e variegato pubblico. Accanto a persone interessate ad approfondire la conoscenza del filosofo volsiniese, hanno partecipato anche gli studenti del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Acquapendente con la dirigente Scolastica dott.ssa Luciana Billi, del Liceo Scientifico di Montefiascone e delle ultime classi della Scuola Media di Bolsena, accompagnati dai loro docenti.

L’incontro nel Teatro San Francesco, è iniziato con il saluto del Sindaco di Bolsena, Ing. Paolo Equitani e con l’intervento del Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo di Grotte di Castro, dott. Giuseppe Annulli, che ha presentato l’attività della Annulli Editori, la casa editrice che ha pubblicato il libro di Luciano Dottarelli, Musonio l’Etrusco. La filosofia come scienza di vita da cui ha preso spunto l’iniziativa.

A seguire, il dott. Pietro Tamburini, Direttore del Museo territoriale del lago di Bolsena ha parlato delle vicende storiche che dalla distruzione dell’etrusca Velzna hanno portato alla fondazione della città romana di Volsinii.

Nel suo intervento il prof. Luciano Dottarelli, presidente del Club UNESCO Viterbo Tuscia, ha tratteggiato la figura di Gaio Musonio Rufo che godette di grande fama e prestigio morale sia tra i contemporanei che durante tutta la tarda Antichità per la rettitudine e per il coraggio con cui affrontò la persecuzione di Nerone e l’esilio, tanto da essere denominato «il Socrate romano» e considerato un «modello di vita perfetta».
Luciano Dottarelli si è soffermato sulla sua concezione della donna, in cui si riflette il retroterra culturale etrusco e sulla sua visione della filosofia come una «scienza di vita», un esercizio al rigore nel pensare ed alla franchezza nel parlare, a cui si accompagnavano l’alimentazione vegetariana, la sobrietà nel vestire e nell’abitare, la coltivazione della terra come attività più consona alla vita filosofica.

Prendendo spunto dal libro di Luciano Dottarelli, la prof.ssa Ilaria Ramelli – che è stata curatrice per le edizioni Bompiani delle Diatribe, frammenti e testimonianze di Musonio Rufo, il testo di riferimento per la conoscenza del pensiero del filosofo volsiniese – ha svolto una vera e propria lectio magistralis sulla ricezione della filosofia greca nel pensiero dei primi teologi e filosofi cristiani, in particolare Origene.

Stimolata dalle domande del pubblico, l’autorevole studiosa (docente all’Università Cattolica di Milano, alla Harvard University, alla Oxford University e alla Universität Erfurt), ha spaziato sull’intero campo della filosofia antica e del cristianesimo dei primi secoli, approfondendo argomenti di grande interesse anche per il dibattito religioso attuale, come il ruolo della donna nella Chiesa delle origini, la condanna della schiavitù e dell’ingiustizia sociale, la dimensione rieducativa e non meramente retributiva della pena. Ai giovani studenti presenti ha fornito preziosi suggerimenti metodologici, non sottraendosi alle domande personali sulla sua esperienza di ricercatrice e studiosa di prestigio internazionale.

Al termine dell’incontro si è svolta una visita nell’area archeologica di Volsinii, con la guida d’eccezione del dott. Enrico Pellegrini, archeologo della Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale. Oltre a Volsinii, patria di Musonio, nei giorni della sua permanenza nella Tuscia, Ilaria Ramelli ha potuto visitare direttamente altri luoghi e monumenti del territorio, che conosceva soltanto attraverso descrizioni ed immagini per via dei suoi studi sulla filosofia antica e sul cristianesimo dell’età tardo-antica e medievale: Civita di Bagnoregio, il Palazzo dei Papi di Viterbo, il Duomo di Orvieto, la Basilica di Santa Cristina a Bolsena.

Nei pressi della tomba della martire ha avuto l’ occasione, particolarmente gradita, di ascoltare dal vivo l’esecuzione dell’inno Christina, martyr inclita (testo del IX-X sec.) che la soprano Simonetta Chiaretti le ha voluto personalmente dedicare.