L’Istituto “Leonardo da Vinci” pronto ad ospitare insegnati e dirigenti provenienti da 5 paesi Europei

Fervono i preparativi all’Istituto Omnicomprensivo “Leonardo da Vinci” di Acquapendente che si prepara ad accogliere i dirigenti e gli insegnati delle scuole europee che hanno partecipato al progetto ERASMUSplus “WE ARE EQUAL, WE HAVE THE SAME RIGHTS”.
Il progetto è dedicato ha una durata biennale, ed è rivolto a bambini e bambine della scuola dell’Infanzia e Primaria dell’Istituto Omnicomprensivo “Leonardo da Vinci” di Acquapendente. Sono interessate scuole della Bulgaria, Grecia, Lituania, Polonia, Spagna e Turchia e nella settimana dal 19 al 24 Ottobre gli insegnanti e i dirigenti delle scuole straniere saranno ad Acquapendente in occasione del 5° meeting di progetto.
Il programma prevede una serie di incontri con la partecipazioni di esperti di legislazione internazionale. In particolare Lunedì 19 Ottobre, in occasione della festa di benvenuto al teatro Boni di Acquapendente, il dottor Roberto Montebovi (UNICEF) e la dottoressa Veronique Marissiaux (Cooperazione Italiana allo sviluppo del Ministero Affari Esteri) terranno una importante relazione sulla convenzione internazionale dei diritti dei bambini. A seguire gli alunni delle 5 classi del Liceo Scientifico e istituto Chimico Biologico, si confronteranno in una simulazione di Parlamento Europeo.
“Gli scambi culturali - spiega la dottoressa Luciana Billi, dirigente scolastico dell’Istituto Omnicomprensivo “Leonardo da Vinci” di Acquapendente - costituiscono una delle scelte prioritarie nella politica scolastica del nostro istituto che da anni partecipa e promuove progetti condivisi con scuole del territorio nazionale ed europeo, anche al di fuori delle iniziative Erasmus. La partecipazione agli scambi offre l’opportunità di attuare e trasferire pratiche innovative a livello nazionale e europeo ma soprattutto di motivare alla sperimentazione di metodologie innovative i docenti direttamente coinvolti. Stimola in altre parole la crescita delle competenze professionali e, per i Dirigenti scolastici, l’innovazione della gestione organizzativa”.
Si tratta dunque di un importante occasione per migliorare le tecniche e le metodologie d’insegnamento e soprattutto a rendere l’offerta scolastica integrata con quelle che sono le prospettive e le indicazioni provenienti dall’Unione europea.
“Gli scambi - risponde la dottoressa Billi - sono uno strumento straordinario di azione interculturale ma soprattutto una modalità efficace per educare alla cittadinanza attiva. In particolare, la tematica del progetto Erasmus, al quale l’istituto partecipa, ben si concilia con le iniziative di inclusione scolastica, tutte finalizzate al rispetto “pieno” dei diritti dell’infanzia. Nelle giornate dell’accoglienza, i rappresentati delle scuole partners, avranno modo di conoscere le buone pratiche adottate dalla scuola italiana nella inclusione degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. A tal proposito la normativa italiana è all’avanguardia, anche se spesso le scuole si trovano a gestire le criticità dell’accoglienza non supportati adeguatamente dai servizi correlati né da strutture e lavoratori adeguati”.
Va dunque incentivata questa forma di condivisione internazionale delle “buone pratiche” dell’insegnamento e della formazione.
“Probabilmente - chiarisce la dirigente Luciana Billi - manca un piano interistituzionale veramente efficace: l’inclusione scolastica ha valore solo se completata dall’intervento concertato di tutti i soggetti presenti nel territorio. Ma servono investimenti finanziari e professionali di altro genere. La partecipazione agli scambi Erasmus coinvolge dal corrente anno scolastico anche le Scuole Superiori dell’Istituto. I nostri ragazzi, in concertazione con gli studenti di due Licei Scientifici spagnoli e romeni sperimenteranno l’utilizzo didattico dei social network e affronteranno le problematiche del cyber bullismo”.

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