cultura

Alla scoperta del Sasseto, il bosco incantato de "Il racconto dei racconti" di Matteo Garrone

domenica 6 settembre 2015
di Davide Pompei
Alla scoperta del Sasseto, il bosco incantato de "Il racconto dei racconti" di Matteo Garrone

Onirico e visionario, fantastico nell'accezione di "fantasy". Ci voleva un film a episodi come "Il Racconto dei Racconti – Tale of Tales" presentato al Festival di Cannes da Matteo Garrone e arrivato nelle sale solo a maggio di quest'anno per guardare con nuovi occhi un luogo incantato come il Bosco del Sasseto, situato ai piedi del Castello di Torre Alfina, tra i 750 tesori aperti eccezionalmente al pubblico.

Prima pellicola in lingua per il regista di "Gomorra" e "Reality", l'adattamento cinematografico della raccolta di fiabe "Lo Cunto de li Cunti" di Giambattista Basile, pubblicata postuma tra il 1634 e il 1636, intreccia figure e figuranti de "La Regina" - in questo episodio, nei panni di circense, anche Alba Rohrwacher – "La Pulce" e "Le Due Vecchie". "Le storie raccontate – ha spiegato il regista – descrivono un mondo in cui sono riassunti gli opposti della vita: l’ordinario e lo straordinario, il magico e il quotidiano, il regale e lo scurrile, il terribile e il soave". Simbolismi ed evocazioni nella cornice di scenari che celebrano la bellezza scovata in quattro mesi di riprese, in Lazio, Toscana e Abruzzo, da Napoli fino alla Sicilia.

E ancora: "Il lavoro sulle location è consistito nella ricerca di luoghi reali che, però, potessero sembrare ricostruiti in studio. Così abbiamo scoperto delle vere e proprie scenografie dal vero che si sono rivelate perfettamente organiche alle molteplici ricostruzioni presenti nel film. Sono edifici e panorami che sembrano il frutto della fantasia più accesa, ma che invece esistono davvero, portando su di sé i segni del tempo e della bizzarria di chi le ha progettate, o il lavoro, imprevedibile della natura con i suoi materiali: rocce, acqua, vegetazione. Oltre ai bellissimi castelli, penso anche alle gole dell’Alcantara, alle Vie Cave, al Bosco del Sasseto, che sembra una scenografia pre-raffaellita".

Qui è ambientato, l’episodio del Re di Roccaforte, con la scena della giovane nel bosco. E proprio in quei cinquanta ettari di magia e mistero considerati gioiello di diversità forestale unico e monumento naturale della Tuscia viterbese, situato ai piedi di uno de "I borghi più belli d’Italia", si rinnova l'invito alla scoperta grazie alle guide escursionistiche della Cooperativa "L'Ape Regina".

Il ritrovo per perdersi fra l'intrigo secolare di lecci, carpini, faggi, castagni, noccioli, querce, tigli, aceri, agrifogli arborei e ancora, bianchi massi di pietra lavica ricoperti di muschio, licheni e felci e, in una radura, l'inaspettato mausoleo d'ispirazione gotica fatto realizzare alla fine dell'800 dal marchese Cahen, antico proprietario del bosco e dei terreni circostanti, è fissato per domenica 6 settembre alle 10.30, nel weekend dedicato alla Madonna del Santo Amore.

Invito accattivante per chi ci è già stato. Opportunità imperdibile, per chi invece non conosce ancora luoghi così carichi di fascino. È possibile anche prenotare un pacchetto giornaliero che include passeggiata con guida all’interno del Bosco mesofilo – inserito tra i venti luoghi incantati d'Italia e paragonato a quello di fiabe come Biancaneve dal National Geographic – pranzo in agriturismo e visita, anch’essa guidata, al Castello di Torre Alfina e al Museo del Fiore.

 

Per ulteriori informazioni:
Cooperativa "L’Ape Regina" 0763.730065 – www.laperegina.it
Centro Visite del Comune di Acquapendente 800.411834 (interno 0)