cultura

Ciak, si gira di nuovo ad Orvieto. Via al casting per un film sui giovani ispirato a Meredith

sabato 29 agosto 2015
di Davide Pompei
Ciak, si gira di nuovo ad Orvieto. Via al casting per un film sui giovani ispirato a Meredith

È ispirato alla storia di Meredith Kercher ma non è la storia di Meredith Kercher. Davanti alla macchina da presa, porta un esercito – tutto da arruolare – di giovani e giovanissimi, rigorosamente maggiorenni, rigorosamente under 30. Dietro, invece, c'è una produzione italiana che da una settimana a questa parte ha già battuto il ciak nella Capitale e che a settembre farà di Orvieto il suo set naturale.

Il supporto logistico al film che soffia nuovamente un po' di polvere di stelle all'ombra del Duomo, è garantito dall'associazione "Umbria FilMovie", nata ad Orvieto dalla volontà di alcuni professionisti che operano da anni nel settore cine-televisivo con l'obiettivo di "far diventare l'Umbria un importante polo cinematografico", in collaborazione con Regione, Comune e Film Commission Umbria.

Top secret, ancora, titolo e trama della pellicola. Già individuate, invece, le location cittadine. Ad essere immortalate, stavolta, spetta alla centralissima Piazza della Repubblica, ma anche il Pozzo di San Patrizio, la Fortezza dell'Albornoz e alcuni scorci, carichi di fascino e mistero, della Rupe di tufo.

Prima ancora delle riprese, però, si inizia con il reclutamento delle comparse. L'appuntamento è per domenica 30 agosto, dalle 14 alle 20, presso la sede operativa, negli Uffici Cinema situati all'interno del complesso dell'ex Caserma Piave, in Piazza d'Armi. Il casting, come detto, è riservato a ragazze e ragazzi di età compresa tra i 18 e i 30 anni.

Il riferimento al giallo che nel 2007 aveva macchiato di rosso il capoluogo di regione, con un caso di cronaca nera internazionale come l'omicidio della studentessa inglese sembra, in realtà, rimanere sullo sfondo dell'intreccio narrativo. La vicenda, in ogni caso, è stata già oggetto di due contestate trasposizioni cinematografiche, nel 2011 con il film per la tv "Amanda Knox. Murder on trial in Italy" di Robert Dornhelm, e nel 2014 con la pellicola "The face of an angel" diretta da Michael Winterbottom.

Capitolo a parte del lungo elenco di materiale prodotto sull'argomento, tra servizi e approfondimenti, meritano i libri. L'ultimo, "Un passo fuori dalla notte. Tutto quello che non avete mai immaginato di me", è atteso sugli scaffali per fine ottobre da Longanesi Editore e porta la firma di Raffaele Sollecito.

Altrettanto corposo l'elenco di cortometraggi, film, documentari e spot pubblicitari della pasta girati nel tempo ad Orvieto con un discreto ritorno di immagine per la città. Su tutti, il più citato con affetto resta "Treno popolare" che Raffaello Matarazzo realizzò nel 1933 e "Vivere in pace" con Aldo Fabrizi girato in Piazza Duomo nel 1947 da Luigi Zampa che ad Orvieto ha ambientato anche l'episodio "Il prete" contenuto in "Contestazione generale" (1971). La cattedrale ha fatto da sfondo nel 1965 anche a "Io la conoscevo bene", la pellicola di Antonio Pietrangeli con Stefania Sandrelli e Nino Manfredi. La foto di scena che li ritrae in Piazza Duomo nel 2011 fu eretta a locandina di "Tuscia Film Fest".

È del 1972 "San Michele aveva un gallo", girato dai fratelli Paolo e Vittorio Taviani, che tornano sulla Rupe nel 1998 per "Tu ridi". Nel 1975, invece, Vittorio De Sisti dirige un giovanissimo Rosalino Cellamare che si aggira per i vicoli della città, eretta a set del pudico "Lezioni private". In tempi più recenti, la mente corre a "Il grande botto" (2000) di Leone Pompucci e "I cavalieri che fecero l'impresa" (2001) di Pupi Avati.

Dopo sei lunghi anni dalla sua uscita all'estero arriva proprio in questi giorni nelle sale italiane "La bella gente" girato da Ivano De Matteo con Monica Guerritore. Sul piccolo schermo, invece, in tanti ricordano la fiction di Canale5 "Il bello delle donne". Correva l'anno 2001. Tre, ad oggi, le serie realizzate anche se a settembre dovrebbero inziare le riprese della quarta stagione.

E ancora, nel 2005, su Rai1 "La provinciale" con Enzo De Caro e Sabrina Ferilli, fino ai suggestivi vigneti de "Le tre rose di Eva" nel 2012. Nello stesso anno, Rai1 ha trasmesso la miniserie diretta da Fabrizio Costa "La vita che corre" sulle stragi del sabato sera. Un anno dopo, infine, Edoardo Leo ha diretto Raoul Bova nel pluripremiato "Buongiorno papà". All'elenco – per forza di cose, parziale – si aggiungerà presto una nuova voce. E volti, tutti nostrani.