cultura

La crudeltà e la sua occasione

sabato 2 maggio 2015
di Livia Di Schino
La crudeltà e la sua occasione

“Cruel” di Salvo Sottile. Dalla presentazione di un libro all’analisi di irrisolti fatti di cronaca nera. Dalla crudeltà di un thriller a quella reale, trattata da chi ha condotto, tra gli altri, i programmi “Quarto Grado” su Rete4 e “Linea Gialla” su La7. Giovedì 30 aprile alla libreria Mondadori di Perugia, Salvo Sottile ha incontrato i lettori e, nello sfogliare immaginariamente le 221 pagine del suo ultimo thriller, ha poi condotto i presenti sulle scene dei principali crimini, quelli che recentemente hanno avuto maggiore risalto mediatico.

Tragici eventi che trovano spazio in televisione e sui giornali e che, nel continuo approfondimento, creano tra il pubblico schieramenti contrapposti, che si nutrono di consensi e rigetti. Valutazioni che spesso si fondano oltre che sull’esposizione dei fatti, su un livello inconscio che muove da sensazioni che nascono da piccoli e impercettibili elementi. Suggestioni e sospetti che divengono il filo conduttore della narrazione di “Cruel”, inseguiti sul motorino scassato di un giornalista, che per uscire dal nebuloso contesto iniziale non deve lasciare scampo a pregiudizi.

Un Salvo Sottile sicuro, con le gambe accavallate, lo sguardo magnetico ad incrociare quello degli attenti presenti, il tono di voce fermo per argomentare un suo pensiero, tanto elementare quanto allarmante: in ogni persona coabita il bene con il male e in un attimo può palesarsi la crudeltà. Una crudeltà che, in una realtà che può superare l’immaginazione, può scaturire da un freddo ragionamento, dal perpetrarsi di un no ad una relazione, dal desiderio di vendetta, dall’incapacità a saper reagire o a intravedere una via d’uscita, dalla paura o dalla soggezione per un partner, oppure dal tentativo di salvare la faccia di fronte agli altri o la reputazione necessaria per il consenso dei benpensanti.

E mentre alcuni dei presenti si riconoscevano tra gli spettatori delle trasmissioni di approfondimento di cronaca nera alla ricerca di sicurezza, scorgevano nella quarta di copertina in bianco e nero le inquietanti parole in rosso di George Eliot: “La crudeltà, come tutti i vizi, non ha altro motivo che se stessa: ha bisogno soltanto di un’occasione”. Una ricerca di sicurezza che cerca di sorprendere chi, macerandosi nella rabbia, ha trasformato la condizione di odio in cattiveria, celandosi dietro a quel vetro. Una barriera che, senza apparente spiegazione e soprattutto preavviso, qualcuno oltrepassa. Qualcuno che si immagina lontano dalla quotidianità di tutti. Nella presunzione di chi riconosce il male e crede di poterlo sconfiggere.

 

Foto: Davide Pompei

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