cultura

Lions Club in campo per l'istituzione del fondo archivistico bibliotecario "Carlo Alberto Calistri"

mercoledì 5 novembre 2014
Lions Club in campo per l'istituzione del fondo archivistico bibliotecario "Carlo Alberto Calistri"

Nell'ambito del programma culturale pluriennale volto alla divulgazione e alla valorizzazione del patrimonio storico ed artistico della città di Orvieto e del suo comprensorio, il Lions Club di Orvieto ha deliberato, durante lo scorso anno lionistico 2013-2014 presieduto da Francesco Manciati, di impegnarsi per la realizzazione di un service di grande spessore. Si tratta della realizzazione di un fondo archivistico bibliotecario intitolato alla memoria di Carlo Alberto Calistri all'interno della biblioteca diocesana "Angelo Mai" di Orvieto, grazie alla disponibilità degli eredi, la moglie Anna e il figlio Paolo, e d'intesa con il vescovo Benedetto Tuzia.

Espletati tutti gli adempimenti legati alla donazione alla Diocesi dell’Archivio e della Biblioteca "Calistri" e individuati i locali per la conservazione e lo studio del fondo presso la Biblioteca Diocesana - custode delle antiche biblioteche Choelli, del collegio Cappelletti e del Seminario (Sec. XVII), arricchite poi dalle donazioni dei Vescovi e Cardinali Silvestri, Saracinelli, Lambruschini, Serafini e Cerretti (Sec. XVIII-XIX) - in via Lattanzi in questi giorni si è cominciato a provvedere al conferimento delle carte e dei libri di Calistri, finora conservati presso le sue abitazioni di Castel Giorgio e di Orvieto. L’impegnativo lavoro di ricongiungimento dei due depositi, il loro esame, la catalogazione e la definitiva collocazione nella Sala della Biblioteca sono state affidate a Luca Giuliani, con la supervisione dell’Archivista Diocesano Mons. Luigi Farnesi.

"Il riordino e la catalogazione degli studi e delle carte, nonché dell’ampia raccolta di libri e pubblicazioni - osserva il lion Renzo Marziantonio - sarà certamente un importante episodio ed un notevole contributo alla cultura orvietana, ideata e organizzata dal Lion Club di Orvieto. La sua collocazione nella prestigiosa Biblioteca Mai, oltre ad integrare la antichissima istituzione con una vasta collezione di libri relativamente moderna, avrà anche il merito di perpetuare la memoria di un “signore” orvietano che ha molto amato e fatto per la sua città attraverso la conservazione, lo studio e la custodia del grande ed inedito patrimonio archivistico, in un prossimo futuro consultabile, che gli eredi hanno voluto donare alla comunità".

Carlo Alberto Calistri. Grande amante di Orvieto e della sua storia, nacque a Baschi il 9 ottobre 1919 da Federico, Segretario Comunale e da Teresa Adami. Successivamente conseguì la maturità classica ad Orvieto, dove il padre era stato trasferito come Segretario del locale Ospedale Civile, per poi laurearsi in Giurisprudenza presso “La Sapienza” di Roma. Nel 1947 sposò Anna Maria Saccarelli, dalla quale ebbe il figlio Paolo. Impegnato fin dalla fine della guerra quale membro del CNL, Presidente dell’Azione Cattolica e dei Comitati Civici, si distinse quale figura di riferimento della nuova società cittadina esplicando le sue altissime qualità civiche e sociali.

Funzionario del Ministero Difesa Aeronautica di Orvieto, fin dal primissimo dopoguerra esplicò le sue propensioni alla vita culturale e sociale della città come Socio Fondatore dell’ISAO, per esserne poi Direttore dal 1955 al 1971, Socio Fondatore del Lions Club di Orvieto, nell’ambito del quale fu più volte Presidente, assumendone poi Cariche di sempre più alto livello, fino alla massima onorificenza “Melvin Jones Fellow”. Nel 1965 fu nominato “Commendatore dell’Ordine di S. Silvestro Papa” dal Papa Paolo VI e fu Consigliere dell’Opera del Duomo per molti mandati. Non trascurò mai i suoi studi e le sue ricerche, per lo più di carattere storico, sempre in prima linea per il suo poliedrico impegno, lucido ed intelligente, schivo da ogni retorica e sempre disinteressato, a favore esclusivo della società civile e della Chiesa Cattolica.

I suoi interessi culturali spaziavano inoltre in un ampio raggio di materie, non solo storiche e archivistiche, per le quali era diventato ad Orvieto un punto di sicuro riferimento, ma includevano anche attenzioni per i viaggi, per la cucina, quale espressione di cultura e di tanti altri variegati settori quali anche il collezionismo. La sua indole riservata e rispettosa del prossimo, la sua vastissima cultura non ostentata, il suo modo di porsi pacato ma non debole, il suo sincero interesse verso tutti gli aspetti della comunità ed il suo assiduo e silenzioso lavoro, gli hanno permesso di ottenere da tutti sempre una incondizionata stima ed autorevolezza.

Di particolare rilevanza gli studi e le ricerche, per lo più manoscritte, che durante tutta la sua vita, fino a poco tempo prima della sua scomparsa, ha dedicato alla storia locale e della Chiesa, moltissime non pubblicate, e la grande quantità di libri, riviste e pubblicazioni amorevolmente ed assiduamente raccolte durante l’intero arco della sua operosa esistenza.