cultura

Attribuita alla scuola di Annibale Carracci la Pietà dell'Oratorio della Misericordia

martedì 2 settembre 2014
di Davide Pompei
Attribuita alla scuola di Annibale Carracci la Pietà dell'Oratorio della Misericordia

Questioni logistiche di sicurezza lasciano chiuse alla fruizione pubblica le porte dell'Oratorio della Misericordia di Orvieto. Impedendo il ripetersi di quel piccolo miracolo urbano che nel 2013 ha regalato a residenti e turisti l'emozione della (ri)scoperta di un tesoro sotto chiave. Complice la ricorrenza, venerdì 29 agosto, della festività di San Giovanni decollato, dagli interstizi, filtra però nuova luce sul patrimonio artistico cittadino.
E illumina la Pala della Pietà collocata dallo scorso anno a Palazzo Coelli – sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto che ne ha finanziato il restauro – dove rimarrà esposta ancora fino al 2018.

Studi comparati e approfondimenti storico-artistici iniziati dopo i lavori di restauro – eseguiti tra il 2012 e il 2013 dalla ditta "Roberta Rizza Conservazioni Beni Culturali" e promossi in concerto oltre che dalla Fondazione, anche dall’Ufficio per i beni culturali della Diocesi e dalla Soprintendenza di settore dell'Umbria nelle persone del soprintendente Fabio De Chirico e del funzionario di zona Giovanni Luca Delogu – hanno consentito una maggiore consapevolezza dell'opera e la sua attribuzione alla scuola artistica di Annibale Carracci. Don Luca Conticelli, commissario della Confraternita della Misericordia, ha infatti rinvenuto un inventario della chiesa e della sagrestia della "Venerabile Compagnia della Misericordia di Orvieto nel 1902", conservato nell’archivio della stessa Compagnia, in cui viene menzionato il dipinto.

"Documento fondamentale – spiega Giovanna Bandinu, coordinatrice dell'Ufficio diocesano beni culturali ecclesiastici e presidente dell'associazione 'Pietre Vive', l'ente preposto dal 2005 alla valorizzazione degli edifici di culto – che va ad incrementare le notizie sull'opera in esame. Ho personalmente messo in relazione il dipinto su tela raffigurante "La Pietà" della Misericordia di Orvieto con il dipinto di Annibale Carracci, proveniente dalla Chiesa di San Francesco a Ripa in Roma, oggi conservato al Louvre di Parigi. Proseguendo negli studi ho appurato che l'opera tra gli anni '50-'70 è stata oggetto di studio da parte di Federico Zeri.

Le foto riprodotte e consultabili nella fototeca on-line della Fondazione Federico Zeri, presentano la seguente dicitura "Anonimo, Pietà con San Francesco d'Assisi e Santa Maria Maddalena"; Oratorio della Misericordia, Copia da Carracci". Il precedente studio effettuato da Federico Zeri, quindi conferma la mia ipotesi, ossia che si tratti di un soggetto iconografico identico a quello realizzato dal Carracci a Roma, facendo decadere, secondo il mio parere, l’attribuzione data a Girolamo Muziano, in quanto l'artista muore a Roma nel 1592 e Carracci realizza per la prima volta questa iconografia, ovvero "La Pietà con San Francesco d'Assisi e Santa Maria Maddalena" per San Francesco a Ripa in Roma tra il 1602-1607. Tale modello iconografico sarà ripreso dagli allievi della sua bottega e da molti seguaci, soprattutto nel Lazio, in Umbria e nelle Marche".

"Ad oggi – prosegue – non so dire quando l'opera sia arrivata nell'Oratorio della Misericordia di Orvieto. Le recenti indagini diagnostiche, effettuate dalla ditta "Emmebi Diagnostica Artistica" di Roma, hanno fatto emergere che la pala non era sagomata come la vediamo oggi, ma rettangolare, come l’opera del Carracci conservata al Louvre, tra l'altro delle stesse dimensioni della pala di Orvieto, e di altre copie aventi stesso soggetto iconografico sparse in altri edifici del centro Italia, che per motivi di studi ancora in corso, preferisco non menzionare. In effetti, si conferma la validità del risultato dato dalle indagini effettuate sopra citate, in quanto il vecchio telaio ligneo della pala, nella parte alta, è stato ricostruito per adattarlo alla mostra d'altare in legno intagliato e dorato, realizzato nel 1649, che ha ospitato l'opera fino agli inizi del 1980. La mostra d'altare datata 1649, è stata realizzata quando era vescovo ad Orvieto, dal 1644 fino all'anno della sua morte 1653, il cardinale Fausto Poli".

"La scoperta di una nuova copia dell'artista bolognese, getta sicuramente nuova luce sugli studi inerenti l'iconografia che raffigura "La Pietà" del Carracci nel '600 italiano – conclude  – anche perché nella prassi artistica le copie hanno avuto un peso determinante nella stima dell'originale e  delle sue repliche. Siamo in presenza di un'intera filiera di copie. Alcune, una tra l'altro delle stesse dimensioni, nello sfondo raffigurano le tre croci, poste sulla collina del Golgota, come nella Pala di Orvieto, dissimile dall'opera del Carracci esposta al Louvre. Secondo le ricerche effettuate fino ad oggi, la pala che raffigura "La Pietà" dell'Oratorio della Misericordia di Orvieto sembra essere stata realizzata nel primo trentennio del XVII secolo da un copista di ambito bolognese, formatosi presso la bottega romana di Annibale Carracci".  

"A fronte di ciò e di quello che rappresenta e significa per l'Oratorio della Misericordia di Orvieto – sottolinea don Luca Conticelli, parroco della Collegiata di Sant'Andrea – la Confraternita sta cercando, tra molteplici difficoltà, di trovare il modo per riconsegnare alla Parrocchia, alla città di Orvieto e alla collettività un bene storico, cultuale e artistico, da troppo tempo abbandonato e dimenticato. Per fare questo servono molte risorse finanziarie tutte da trovare, la buona volontà di chi già ha incominciato ad impegnarsi e la collaborazione della cittadinanza e di tutti gli enti pubblici e privati che, insieme alle autorità competenti, potranno aiutare a rendere nuovamente questo luogo vivo e fruibile al godimento pubblico".