cultura

Agnieszka Zawisza e Susanna Tamaro piantano "Un seme speciale". Il Corpus Domini diventa favola per bambini

sabato 14 giugno 2014
di Davide Pompei
Agnieszka Zawisza e Susanna Tamaro piantano "Un seme speciale". Il Corpus Domini diventa favola per bambini

La passione e il coraggio di due bambini. Le conferme di Giuliana, che realizza i suoi sogni. I dubbi fugati di Pietro, che considera miracolo ogni cosa che vede. Il grano che arriva in tavola trasformato in pane. L'uva che diventa vino. Le api operose che custodiscono il miele. E poi quel seme invisibile chiamato amore, che in sé già contiene tutto e fa funzionare il mondo. Origine e fonte, mistero divino in grado di lasciare senza fiato. Perché “la fede non può fare a meno della meraviglia”. E dello stupore infantile. “Perché tutto poteva non essere, e invece è”.

C'è tutto questo e molto di più dentro “Un seme speciale. La meravigliosa storia del Corpus Domini”, il libro che arriva al termine di un percorso artistico e spirituale. A compierlo, l'artista polacca Agnieszka Zawisza che progetta e illustra favole e leggende. Gli studi di disegno, pittura e lavoro creativo, le hanno infatti consentito di seguire la sua vera passione: creare per i bambini e con i bambini, per raccontare e divertirsi con segni, colori, figure e parole.

Fatto conoscere in anteprima nella basilica di Santa Cristina, il volume pubblicato da Iubilarte – il progetto grafico è di Paolo Biagini – è stato presentato venerdì 13 giugno al Palazzo dei Sette, nell'ambito della nona edizione del Festival Internazionale di Arte e Fede, in corso ad Orvieto e Bolsena ancora fino al 22 giugno.

Scrivere un libro su un evento come questo – ha confidato Aga, in apertura – è stato un lavoro enorme. La sfida era quella di raccontare con un linguaggio semplice e comprensibile a tutti una storia grande, miracolosa appunto. Lo avevano già fatto in tanti, ma mai con la voce dei più piccoli, a cui il libro parla per far conoscere loro cosa avvenne 750 anni fa. Ho immaginato un seme che, sebbene piccolo, può dar vita a un rigoglioso albero da frutto. Dobbiamo dare nutrimento alla nostra vita, come hanno fatto i protagonisti, Giuliana e Pietro”.

Al suo fianco, anche Susanna Tamaro, a Orvieto ormai da 25 anni, che del libro ha firmato la prefazione, superando quel buio creativo durato oltre un anno. “Credo – ha detto – che in questi tempi abbiamo sottratto ai bambini la poesia, l'emozionarsi di fronte alla magia di colori e disegni. Questo libro ne è pieno e porta nel cuore del mistero, senza essere un libro confessionale. È piuttosto una storia per chi sa provare stupore, annusare un fiore, guardare una stella, la luna. Contro il cinismo della modernità, dobbiamo imparare ad avere stupore e togliere l'amarezza nichilista che c'è stata instillata. In un mondo che spinge verso il tecnico e l'utile, una meccanizzazione esasperata della società, servono arte e poesia. La stessa Chiesa, risente di un oblio eucaristico. Per essere felici, abbiamo bisogno del bello, di semi speciali”.

La nascita di questo libro – ha aggiunto il direttore artistico del festival Alessandro Lardaniavviene alla vigilia del Corpus Domini, l'idea è nata poco prima che cominciasse il giubileo e segna l'inizio di un nuovo percorso di letteratura per bambini. Con l'associazione Iubilarte siamo diventati editori di un libro che parlando di pane bianco, concretizza una storia attraverso le immagini. E' scritto al presente, perché il Corpus Domini non è solo un'eredità ma ciò che accade, un messaggio attuale che si rinnova ogni giorno, andando all'essenza dell'amore, come un dono. Ci auguriamo che questo libro possa essere un seme che parte da Orvieto e Bolsena, scelte come luogo da cui il miracolo si irradia, e che leggendo questa storia ciascuno di noi possa farsi megafono per raccontare a tutti quello che è successo. Un seme è un sogno. Può germogliare, anche sotto terra”.