cultura

Al Teatro Mancinelli di Orvieto l'opera "Sette parole" di Fabrizio Bastianini e il "Requiem" di Mozart

martedì 15 aprile 2014
Al Teatro Mancinelli di Orvieto l'opera "Sette parole" di Fabrizio Bastianini e il "Requiem" di Mozart

Martedì 15 aprile alle ore 21,00 andrà in scena al Teatro Mancinelli di Orvieto la rappresentazione dell'opera "Sette parole. Le sette parole di Cristo sulla Croce" di Fabrizio Bastianini e di "Requiem" di Wolfgang Amadeus Mozart. Una proposta artistica di: Camerata Polifonica Viterbese "Zeno Scipioni", Choeur "Sammartini" di Bruxelles, Ensemble Vocale "Il Contrappunto", Orchestra Sinfonica EtruriÆnsemble. Federica Lombardi soprano, Lucia Napoli mezzosoprano, Antonio Poli tenore, Federico Benetti basso, Ferdinando Bastianini organo, Marian Mitea maestro del coro, Fabrizio Bastianini direttore. 

Sette Parole è un'opera scritta da Fabrizio Bastianini per la Pasqua 2013 ed eseguita nella Cattedrale di Viterbo il 24 marzo. Un'introduzione cantata - ma senza parole - precede le sette frasi che Gesù affidò ai discepoli negli ultimi attimi della sua vita terrena. Raffigurazioni quasi pittoriche descrivono il Paradiso, l'arsura, la rassegnazione. Il brano centrale, "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?", momento toccante di vero dolore umano, assume l'aspetto di pietra di volta della composizione, fulcrum dopo il quale si avvia la parabola discendente (o ascendente?) della crocefissione. Per il terremoto è stato utilizzato uno strumento tipico delle zone viterbesi, la "tréccola" (o "tròccola", in altre regioni italiane), che con il suo suono strepitante viene ancora oggi utilizzato in luogo delle campane durante la Settimana Santa. Nell'ultimo brano, echi dei temi precedenti si intrecciano tra loro mentre l'orchestra progressivamente tocca il registro più acuto degli archi, frenata dalle note ostinate del Coro, simbolo del distacco dell'anima dal corpo.

Requiem. 99 pagine manoscritte, 100 ducati di onorario, 8 settimane di tempo, 15 giorni di agonia e poi la morte, dopo 35 anni di vita intensa, di talento ineguagliabile e di lavoro febbrile... tra ipotesi e leggende, la storia del Requiem in re minore K. 626, l'ultima composizione di Mozart, inizia quando un misterioso sconosciuto, protetto dal manto scuro della veste e della notte, bussa alla sua porta, recando l'ordine di un committente anonimo. Invano Mozart tenta di scoprirne l'identità e si convince sempre più di comporre l'opera per il proprio funerale. "Non avevo detto che scrivo questo Requiem per me?", confessa alla moglie Constanze due mesi prima di morire.
Il Requiem è il non-finito mozartiano, l'opera incompiuta che lascia estasiati ed attoniti, ammirati e sopraffatti.

Info & Prevendita Biglietteria Teatro Mancinelli (dal giovedì al sabato): 0763.3404930763 - 340493