cultura

Beckett tira il sipario sulla stagione del Teatro Mancinelli di Orvieto. In scena "Finale di partita"

mercoledì 2 aprile 2014
Beckett tira il sipario sulla stagione del Teatro Mancinelli di Orvieto. In scena "Finale di partita"

Ultimo appuntamento per la rassegna di teatro contemporaneo "Visioni di futuro" e per la stagione 2013-2014 del Teatro Mancinelli di Orvieto. A tirare il sipario venerdì 4 aprile alle ore 21 spetterà al "Teatrino Giullare", una delle compagnie più raffinate della sperimentazione italiana, con una originalissima versione di "Finale di partita" di Samuel Beckett.

Una messa in scena visionaria e allo stesso tempo fedelissima in cui Teatrino Giullare affronta con estremo coraggio e rigore l'universo misterioso e poetico del drammaturgo irlandese. Lo spettacolo, un particolare allestimento da scacchiera per pedine e due giocatori, è stato premiato nel 2006 con un UBU speciale. Nello stesso anno ha vinto il Premio Nazionale della Critica, mentre l'anno successivo si è aggiudicato il Premio della Giuria al 47° Festival Internazionale Mess di Sarajevo. Finale di partita ha permesso ad un ampio pubblico di conoscere il lavoro svolto dalla compagnia bolognese con marionette, pupazzi, manichini e automi che, in qualità di "attori artificiali", recitano e si integrano con i performer.

Lo spettacolo è una partita a scacchi tra attori-giocatori che muovono le pedine e pedine-personaggi che muovono una delle storie più significative ed enigmatiche della drammaturgia del Novecento. La partita in gioco non è quella tra cavalli, alfieri, re e regine, ma tra vite detestabili destinate alla fine. La rappresentazione è una sinfonia di mosse e contromosse, botte e risposte, pause, riflessioni, sospiri, rinunce. Il capolavoro di Beckett è visto attraverso le possibilità di movimento di due pedine da scacchi e la tensione e la partecipazione dei due giocatori. Hamm pedina ferma e cieca, Clov pedina che si affanna per la scacchiera senza potersi mai sedere, anche lui sulla strada della cecità e dell'immobilità e nel tentativo di prendere la strada verso l'uscita. Hamm è il re in questa partita a scacchi persa fin dall'inizio. Nel finale fa delle mosse senza senso che soltanto un cattivo giocatore farebbe. Un bravo giocatore avrebbe già rinunciato da tempo. Sta soltanto cercando di rinviare la fine inevitabile.

Una metafora, quella scacchistica, contenuta anche nel titolo della pièce: il finale di partita, nel gioco degli scacchi, designa la terza e ultima parte dell'incontro, che si distingue per il numero ridotto dei pezzi rimasti sulla scacchiera e per il fatto che il re non è più solo un pezzo da difendere, ma diventa anche una figura d'attacco.

Ingresso: 15 euro (ridotto 10)

Per informazioni: www.teatromancinelli.com tel. 0763.340493

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