cultura

Tre articoli esteri che parlano bene di (e fanno bene a) Orvieto

lunedì 13 gennaio 2014
Tre articoli esteri che parlano bene di (e fanno bene a) Orvieto

"Piccoli segnali che vengono da lontano ma che rinforzano l'impegno a lavorare dovunque e comunque, anche durante questa interminabile crisi, che speriamo mostri ormai la tanto auspicata coda". E' un commento difficilmente opinabile quello espresso dal sindaco di Orvieto Antonio Concina nel sottolineare come la stampa internazionale torni ad occuparsi della città con toni più positivi di quanto spesso non facciano i suoi stessi abitanti. Sprovincializzato e svuotato delle solite sterili liti, il nome di Orvieto ne esce così a testa alta.

Oltreoceano, infatti, ha suscitato interesse e curiosità il fatto che Orvieto sia stata la prima città italiana a festeggiare il 4 luglio la Festa dell'Indipendenza degli Stati Uniti. Dopo il Wall Street Journal, a decantare le bellezze ambientali, architettoniche ed enogastronomiche è il servizio a firma Rick Steves di Usa Today. L'autore di guide di viaggio europee e conduttore per la radio e tv pubblica di trasmissioni di viaggio, descrive Orvieto come una delle più sorprendenti e memorabili città che "siede sul suo grande trono di pietra sopra il fondovalle". Territorio di cui descrive l'ambiente collinare, il sistema dei collegamenti con le principali città italiane, la viabilità e i trasporti (con particolare curiosità per la funicolare), le testimonianze della storia e delle civiltà che la città conserva, il sottosuolo e poi i monumenti. Dal Duomo, di cui fornisce una descrizione dettagliata e ne definisce la facciata come "la più vivace e colorata d'Italia", tanto da paragonarla a "una pala d'altare medievale, una massa lucente di mosaici, vetrate e scultura", al Pozzo di San Patrizio "un design a doppia elica, progetto enorme che ancora oggi impressiona i moderni ingegneri". "Nessuna visita a Orvieto è completa senza aver provato il suo famoso vino Classico" avverte però Rick Steves che chiude il suo reportage con le suggestioni del "mistero del Medioevo" evocate dai vicoli di Orvieto dove è bello passeggiare, soprattutto la sera e magari sedersi ad "assaporare il brivido tranquillo di una cittadina di collina dopo il tramonto".

Su Global Times, invece, nel servizio dal titolo "Turismo italiano fuori dalla crisi economica" che analizza i risultati di un sondaggio condotto dall'Agenzia nazionale del turismo (ENIT) rivelando il trend positivo del turismo che spinge l'economia ad uscire dalla più lunga recessione dalla seconda guerra mondiale, Orvieto, è citata fra le città d'arte italiane che durante le festività di fine anno sono state le destinazioni più favorite, insieme con altre città di medie dimensioni come Perugia, Assisi e Siena e, ovviamente, insieme con grandi città quali: Roma, Firenze, Venezia e Napoli, o le zone sciistiche del nord Italia. Secondo il sondaggio Enit condotto tra i principali tour operator e agenzie di viaggio del mondo (18 europei e 10 di paesi extraeuropei) il 62% di aumento della domanda per "vacanze italiane" coinvolge principalmente paesi extraeuropei, ma un trend positivo è stato confermato anche dal 55 per cento dell'European tour operators e agenzie. L'Italia è la quinta meta più visitata nella classifica del turismo mondiale compilato dall'United Nation organizzazione mondiale del turismo, dopo la Francia, Stati Uniti, Cina, e Spagna (dai 48 milioni di stranieri che hanno visitato il nostro paese nel 2012, nel 2013 le cifre sono aumentate del 2,5; percentuale che, secondo le previsioni nazionali, è destinata a crescere ulteriormente nel 2014 di circa il 3 per cento). Global Times conclude che queste cifre crescenti dovrebbero dare all'economia italiana un respiro più rilevante, dal momento che il turismo è sempre stato una risorsa guida per la contabilità del paese.