cultura

Orvieto... con un po' di nostalgia

giovedì 30 maggio 2013
di Leonardo Brugiotti
Orvieto... con un po' di nostalgia

Basterebbe poco... non mi stanco mai di girare per questa nostra città... osservarla... annusarla... avete mai provato ad appoggiare il viso ad un muro di tufo?... sentirete un odore che è percepibile soltanto qui... è l'odore che racchiude i i ricordi, i miei ricordi... mio nonno eroe di guerra decorato dal Generale Armando Diaz, fabbro... tornitore... che al suo tornio preparava i rulli di legno per far correre i cavi della funicolare... il profumo di quei tronchetti grezzi che meravigliosamente diventavano cilindri perfetti... le inferriate, le cancellate e le balaustre in ferro battuto che (non tutti sanno) ornano almeno il 50 per cento delle nostre facciate.

Nell'odore del tufo è racchiuso il ricordo delle merende di mia nonna, il semplice pane bagnato con lo zucchero o pane olio e pomodoro (andava di lusso quando rimediavo pane burro e alici)... la pasta fatta in casa ed i ritagli messi a bruscare sulla cucina economica (qualcuno se li ricorda?)... il vecchio (ormai distrutto) stabilimento S.O.L.E.T diretto per anni da mio padre e l'odore penetrante del tabacco in lavorazione... mia zia che tutti i giorni puntuale come un orologio alle 10 di mattina prendeva il caffè da Montanucci e mi telefonava per farmi sapere che stava bene anche se si sentiva un pò sola... mia madre che all'uncinetto creava i capolavori della "Ars Vetana" (ancora li conservo)... il vecchio ma sempre bello liceo classico, con la sua pista per correre in terra battuta (dura, sconnessa e piena di sassi, dove quando cadevamo sulla ferita uno sputo e via), dove ci allenavamo per le gare provinciali a Terni... poi la S.M.E.F. dove con il prof. Borri perfezionavamo gli allenamenti insieme a Mauro Caiello (noto scattista) in competizione perenne con l'amico Lanfranco Livolsi (detto schizzo) il povero Caramia (detto pennello), Stefano Carletti (detto bazooka) che si arrischiava nel salto in lungo... ed ancora tanti altri... ti ricordi Guido (Barlozzetti) quando giocavamo a basket, la maglietta che indossavi? era coerente al tuo possente fisico, infatti c'era scritto..."alto-fragile".

Mi fermo qui anche se potrei ricordare ancora molto. Questa era Orvieto, l'Orvieto in cui nell'Autunno della mia vita ho deciso di tornare...
Questa è l'Orvieto per cui sto lottando... senza mire politiche... senza interessi... solo per amore e per rispetto di ciò che era.
Basterebbe poco.