cultura

Doppio appuntamento in musica al Duomo per la solennità della Pentecoste

venerdì 25 maggio 2012
Doppio appuntamento in musica al Duomo per la solennità della Pentecoste

La Festa della Pentecoste viene sottolineata quest'anno da due appuntamenti con la musica proposti dall'Opera del Duomo e dalla Fondazione Cassa di Risparmio.

Si comincia Sabato 26 maggio - Vigilia di Pentecoste - alle ore 18 in Duomo, con il Concerto per Archi e Organo di Antonio Vivaldi e Bach dell'Orchestra Giovanile della Scuola Comunale di Musica di Orvieto. Organista Nello Catarcia (ingresso libero). Di Vivaldi, verrà eseguito il Concerto in Re minore per due violini, archi e basso continuo e il Concerto in La minore per due violini, archi e basso continuo.
Queste composizioni di Vivaldi saranno poi riproposte secondo le trascrizioni per organo fatte da Johann Sebastian Bach.

Il secondo appuntamento è sempre in Duomo per Domenica 27 maggio alle ore 18 (ingresso libero). Si tratta del Concerto dell'Ensemble "Concerto Romano", complesso vocale e strumentale che eseguirà il Vespro romano della Beata Vergine (1620) In Assumptione B. M. V.

In programma:
Vincenzo Ugolini (ca. 1580 - 1638): Deus in adjutorium (in falsobordone e concertato a 10)
Gregoriano: Antifona Assumpta est Maria
Lorenzo Ratti (ca. 1589 - 1630): Dixit Dominus (pieno a 12)
Anonimo: Sinfonia Sancta Maria
Gregoriano: Antifona Maria Virgo
Vincenzo Ugolini (ca. 1580 - 1638): Laudate Pueri (concertato a 12)
Gregoriano: Antifona In odorem unguentorum
Lorenzo Ratti (ca. 1589 - 1630): Laetatus sum (concertato a 12)
Gregoriano: Antifona Benedicta filia tua Sinfonia avanti il concerto
Lorenzo Ratti (ca. 1589 - 1630): Nisi Dominus (concertato a 10)
Gregoriano: Antifona Pulchra es
Paolo Tarditi (ca. 1580 - 1661): Lauda Hierusalem (concertato a 8)
Gregoriano: inno Ave maris stella
Lorenzo Ratti (ca. 1589 - 1630): Sinfonia - Magnum hereditatis (concertato a 8)
Gregoriano: Antifona Hodie Maria Virgo
Lorenzo Ratti (ca. 1589 - 1630): Magnificat (concertato a 9)

"Concerto Romano"
Monica Piccinini, Lia Serafini soprani
Lucia Napoli, Christine Streubuehr mezzosoprani
Andrés Montilla Acurero, Raimundo Pereira, Baltazar Zuniga alti
Luca Cervoni, Riccardo Pisani tenori
Mauro Borgioni baritono
Davide Benetti, Giacomo Farioli bassi
Andrea Inghisciano, Nuria Sanromà Gabàs cornetti
Paolo Perrone, Gabriele Politi violini
Fabio Costa, Valerio Mazzucconi tromboni
Francesco Tomasi liuto
Luca Marconato tiorba
Matteo Coticoni contrabbasso
Andrea Buccarella organo
Alessandro Quarta concertazione e direzione
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Gli umbri nella Scuola Romana nella prima metà del Seicento.
La grande vicenda della Scuola Romana di compositori, che dal Palestrina prende origine, è costellata di figure di prim'ordine che in realtà non nacquero a Roma. Anzi, i nativi dell'Urbe si riducono alla parte minore.
In particolare gli importantissimi anni di sviluppo e di passaggio dallo stile osservato palestriniano alle nuove tendenze dello stile concertante della musica sacra romana vedono l'importante operato di alcune personalità native dell'Umbria che, trasferitesi a studiare a Roma divennero personalità di spicco del suo ambiente musicale, occupando ruoli di grandissimo prestigio. Primo fra tutti, Vincenzo Ugolini, perugino, fu non solo abilissimo compositore, ma anche formidabile insegnante di canto. Fu maestro di cappella in S. Maria Maggiore, S. Luigi dei Francesi, e della Cappella Giulia in S. Pietro. E' da ascriversi a lui l'invenzione dello stile colossale che fu definitivamente portato a compimento dal suo famoso allievo Orazio Benevoli. Lorenzo Ratti, suo nipote ed allievo, compositore di grandissima maestria, e ricordato come persona di alte qualità morali, "Exemplum virtutum". Rifacendosi allo stile dello zio maestro, seppe però pervadere di una vena più lirica lo stile policorale, pur tuttavia applicando i dettami classici della più squisita arte canonica della Scuola Romana classica.

Ultima personalità che non va trascurata è il cantore pontificio Francesco Severi, perugino. Operante nello stesso periodo dei due suddetti, pubblicò un importante trattato sul canto sacro ornato di moda a Roma in quei tempi, che in tutto corrisponde allo stile di scrittura contenuto in questo Vespro. Per tutto il secolo XVII, importanti compositori umbri svolsero un ruolo di primaria importanza nella vicenda della musica sacra a Roma. La ricostruzione di questo vespro, su fonti manoscritte, è non solo un importante testimonianza musicologia sulla musica dei vespri solenni a Roma in quegli anni, ma anche un modo per ricordare due personalità umbre così fondamentali nella Roma musicale di quegli anni, e per molto tempo ingiustamente obliate.

Il CONCERTO ROMANO nasce nel 2005 con lo scopo di dare vita ad un progetto legato al compositore romano Francesco Foggia (1604-1688). La riesumazione della vasta opera di questo compositore ha incontrato un grande favore da parte del pubblico e degli addetti ai lavori. Questo primo passo ha segnato quella che sarebbe stata la linea del gruppo: occuparsi della musica della sua città. Di fatto, a Roma, non esisteva una realtà musicale specifica che si occupasse sistematicamente di quel meraviglioso mondo musicale che è il ‘600 romano. Lo stupore visivo degli affreschi, dei quadri, delle architetture barocche dell'Urbe, possedeva una altrettanto stupefacente controparte sonora, che la Storia europea, dalla decadenza del potere della Chiesa, aveva ricoperto di polvere ed oblio, eccezion fatta per alcuni grandi nomi, come ad esempio Giacomo Carissimi, o Luigi Rossi. Eppure le biblioteche romane traboccano di meraviglie e gemme musicali la cui riscoperta fornirebbe un non piccolo servizio alla Storia della Musica italiana, e, nello specifico, alla cultura di una città fin troppo nota per gli occhi del mondo, e troppo poco per le orecchie.
L'ensemble è formato da un organico variabile di esecutori, cantanti e strumentisti, specializzati nel repertorio antico e si svolge regolarmente dal 2001, sotto la direzione di Alessandro Quarta, annoverando molteplici prime esecuzioni in tempi moderni.

Nel 2009 CONCERTO ROMANO ha debuttato con enorme successo al prestigioso festival di musica antica Tage Alter Musik in Herne (Germania), in seguito al quale si è esibito con successo di critica e pubblico in varie stagioni concertistiche estere (fra le quali al Konzerhaus di Vienna; Rheingau Musikfestival, Germania; Kempen Klassik, Germania). Le esibizioni dell'ensemble sono state varie volte in programmazioni sulle radio nazionali tedesche (DLF eWDR, che ha anche dedicato al gruppo un ritratto radiofonico).
Considerando gli aspetti di correttezza storica nell'approccio al repertorio musicale antico, la linea del CONCERTO ROMANO non rinuncia agli aspetti propri di uno stile legato alla cultura ed alla vocalità italiana, e ritiene di primaria importanza le caratteristiche culturali proprie della sonorità di ogni ambito musicale, cercando di scorgere gli elementi e le differenze che legano un repertorio o l'altro all'ambiente fisico e sociale per il quale furono concepiti, e dal quale furono eseguiti.

fonte: Ufficio Stampa del Comune di Orvieto