cultura

L'ENA-Ecole Nationale d'Administration promuove il concetto di "Cittaslow" in Francia

lunedì 26 settembre 2011
L'ENA-Ecole Nationale d'Administration promuove il concetto di "Cittaslow" in Francia

L'idea delle Cittaslow riscuote sempre maggiore successo all'estero. Nonostante la crisi di valori, di idee, di capacità di risoluzione dei problemi, da parte del sistema italiano nel suo complesso, Cittaslow riesce sempre di più a fare scuola nel mondo.

Da Orvieto e dalle altre 69 Cittaslow italiane arrivano dunque suggerimenti per uno sviluppo auto centrato durevole per le piccole città francesi: parola di ENA, l'alta scuola di formazione amministrativa d'Oltralpe.

L'ENA-Ecole Nationale d'Administration promuove il concetto di "Cittaslow" in Francia
La "democrazia ecologica" è l'unica prospettiva responsabile dell'oggi e del domani, un approccio politico strategico che diventa strumento per uscire dalla crisi passando ad un equilibrio e ad una qualità della vita migliore. Cittaslow ha anticipato i tempi ed oggi rappresenta per tutti coloro che hanno a cuore il miglioramento e non il peggioramento del pianeta, una bussola per azioni concrete e nuovi approcci. Orvieto e tutte le piccole Cittaslow d'Italia possono guardare con più fiducia al futuro nonostante le drammatiche notizie congiunturali dalla realtà nazionale.

Il concetto portato avanti e applicato dalle Cittaslow cointeressa sempre più la Francia. Dopo un lungo periodo di osservazione critica e di opportuna analisi tecnica e scientifica sulle Cittaslow italiane ed europee, la Francia è l'ultimo grande paese europeo a condividere il Progetto Cittaslow. E lo fa con convinzione, investimento culturale e politico a 360°.

Solo l'anno scorso aderì la prima Cittaslow in Francia, Segonzac (Charente), nel cuore dell'area del Cognac, cui seguì a breve la cittadina di La Bastide d'Armagnac (Lande) e oggi, estate 2011, Mirande, nell'Astarac. Il 4 ottobre 2010 il quotidiano Le Monde dedicò un articolo in prima pagina alla "rivoluzione delle città lente che conquista la Francia".

In gennaio 2011 Cittaslow International fu invitata a portare un contributo al Forum sulla Ville Durable organizzato dal Governo Francese all'Università di Parigi-La Marne. A maggio 2011 una delegazione di 14 professori e ricercatori della prestigiosa ENA di Strasburgo - l'alta scuola di formazione amministrativa in Francia famosa in tutto il mondo per preparare tutti i quadri dirigenti del sistema amministrativo francese, ha soggiornato tre giorni ad Orvieto, dove si trova il quartier generale delle Cittaslow Internazionale presso Il Palazzo del Gusto della Provincia di Terni.

Dopo aver incontrato il Sindaco di Orvieto Antonio Concina, la delegazione è stata accompagnata dal Direttore delle Cittaslow Internazionali, Pier Giorgio Oliveti, a scoprire l'essenza stessa dell'"essere slow" di Orvieto, incontrando artigiani, produttori locali, rappresentanti del mondo sociale e del volontariato, imprenditori, dirigenti pubblici dei sistemi di trasporto, politiche dei rifiuti, educazione e scuole. Dopo Orvieto la delegazione dell'ENA ha potuto visitare altre Cittaslow della rete, tra le quali la vicina Castelnuovo Berardenga, in Provincia di Siena, e Greve in Chianti, Firenze. Al termine del viaggio di studio i professori e i ricercatori hanno prodotto un documento (in allegato in versione integrale) e redatto una lettera accompagnatoria per il Ministro dell'ambiente, dello sviluppo duraturo, dei trasporti e della logistica, che oggi presentiamo tradotta dal francese. L'idea cardine alla base del documento è di promuovere il concetto di Cittaslow in Francia, dandosi un tempo progetto di 4 anni.

"La Relazione dell'ENA - spiega il Direttore Oliveti - realizzata a cura di Delphine Balsa, Armelle de Ribier, Valérie Navellou, Patrice Chazal, Jean-François Kuntgen, Michel Mauger, Sébastien Plantadis, Andres Reina-Marino e Yusuke Kambayashi, bene fotografa storia, realtà e prospettive dell'esperienza Cittaslow, una delle rarissime esperienze-laboratorio a livello mondiale che riesce a coniugare lo sviluppo auto centrato (messa in valore dell'identità dei luoghi, secondo i canoni ispirati da Slow Food), la sostenibilità e la responsabilità sociale condivisa.

Nella Relazione - prosegue Oliveti - si fa riferimento ad una legge francese, la cosiddetta Legge Grenelle 2, del 12 luglio 2010, che riguarda una sorta di stimolo alla riconversione ecologica delle città nei settori dell'edilizia, dell'urbanistica,dei trasporti, dell'energia, della biodiversità e del rischio,della salute e dei rifiuti: il concetto di Cittaslow rientra perfettamente nel quadro delle principali misure proposte dalla Legge Grenelle. Nella Relazione si legge poi che "Trattandosi della attuazione di una nuova amministrazione ecologica, il movimento delle Cittaslow potrebbe trovare eco favorevoli presso i Sindaci dei comuni francesi, chiamati dalla legge Grenelle 2 ad instaurare una democrazia ecologica attraverso il potenziamento della concertazione con il pubblico, a monte di progetti e la menzione di associazioni ambientaliste rappresentative, per partecipare al dialogo istituzionale.

In Italia, Greve in Chianti e Orvieto che applicano da più di dieci anni una politica fedele ai dettami di Slowfood, hanno dimostrato diverse azioni concrete e costituiscono due ritratti interessanti di questo concetto". La settimana prossima Cittaslow International organizzerà un Seminario sul tema dello "Sviluppo Slow" presso Seoul, in Corea del Sud, oggi uno dei paesi più "fast" del pianeta che cresce del 9% all'anno come PIL, diminuisce del 3,5% la produzione annuale di CO" (unico nell'Ocse), detiene il 72% di laureati nella popolazione giovanile: anche qui come in Francia si è compreso che Cittaslow non è e non dev'essere sinonimo di "ritardo", ma al contrario avanzamento consapevole, rispetto di se stessi, del territorio locale e del pianeta.

E' motivo di riflessione e di orgoglio - conclude Oliveti - per tutti gli orvietani e per i cittadini delle Cittaslow italiane sapere che, nonostante i problemi talvolta gravi e drammatici che attanagliano nel presente le nostre comunità e il Paese, l'essere "slow" made in Italy è un punto di forza e un preciso indirizzo per migliorare le performance cittadine in ogni campo, dal turismo all'agricoltura, dalle politiche sociali alla scuola, dalla salute all'ambiente, dall'artigianato allo sviluppo della green economy. Lungo la rete sono centinaia gli esempi positivi che insegnano al mondo. Ripartiamo da noi stessi, dal nostro ambiente, dalla nostra cultura, dalla nostra memoria"

In allegato: il documento dell'ENA in versione integrale dal francese.

(Traduzione: Patrizia Valentini)

Promuovere il concetto "Cittaslow" in Francia. Relazione di Strasburgo