cultura

Venti Ascensionali. Contrassegnato dal Fiocco Bianco, "Buchi nel Cuore" venerdi 26 novembre. Ore 21 alla Sala del Carmine

giovedì 25 novembre 2010
Venti Ascensionali. Contrassegnato dal Fiocco Bianco, "Buchi nel Cuore" venerdi 26 novembre. Ore 21 alla Sala del Carmine

Venerdi 26 novembre si alza il sipario alla Sala del Carmine su "Buchi nel cuore", spettacolo che fa parte anche della Campagna del Fiocco Bianco contro la violenza sulle donne.

"Buchi nel cuore", di Pietro Floridia e Angelica Zanardi, con Angelica Zanardi, scene di Nicola Bruschi, suono di Alessandro Saviozzi, costumi Loredana Vitale, aiuto regia Giulia Franzaresi, regia di Pietro Floridia, realizzato con il contributo di Comune di Bologna - Settore Cultura e Rapporti con l'Università e Provincia di Bologna - Assessorato alla Cultura e alle Pari Opportunità.

Una donna alla porta si affaccia dentro una casa. Si affaccia, quasi spiando dentro al proprio passato, nel tentativo, doloroso, di capire come è andata, di rimettere insieme i frantumi della propria vita e facendo questo ricostruire un'identità andata in pezzi, un senso, una percezione di sé che le permetta di andare avanti. Al centro dei suoi ricordi l'uomo della sua vita con cui ha condiviso un sogno d'amore, con cui ha avuto due figli, ma che a poco a poco da marito amorevole si è trasformato in carnefice, in una spirale di violenza psicologica e fisica che ha rischiato di annullare la donna, di trasformarla in un nulla.
Angela, questo il nome della donna, ha dei buchi nel cuore che le fanno un male da morire e non smettono mai di farle male. Ha dei ricordi che le fanno venire da piangere. Ha commesso degli sbagli che a pensarci le viene un colpo, come una pugnalata.

Era una bambina felice, mentre la mamma canticchiava in cucina con la radio. Era una ragazza felice, voleva fare la cantante, aveva tutta la vita davanti, era una donna giovane e bella con un marito bello che l'amava e un attimo dopo era a terra...e quella era stata la fine della sua vita, all'improvviso si era fermato tutto.
Per quindici anni lui l'ha picchiata, violentata, presa a pugni, a calci a spintoni, distruggndo il suo corpo e la sua anima. È andata avanti per una eternità, un sacco di giorni tutti uguali, giorno e notte non finiva mai, era un mondo senza fine

I dottori non la guardavano mai in faccia. La gente si voltava dall'altra parte. Era la donna che non c'era. La donna che non aveva niente che non andava. La donna che continuava a cadere e a sbattere nelle porte.

BUCHI NEL CUORE nasce da un percorso di ricerca sulla violenza alle donne, una delle forme di violazione dei diritti umani più diffusa e occulta nel mondo, che riguarda donne di tutti gli strati sociali, esiste in tutti i paesi, attraversa tutte le culture, le classi, le etnie, i livelli di istruzione, di reddito e tutte le fasce di età.
Il testo è costruito sulla base di letture, incontri e interviste con donne che hanno subito violenza da parte del partner.

La parola chiave che ha guidato il nostro tentativo di raccontare questo fenomeno è stata "invisibilità", declinata in tanti modi diversi: invisibilità del fenomeno che non viene percepito nella sua reale diffusione (la violenza domestica rappresenta la principale causa di morte e invalidità per le donne in età compresa tra i 16 e i 44, con incidenza maggiore di quella provocata dal cancro e dagli incidenti automobilistici; in Italia e il 31,9 % delle donne è stata o è vittima di violenza,); invisibilità degli atti violenti dell'uomo sulla donna, perché spesso avvengono dentro casa, a porte chiuse, mai in pubblico; invisibilità delle ferite sul corpo della donna, perché di solito le donne vengono picchiate in zone del corpo coperte dai vestiti in modo che dal di fuori sembri tutto normale; invisibilità della vittima che, vergognandosi di quello che subisce, raramente denuncia l'accaduto; infine invisibilità della persona che, in ragione di un martellante lavaggio del cervello, di un costante svilimento di sé, finisce per accettare il punto di vista del carnefice che la considera nulla, arriva a negare completamente la propria identità e spesso a scomparire come essere umano.
Per cercare di rendere questa "invisibilità", dal punto di vista registico, abbiamo messo in campo un ampio uso del video e del suono, nonché una scenografia che costringerà lo spettatore a spiare attraverso specchi cosa avviene oltre la porta, dentro la casa in cui si consuma il massacro.

Info prenotazioni e prevendite

SALA DEL CARMINE Via Loggia de' Mercanti 05018 Orvieto (TR)
Lun. e Merc. Ore 9,30/12,30 - Mart. E Ven. ore 17/19.
Tel e fax 0763 341265 - cell. 335/8164833 - macros2000@alice.it - teatrorvieto@hotmail.it
Botteghino Teatro Mancinelli Corso Cavour N°122 05018 Orvieto Tel. 0763 340493