cultura

Risorgimento e "crisi" nella storia dell'Italia unita. Incontro con Simone Visciola organizzato dall'associazione ex alunni del Liceo Classico

sabato 20 novembre 2010

Lunedì 22 Novembre, alle ore 17.30, presso la Sala del Governatore - Palazzo dei Sette, l' Associazione ex Alunni del Liceo Classico di Orvieto celebrerà il 150° dell'Unità d'Italia con una conferenza del prof. Simone Visciola, Università di Firenze, sul tema: Risorgimento e "crisi" nella storia dell'Italia unita.

La storiografia si configura come una disciplina fortemente legata alla cultura, agli ideali, ai valori di una società. Gli storici, nel ricostruire il passato, si fanno portatori di idee generali e di opzioni politiche, promuovono cultura, animano correnti, intervengono nel dibattito pubblico. Ciò vale e continua a valere per gli storici di tutti i paesi e di tutte le epoche. Ma questa tendenza rappresenta il tratto peculiare della cultura storiografica italiana, la quale, dal Risorgimento fino ai nostri giorni, è stata segnata a fondo da un confronto/scontro di marca politico-ideologica: aspetto che ha qualificato la storiografia come espressione centrale della cultura politica del "belpaese". In altri termini, si può dire che il confronto fra gli storici in Italia abbia quasi sempre rappresentato una sorta di prolungamento sul terreno culturale della contrapposizione ingaggiata nell'agone politico.

Dal Risorgimento all'età liberale, dal difficile tornante di fine secolo alla Grande guerra, dal fascismo alla repubblica, il "corpo" della nazione, lo Stato, la società in Italia si sono trovati a verificare la propria tenuta coesiva sotto l'urto di diverse "crisi", le quali tuttavia non hanno avuto esclusivamente natura strictu sensu "politica". Vale a dire che non hanno necessariamente condotto ad un cambio di regime. Nella storia dell'Italia unita infatti sono altresì sopraggiunte crisi sociali, economiche, culturali e di costume: prove di difficoltà che hanno costretto da un lato lo Stato e la classe dirigente a trovare vie di uscita; dall'altro hanno fatto registrare la spinta della società civile, la quale, a diversi livelli, non ha evitato di avanzare richieste risolutive. Gli storici si sono resi partecipi delle diverse crisi, vivendole come spettatori e attori allo stesso tempo. Presi nel vortice di quelle crisi medesime, essi si sono caricati di un compito: comprenderne la natura, spiegarne gli effetti, cercarne le radici nel passato, risalendo al "problema d'origine", ossia al complesso processo storico che ha portato alla creazione dello Stato nazionale: il Risorgimento. Dal 1861 in avanti, interrogarsi, rileggere, reinterpretare, riscrivere il giudizio sul momento fondante dello Stato nazionale e sui suoi esiti ha significato per la cultura storiografica italiana la costante su cui far leva al sopraggiungere di ogni condizione "critica". Su quali basi e su quali presupposti l'Italia ha conquistato l'indipendenza e ha inaugurato il proprio cammino unitario? Su quali basi e su quali presupposti è stata data forma al nuovo sistema politico? Con quali modalità si è cercato di integrare il "corpo della nazione" nello Stato? Nel porsi queste domande, la cultura storiografica - attraverso differenti paradigmi e moduli interpretativi - ha offerto il proprio contributo volto a individuare nel passato gli aspetti da valorizzare e i difetti da correggere, nella ricerca della "chiave di volta" in grado di aprire l'uscio dal quale allontanare la crisi.

SIMONE VISCIOLA insegna Storia contemporanea nel corso di Laurea in Scienze Umanistiche per la comunicazione dell'Università degli Studi di Firenze. Già nominato Professeur Invité d'histoire contemporaine presso l'Université de Poitiers (France) nell'a.a. 2008-2009; svolge attualmente lezioni come Visiting Professor alla Stanford University - Palo Alto California (Campus in Florence). Si occupa di storia della storiografia; storia del Risorgimento; storia politica e sociale italiana ed europea fra Otto e Novecento. Sta lavorando alla biografia dello storico risorgimentista e antifascista Nello Rosselli al quale ha dedicato diversi saggi specifici. Fra i suoi lavori: I Rosselli : eresia creativa, eredità originale, con G. Limone (Napoli, Guida, 2005); Il volontariato nel Risorgimento e il mito di Garibaldi "condottiero della nazione", «Archivio Storico Italiano» (2007); Su Garibaldi e il volontariato. La "narrazione" della nazione, l'"invenzione dell'eroe", il mito. Fra storia, storiografia e questioni militari, in Garibaldi innamorato (Firenze, Polistampa, 2009); Carlo Rosselli. Scritti scelti di economia, con A. de Ruggiero (Firenze, Le Monnier 2010); Interpréter le Risorgimento pour sortir des crises, in J.Grévy (dir.), Sortie(s) de crise. (Rennes, PUR, 2010).