cultura

Amref (si) racconta per OFF: l'importanza del bere in modo consapevole e sano. Se ne parla al San Giovenale

giovedì 18 novembre 2010
Amref (si) racconta per OFF: l'importanza del bere in modo consapevole e sano. Se ne parla al San Giovenale

Sabato 20 novembre alle ore 13, presso il ristorante "Al San Giovenale" di Orvieto si terrà l’incontro AMREF (si) racconta, inserito nel programma della manifestazione Orvieto Food Festival& Wine, rassegna di enogastronomia, cultura e solidarietà internazionale.

In occasione dell’incontro, che sarà condotto dal giornalista e blogger Maurizio Pescari e che vedrà la partecipazione di Gabriella Guido (Responsabile Produzioni AMREF Italia) e di Angelo Di Gennaro (attore e testimonial per AMREF Campania), l’enologo Maurilio Chioccia e lo psicoterapeuta Stefano Pieri parleranno dell’importanza del bere in modo consapevole e sano.

L’intervento del dott. Chioccia avrà soprattutto lo scopo di spiegare le caratteristiche positive del vino, presentandolo come un insieme di emozioni importanti che sono il prodotto dell’unione di ambiente, cultura e impegno lavorativo: il vino è una bevanda antichissima e al tempo stesso moderna che, se assunta nelle giuste quantità, provoca degli effetti benefici sull’organismo, e può altresì rappresentare non solo un piacere per il corpo ma anche il simbolo di uno stile di vita corretto e rispettoso verso la salute. I produttori vinicoli sono consapevoli del fatto che esiste una percentuale della popolazione che fa dell’alcol un uso sbagliato e dannoso: a questo proposito, il comparto del vino è deciso a impegnarsi a fondo per educare i consumatori ad avere un rapporto positivo e non distruttivo con il vino, attraverso l’incoraggiamento di modelli di consumo ragionevoli e responsabili.

L’intervento del dott. Pieri, che è impegnato da molto tempo in attività di carattere psicosociale indirizzate soprattutto al mondo della scuola, sarà incentrato sul concetto di dipendenza: il dott. Pieri parlerà innanzitutto del concetto di dipendenza affettiva, che secondo lui è la causa della maggior parte delle difficoltà psicologiche cui si va incontro, e da qui prenderà le mosse per parlare del rapporto patologico di dipendenza che si può instaurare con il vino e gli altri alcolici, che sono spesso visti come strumenti nevrotici che servono ad affogare solo momentaneamente le proprie difficoltà arrivando ad arrecare danni pure gravi all’organismo, e purtroppo sempre di più quest’uso sbagliato viene messo in pratica da ragazzi e ragazze anche giovanissimi. Secondo il dott. Pieri, per prevenire e combattere efficacemente i vari tipi di dipendenza è necessario agire sulle loro radici, sul disagio sottile che sta a monte e che nasce dalle difficoltà della sfera emotivo-affettiva dell’individuo: sarebbe necessario attuare una campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta ai giovani, che faccia capire loro come una sfera emotivo-affettiva equilibrata sia il presupposto fondamentale per il conseguimento dell’autostima e dell’autonomia necessarie a evitare di cadere nella trappola delle dipendenze, e a intraprendere così il cammino che porta verso il benessere personale.

A questo proposito, il dott. Pieri sta portando da anni in giro per le scuole il suo progetto "Il vino per amare", il cui obiettivo è educare i giovani ad avere un rapporto corretto con il vino e gli altri alcolici, facendo capire loro che il bere deve essere un piacere equilibrato di soddisfare mente e corpo e non uno strumento di allontanamento dalla realtà.