cultura

L'impossibile canone classico della bellezza. Marta Jovanovica Orvieto Arte fino al 14 dicembre

mercoledì 10 novembre 2010
di laura
L'impossibile canone classico della bellezza. Marta Jovanovica Orvieto Arte fino al 14 dicembre

Aprire gli spazi comuni e quotidiani a iniziative d'arte, non limitarsi a organizzare eventi solo nei luoghi cosiddetti "deputati" della città. E' da questo concetto provocatorio che muove l'organizzazione a Orvieto scalo, negli spazi di Orvieto Arte situati in Via Monte Cimino 21, una singolare e interessante mostra fotografica dell'artista serba Marta Jovanovic, curata da Jovana Stokic.

"Retroprospettiva", questo il titolo dell'evento, organizzata da Orvieto Arte in collaborazione con la Galleria Bosi Artes di Roma, gode del patrocinio dell'Ambasciata della Repubblica di Serbia in Italia e dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Orvieto. A ingresso gratuito sarà aperta al pubblico tutti i giorni dalle ore 9 alle 19 e la domenica dalle 16 alle 19 dal 14 novembre al 14 dicembre. Ad arricchire l'iniziativa, il 13 e il 14 novembre, a Orvieto centro in Piazza della Repubblica, sarà proiettato, dalle 19 alle 24, il video site-specific "Maria Maddalena", realizzato da Marta Jovanovic a New York per la regia di Mathew Akers. La mostra, che verrà inaugurata a invito nella serata di sabato con la presenza del Sindaco di Orvieto Antonio Concina e dell'Ambasciatrice di Serbia in Italia Sanda Raskovic-Ilic, è stata presentata ieri, nei locali di Orvieto Arte in cui si svolgerà, dall'artista e dall'architetto Tiziana Barcaroli, che ha curato l'allestimento della struttura in cui le opere di Marta Jovanovic troveranno la loro collocazione.



Si tratta di venti foto di grande formato, quello della dimensione umana, che riproducono una serie di persone impegnate a giocare la loro performance fotografica con un tutù. Questo quello che la Jovanovic ha chiesto, consegnando a chi voleva farsi fotografare un tutù con cui si era liberi di fare quello che meglio si credeva. Tra le foto, particolarmente suggestiva, quella scattata dall'artista alla nonna, oggi non più vivente. In questo ritratto fotografico si nota, ancor più che in altri, il particolare approccio dell'artista al tema della bellezza: una qualità che non è possibile racchiudere nel canone classico o accademico, ma che risiede in ognuno di noi. "Si tratta solo di farla emergere, - afferma Marta Jovanovic - di mostrare che è nella naturale dinamica dei volti e dei corpi, per questo io non ritocco mai i miei scatti fotografici".

Il Dance Rehearsal Project da cui nasce "Retroprospettiva", dunque, è un tema classico, quello trattato nella "Sagra della primavera" di Igor Stravinsky, dove tuttavia non c'è nessuna tradizione e nessuna teoria che spinga, come l'opera di Stravinsky, a riflettere sulla passionalità di svolgimento di un rito pagano. Il progetto vuole piuttosto puntare sulla naturalezza e sulla libertà più o meno giocosa del soggetto fotografato, per rivelare la vanità di ogni aspirazione umana alla perfezione e l'emergere della bellezza in una libera, moderna contemporaneità.

Gli scatti fotografici di Marta Jovanovic, ricompresi nel più ampio progetto Fuck art let's dance, sono stati effettuati tra il 2008 e il 2010 a Belgrado, Roma, Washington e Bruxelles. Quasi mille le persone fotografate dall'artista, che tra i numerosissimi scatti ha poi operato una rigorosa selezione. vale sicuramente la pena approfittare dell'evento e recarsi a visionare questa interessante parte del suo lavoro.

Di fine e garbata intelligenza, di una bellezza non canonica e tuttavia originale e intensa, Marta Jovanovic, oggi artista multimediale, nasce come pittrice di nudo, per poi evolvere verso forme d'arte più moderne e sperimentali. Nata a Belgrado si è laureata presso la "Tulane University" negli Stati Uniti e, attualmente, vive e lavora tra Roma e New York. L'impatto più significativo nel suo percorso artistico l'ha avuto negli anni dello studio delle belle arti nel cuore del Rinascimento, a Firenze, dove ha potuto comprendere i canoni della bellezza e la loro relatività: proprio da questa riflessione nasce il soggetto sul quale basa la sua opera. Ha esposto in Europa e negli Stati Uniti in collaborazione con importanti curatori come Jovana Stokic, Umberto Scrocca , Achille Bonito Oliva e Simone Verde, che le hanno permesso di esporre le sue opere provocatorie anche in spazi museali molto tradizionali. Al momento sono in corso eventi dell'artista presso Location One a New York City e presso l'Ambasciata della Repubblica di Serbia a Washington DC. A dicembre l'artista presenterà Shoot me!, a Napoli nei quartieri spagnoli in collaborazione con lo spazio Largo Baracche.

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