cultura

La notte magica di "Strega 2010" vista da Terry Olivi

lunedì 5 luglio 2010
di Terry Olivi
La notte magica di "Strega 2010" vista da Terry Olivi

Pubblichiamo con piacere un resoconto sulla magica notte romana del Premio Strega 2010 descritta dal punto di vista di Terry Olivi (nella foto, e in calce all'articolo una sua breve nota biografica), scrittrice e amica romana che ha assistito all'evento la notte del primo luglio.

Belle serate romane, tra cultura e uno spruzzo di mondanità, si susseguono, complici luoghi che lasciano senza fiato e l'estrema piacevolezza della temperatura. Dopo l'inaugurazione del MAXXI, a fine maggio, che ha lasciato tutti stupiti per l'originalità delle linee sospese e per l'arditezza della concezione spaziale, seguita da uno spettacolo di Kabuki, tradizionale genere teatrale giapponese, il mese di luglio inizia con l'assegnazione del LXIV premio Strega.

Il Ninfeo della Villa di Papa Giulio II ne è la cornice armoniosa, da sogno. Non manca naturalmente la luna, sospesa tra le cupole dei pini marittimi. Il Ninfeo, scenografico complesso nella sua pura eleganza, ideato dal Vasari in collaborazione con Bartolomeo Ammannati, ed il grande emiciclo che lo precede con la volta a botte, dipinta come un pergolato, risplendono di luci che ne esaltano la suggestione. Al centro sul tappeto verde i tavoli rotondi, intorno ai quali, lentamente, si dispongono gli ospiti, dopo essersi serviti al buffet nei giardini laterali. Signore eleganti, ragazze con vestiti corti e fluttuanti si mostrano, è una gara a guardare ed essere guardati.

Cinque sono i concorrenti per il premio letterario italiano più importante. I favoriti: la 26enne Silvia Avallone con il suo Acciaio (Rizzoli) e il più maturo Antonio Pennacchi con Canale Mussolini (Mondadori). Già si profila la lotta fra le due potenti case editrici. Seguono Paolo Sorrentino (Hanno tutti ragione, Feltrinelli), Matteo Nucci (Sono comuni le cose degli amici, Ponte alle Grazie), Lorenzo Pavolini (Accanto alla tigre, Fandango).

Alle 21,30 il presidente di seggio Tiziano Scarpa, vincitore del premio Strega 2009, dà il via alle operazioni di voto: i 400 Amici della domenica portano uno ad uno il loro bigliettino delle preferenze sul palco.
Proprio all'interno del gruppo Gli Amici della domenica animato dai coniugi Bellonci nella loro casa romana di via Fratelli Ruspoli 2, era nata l'idea di dar vita ad un premio letterario che contribuisse alla rinascita culturale dell'Italia appena uscita dalla guerra. Grazie a Guido Alberti, proprietario dell'azienda di liquori Strega di Benevento, che ne fu lo sponsor, il premio vide nei vari anni premiati autori come Ennio Flaiano (1947), Cardarelli (1948), Moravia (1952), Bassani (1956), Giuseppe Tomasi di Lampedusa con il suo Gattopardo (1959), Cassola (1960), Umberto Eco (1981), Maraini (1999) e tantissimi altri autori della seconda metà del Novecento.

Diversi gli appuntamenti lungo il corso della prima metà dell'anno per la presentazione degli autori prescelti: a metà aprile la conferenza stampa di annuncio dei 12 candidati presso lo stabilimento Strega Alberti a Benevento, i quali successivamente vengono presentati nel teatro comunale della città Vittorio Emmanuele.
A giugno vengono presentati ancora presso l'Auditorium di Roma, poi a casa Bellonci vengono designati i 5 finalisti, un altro incontro infine con il pubblico romano alla Basilica di Massenzio presso il Festival internazionale delle Letterature, a Vienna presso l'Istituto italiano di Cultura ed infine l'ultima votazione con conseguente proclamazione del vincitore al Ninfeo di Villa Giulia.

Ogni libro è presentato da due Amici. Tra i due contendenti, il libro di Antonio Pennacchi, è presentato da Niccolò Ammaniti, vincitore del premio Strega 2007:
Per grandezza, passione e forza Canale Mussolini assomiglia ad un enorme albero di fico che spacca la roccia con le radici e cresce e si snoda tra pietre e mattoni, buttando giù muri e tetti e ogni ramo, come ogni personaggio, trova la sua strada verso la luce. Antonio Pennacchi fa per l'Agro Pontino quello che Jack London ha fatto per lo Yukon.

Giuseppe Conte presenta invece il libro della Avallone:
Il romanzo di Silvia Avallone presenta rare qualità di forza poetica, di intensità vitale e di verità. La scrittrice ha saputo descrivere le acciaierie, i casermoni operai, le famiglie che li abitano con una potente epicità lirica. E, in una versione personale del romanzo di formazione, ha saputo dar vita a due bellissime protagoniste adolescenti, indimenticabili per il loro spirito ribelle e la loro contraddittoria tenerezza.

Canale Mussolini, il libro di Pennacchi, racconta la saga di una famiglia veneta, i Peruzzi, e con loro l'esodo di 3.000 famiglie del nord, Veneto e Friuli, portati nel Lazio per bonificare la pianura Pontina negli anni '30. E' la storia del duro lavoro di tanti uomini e donne che hanno dato tutto per costruire strade, canali, trasformando la palude malarica in un giardino.
Fin da bambino, afferma l'autore, sapevo di dover raccontare e se non lo avessi fatto, non avrei potuto, il giorno che verrà, ricongiungermi ai miei morti in pace.
Il libro è un poema epico di tre generazioni di una famiglia contadina intrecciato alla storia del novecento italiano, narrata con uno stile lucido ed ironico, molto coinvolgente.
Pennacchi, di Latina, aveva già pubblicato tra l'altro con la Mondatori Il Fasciocomunista, da cui è stato tratto il film Mio fratello è figlio unico.

Acciaio di Silvia Avallone è il ritratto di due amiche, Anna e Francesca, che iniziano a vivere la loro adolescenza nella periferia degradata di Piombino sullo sfondo dell'acciaieria Lucchini con il suo altoforno sempre acceso.
Durante le premiazione a Valle Giulia la scrittrice, unica donna fra quattro colleghi maschi, parte con un vantaggio di 4 voti, ma già a metà arriva un punteggio di parità: Avallone 101- Pennacchi 101. Un applauso si leva tra il pubblico. Nel turno successivo torna al primo posto Avallone, 118 contro i 117 di Pennacchi, ma nell'ultima votazione lo scrittore di Latina supera di 4 voti la scrittrice.

Risultati finali: 1° Pennacchi (133), 2° Avallone (129), Paolo Sorrentino (59 ), Matteo Nucci (38),
5° Lorenzo Pavolini (32).

Con grande simpatia, al momento della premiazione, Pennacchi racconta al pubblico che, quando era bambino, negli anni dopo la guerra, la mamma andava a far la spesa una volta al mese, il denaro era poco e i risparmi d'obbligo, ma portava sempre a casa una bottiglia di liquore Strega, tante volte fossero arrivati degli ospiti... e lì, sul palcoscenico, sotto i flash dei fotografi, brinda alla vittoria, dedicata al fratello, scomparso da pochi mesi e al nipotino in arrivo, bevendo direttamente dalla bottiglia.Nata a Matelica (Macerata), mi sono trasferita a Roma nel 1954, laureandomi in Lettere (Storia dell'arte del Medio ed Estremo Oriente).

Insegnante per diversi anni, Terry Olivi si è dedicata alla ricerca didattica per quanto riguarda la poesia, la multimedialità e l'interculturalità. Da sempre interessata alla comunicazione, è interessata a esplorare il linguaggio corporeo attraverso la Danzaterapia, quello visivo, mediante la fotografia, e quello verbale attraverso la parola poetica. Ha pubblicato "Rosso anguria e la luna, haiku e divagazioni su Roma" (LietoColle, 2006) e "L'incanto dell'essere" (LietoColle, 2008), secondo classificato al premio Parco Majella 2009.