cultura

Il segno profondo lasciato dai Templari nell'identità orvietana. Presentato il volume di Bassetti

lunedì 21 giugno 2010
Il segno profondo lasciato dai Templari nell'identità orvietana. Presentato il volume di Bassetti

L'attuale zona industriale di Bardano è stata creata da loro che vi avevano impiantato il proprio insediamento agricolo ed artigianale, anche una delle strade più significative del centro storico, via Loggia dei Mercanti, reca tracce evidente dei Templari che vi avevano insediato il cuore commerciale della loro Precettoria. Una delle costruzioni più mastodontiche che ancora caratterizzano la zona di Bardano era il "Dogione" costruito dai monaci-guerrieri a cui si deve anche, per la prima volta, la coltivazione dei vigneti in località Cardeto.

Dei tanti segni lasciati dai Templari nella storia e nell'identità orvietana si è parlato sabato al palazzo dei Sette in occasione dell'ultimo libro dello storico Sandro Bassetti (nella foto) dedicato a "I Templari in Orvieto, maggio 1135-dicembre 1312" per la Intermedia Edizioni in collaborazione con le aziende Nuova Elettrica e Lectio.

Il professor Giuseppe della Fina ha messo in collegamento la dimensione internazionale che Orvieto ha ricoperto in epoca medievale con i periodi di massimo splendore della città, invitando a non dimenticare che la città ha vissuto un ruolo di primo piano a livello europeo. Il medievalista professor Lucio Riccetti ha ripercorso la storia templare orvietana fino al processo che venne celebrato contro di loro a Viterbo il 10 giugno del 1310 dopo che il re di Francia Filippo Quarto Il Bello aveva deciso di sferrare l'attacco definitivo contro l'Ordine. A quel processo prese parte nelle vesti di inquisitore il religioso orvietano Rictio.

Nel 1307, uno dei tre convogli di carri che trasportavano il tesoro dei Templari, quello diretto da Parigi alla Palestina, fece tappa a Firenze, Orvieto, Roma e Anagni e nella città umbra numerosi sono gli edifici di culto che recano l'impronta templare. Nelle ricostruzione storiografica realizzata da Bassetti, la presenza templare assume una rilevanza decisiva anche in relazione alla strenua lotta che la Chiesa del primo secolo dell'anno Mille compatteva contro l'eresia dei Catari che qui erano presenti nella loro variante dei Patarini, responsabili nel 1199 dell'omicidio di Pietro Parenzo. Sarebbe stato infatti per ingraziarsi i favori militari di questi monaci-guerrieri che il vescovo di Orvieto donò loro i terreni di Bardano.

L'importanza di questo libro che aiuta a riportare a galla una fase ingiustamente dimenticata della storia di Orvieto è stata sottolineata dall'assessore alla cultura Antonio Barberani il quale ha avuto parole di apprezzamento anche per quella missione di recupero dell'indentità cittadina che la casa editrice sta perseguendo con i suoi volumi.