cultura

Al Palazzo dei Sette, mostra d'arte contemporanea dell'artista Giuseppe Desiato

martedì 23 giugno 2009
Al Palazzo dei Sette, mostra d'arte contemporanea dell'artista Giuseppe Desiato

Con il patrocinio del Comune di Orvieto e della Provincia di Terni e per iniziativa di Acas Service di Orvieto e Transarte di Rovereto, dal 27 giugno al 30 agosto 2009 presso le sale espositive del Palazzo dei Sette di Orvieto, si terrà la mostra di arte contemporanea dell'artista Giuseppe Desiato, curata da Enrico Mascelloni, Sergio Poggianella e Micaela Sposito. La mostra verrà inaugurata Sabato 27 giugno alle ore 18.

Giuseppe Desiato è nato a Napoli nel 1935, dove tuttora vive e lavora. Giovanissimo si dedica al disegno, frequenta l'Istituto Statale d'Arte di Napoli, dove si diploma nel 1956, e l'Accademia di Belle Arti. Per molti anni insegna disegno dal vero presso gli Istituti d'Arte. Collabora con "Linea Sud", ha fatto parte del gruppo "Continuum".
Le prime mostre risalgono alla metà degli anni Cinquanta. Le sue opere sono caratterizzate dalla tendenza all'uso di differenti materiali e tecniche e la scelta di motivi iconografici desunti dall'universo popolare e dall'immaginario erotico, religioso, politico e artistico. La ritualità del Sud italiano diviene elemento espressivo in azioni, quadri, installazioni di materiale eterogeneo. Queste opere sono vissute dall'artista senza freni inibitori, senza nessun apparente controllo razionale, quasi abbandonandosi all'istinto del momento.

Le performance non nascono da un rigoroso progetto precostituito ma si articolano al suono di una musica o alla suggestione di un gesto o di un colore; i quadri scaturiscono da un contatto fisico con il corpo della modella dove le pulsioni erotiche appaiono evidenti e non sono sublimate o trasferite in consolidate simbologie; i film registrano con un occhio non accondiscendente le esibizioni di giovani donne, travestiti, bambine al suono di banali e popolari canzonette; le installazioni (i ‘monumenti inutili') vengono realizzati con scatole di cartone, latta o plastica, pezzi di manichini o bambole rotte, fiori e frutta finta da bancarella o altarino popolare, luci natalizie intermittenti, ritagli di fotografie da riviste di moda: il tutto all'insegna della precarietà e della provocazione intellettuale e politica continua.
Radici e affinità possono essere ritrovate con l'universo antropologico descritto da De Martino e, nell'arte contemporanea, con alcune modalità dada o informali o i movimenti contemporanei del Nouveau Realisme, con il gruppo internazionale Fluxus e il Wiener Actionismus. E' in particolare con questi due movimenti che negli anni Sessanta e Settanta sono attivi i contatti. Antesignano della Body Art e dell'arte performativa italiana la sua opera appare nei maggiori studi specifici (Lea Vergine, Enrico Crispolti) e nelle principali rassegne antologiche.
Dalla metà degli anni Ottanta la sua opera è maggiormente caratterizzata da un uso della pittura e della fotografia a contatto dove permangono evidenti richiami alle tematiche e alle iconografie già affrontate.

La mostra sarà aperta: da martedì a domenica, ore 10-13 e 16-19, ingresso libero.