cultura

"Lo sguardo sull'altro": gli studenti delle superiori studiano i diritti umani nella quotidianità

giovedì 21 maggio 2009

Cronache tristi e umilianti di migranti respinti in acque mediterranee, invocazioni del rispetto di principi ed accordi internazionali; e poi il ruolo dei governi, dell'Unione Europea e dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. E ancora, il monito della Chiesa e il suo richiamo alla solidarietà. Storie di fame ed azioni concrete di accoglienza. E' solo uno spaccato, contrastante, della pressante attualità del tema dei diritti umani che proprio in questi ultimi giorni i media internazionali documentano ed affidano alla coscienza dei popoli e di ciascuno.

Quest'anno, "Lo sguardo sull'altro" ovvero guardarsi attorno, per affermare i diritti umani nella quotidianità, è il tema scelto per celebrare la 9^ edizione del Premio Internazionale Diritti Umani "Città di Orvieto" che si svolgerà Sabato 23 maggio con inizio alle ore 9,30 al Palazzo del Popolo / Sala dei Quattrocento e che verrà conferito a Carla Del Ponte magistrato, attualmente ambasciatore della Confederazione Elvetica in Argentina, ex procuratore capo del Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda e l'ex-Jugoslavia.
"Uno sguardo sull'altro" prende come riferimento, infatti, l'art. 7 della "Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo" - "Siamo tutti uguali di fronte alla legge" - con l'obiettivo, soprattutto, di capire quali forme di tutela si possono mettere in atto al fine di prevenire, curare e anche sanzionare forme di discriminazione violenta verso chiunque.
Per l'occasione, sul tema scelto dalla giuria del Premio, gli studenti della Scuole secondarie superiori della città presenteranno i loro approfondimenti realizzati sul concetto della "diversità". Diversità etnica, diversità di genere, diversità di comportamento, che spesso vengono contrastati con atti discriminatori anche violenti.

Per tutte le scuole il premio "Diritti Umani-Città di Orvieto" viene vissuto come un'opportunità interessante, perché le varie tematiche proposte ogni anno trattano problemi attuali.

Secondo i ragazzi/e della 4B dell'Istituto Tecnico per Geometri e Commerciale di Orvieto, ad esempio, il premio è un riconoscimento a persone che con le loro azioni si sono distinte per contribuire a migliorare la società, spesso anche a rischio della propria vita e che non sempre sono riconosciute pubblicamente nel loro valore. Inoltre, il premio coinvolge centinaia di studenti in riflessioni costruttive frutto di un lavoro di documentazione, selezione, studio e rielaborazione molto accurati e tesi ad allontanare ogni retorica. La formazione di gruppi, in cui ognuno ha un compito specifico (chi le abilità informatiche, chi realizza il video, chi ha esperienza di laboratorio di poesia, chi cerca le musiche, chi le immagini o scrive le didascalie) sono sicuramente una possibilità che permette di ampliare la propria visione del mondo e le conoscenze necessarie per strutturare concezioni autonome, critiche e produttive.

Il Liceo d'Arte parteciperà al premio con il lavoro degli allievi/e della 4A di Arti e Comunicazione Visiva che hanno riflettuto su concetti quali: l'altro, l'incontro, il confine, la frontiera e, ovviamente, la comunicazione. Ne è scaturito un lavoro fotografico attraverso il quale ciascuno degli studenti si è raffigurato in relazione all'altro che, percepito come diverso, è stato prima conosciuto e accolto, poi riconosciuto ed infine rappresentato.

Per gli studenti del Liceo Classico "F.A. Gualterio" il Premio Internazionale per i Diritti Umani "Città di Orvieto" negli anni è diventato un Progetto d'Istituto e ogni anno - dicono i docenti e responsabili del progetto - il tema prescelto dalla Giuria è atteso con curiosità e interesse, subito dopo si comincia a lavorare con il metodo della ricerca e del lavoro di gruppo. Quest'anno il delicato tema della diversità è stato una vera e propria sfida che ha coinvolto gli studenti in modo particolare, toccando molto da vicino la loro quotidianità. Prendere coscienza che ognuno è portatore di peculiarità uniche ed irripetibili, di diversità, e che è fondamentale che sia tutelato il diritto di tutti ad esprimere liberamente la propria diversità personale e culturale, ha permesso di ribadire che la differenza in tutte le sue sfumature, non è limite ma un valore, una risorsa, un diritto. La scuola deve educare alla differenza, all'altro, al diverso, per creare presupposti di una cultura dell'accoglienza e per impedire l'omogeneizzazione culturale; quindi l'altro non è un pericolo ma una risorsa per la crescita e, una vera pedagogia della differenza, sperimenta quotidianamente la realtà di una scuola come una comunità di diversi.

Per gli studenti del Liceo Scientifico "E. Majorana" "Un uomo è un uomo". Una persona è una persona ed ha uguale dignità. I diritti umani non dipendono dalla razza, dalla religione, dalla provenienza geografica, dall'età o dal sesso, sono diritti fondamentali, universali, inviolabili, inalienabili. I diritti non sono un concetto statico ma in continua evoluzione, tuttavia una conquista tutt'altro che pienamente realizzata. Ovunque nel mondo avvengono soprusi, violenze e oppressioni, la storia continua ad essere segnata da violazioni che rimangono impunite e da violazioni probabilmente più silenziose ma purtroppo quotidiane nei confronti delle donne e dei bambini, dentro le case. Inoltre, quello della diversità è un concetto ambivalente, che da un lato suscita mistero e timore, dall'altro curiosità e fascino. La diversità etnica e la coesistenza all'interno delle moderne società è un aspetto particolarmente avvertito soprattutto attraverso il fenomeno delle migrazioni. Il massiccio spostamento di persone comporta necessariamente l'incontro di culture, lingue, abitudini dando luogo al multiculturalismo che mira al riconoscimento di diritti collettivi delle comunità. Nell'attuale momento storico, segnato da un lato dalla tendenza alla ibridazione e ai mescolamenti culturali e dal ripiegamento integralistico delle culture su se stesse dall'altro, il multiculturalismo è una questione urgente. Tutti abbiamo bisogno della diversità perché è proprio essa a celebrare la nostra individualità in quanto attraverso il reciproco confronto ci arricchiamo. Già - si interrogano gli studenti - ma quanti passi avanti sono stati fatti in questa direzione?