Al Palazzo dei Sette, mostra dei grandi cartoni e bozzetti satirici del disegnatore Franco Gentili
Con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Orvieto e a cura di Gianni de Mattia dal 25 aprile al 3 maggio p.v. nelle sale del Palazzo dei Sette si svolgerà la retrospettiva del disegnatore romano Franco Gentili dal titolo "Theatrum vitae".
Appunti semiseri di un disegnatore senza peli sulla lingua. Che parla, e sparla anche, di chiunque abbia conosciuto o semplicemente incrociato nel corso della sua vita. I bersagli sono personaggi pubblici e privati, potenti e poveracci, ecclesiastici e gente del popolo. Vetrina insomma della più impertinente fisiognomica umana E pure tante maschere, soprattutto i Pulcinella, che incarnano magistralmente gli innumerevoli vizi così come le (poche) virtù dei tipi umani tratteggiati.
Una gustosa galleria di personaggi e storie nati dalla matita di Franco Gentili, il grande disegnatore romano solo da pochi anni assurto a notorietà ed apprezzato in tutto il mondo. Una selezione di grandi cartoni e di bozzetti satirici del maestro.
Nato a Roma nel 1936, Franco Gentili è stato attratto precocemente dal disegno. Dopo una prima formazione presso la scuola d'arte, si è perfezionato frequentando la bottega di noti esponenti della scuola romana del dopoguerra, fra cui in particolare Omiccioli e Manzù. La sua produzione artistica ruota essenzialmente attorno a due poli dialettici: la miseria morale e la virtù, il dramma e l'opera buffa. Ed è in fondo la stessa polarità che governa la storia dei singoli e dei popoli, dove appunto si avvicendano -apparentemente senza un disegno- i trionfi e le tragedie, lo splendore e l'abiezione.
Nelle sue speciali carte di riciclo, ora abrase e ingiallite ora persino strapazzate sotto l'effetto del "furor artis", la matita e il pastello duettano mirabilmente, dando vita ad un linguaggio che, pur nella scarna essenzialità, appare potentemente evocativo. L'artista elabora in tal modo una propria mimica, fatta di gesti umani tipizzati, fortemente eloquenti. Ne deriva una narrazione ammiccante, allusiva, ironicamente affabulatoria.
Dello spirito burlesco tipico della tradizione letteraria romana (Belli, Trilussa), le opere di Gentili sono un po' la versione per immagini, sorta di "Arte narrativa" nella quale la satira, mutuando in parte la tecnica del fumetto, si esprime ricorrendo non solo alla figurazione ma anche ad opportune didascalie capaci di precisarne meglio il messaggio.