cultura
Aperte le iscrizioni al bando per il 7°Campo Scuola presso il Porto Romano di Pagliano. Entro il 31 luglio le domande
lunedì 26 maggio 2008
Pubblicato il bando per il 7°Campo Scuola organizzato dalla Scuola di Etruscologia e Archeologia dell’Italia Antica, un’istituzione nata per volontà della Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto e della Fondazione per il Museo “Claudio Faina”. La sede del Campo Scuola trova locazione in località Pagliano, a pochi chilometri da Orvieto sulla confluenza del fiume Paglia nel Tevere dove si trovano i resti di un impianto portuale di epoca romana. Nel 1889 e il 1890 nel corso di indagini dirette dall’ingegnere e archeologo Riccardo Mancini vennero riportati alla luce circa settanta ambienti, ma solo ventotto di essi furono indagati a fondo.
Il campo scuola avrà inizio l'8 settembre al 3 ottobre e sarà aperto a studenti o laureati nelle discipline storiche e archeologiche, compresa la preistoria. Il termine per la presentazione delle domande è fissato al 31 luglio. A conclusione del campo scuola, gli allievi potranno partecipare, nel periodo ottobre 2008 – maggio 2009, ad attività didattiche seminariali finalizzate alla catalogazione, al disegno ed allo studio dei reperti rinvenuti e all’allestimento di un centro di documentazione presso l’area di scavo.
Nel 2000 gli scavi nell’area sono ripresi e dal 2002 vi si tiene il Campo Scuola diretto dal Dott. Paolo Bruschetti, si svolge in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria e con il contributo dell’Azienda Agricola “Castello di Corbara”.
Le sei campagne di scavo susseguitesi dal 2002 al 2007 hanno visto come protagonisti studenti e laureati provenienti da diverse Università italiane e hanno interessato un’area individuata non scavata dai ricercatori ottocenteschi. Durante gli scavi sono stati riportati alla luce i piloni del molo sull’antico alveo del Tevere (ne è stato scoperto un quinto non riportato nella planimetria del Morelli, 1958) ed una canaletta molto ben conservata, insieme a numerose monete riferibili all’età augustea e a quella costantiniana.
I ritrovamenti inducono a pensare che il porto fluviale potesse essere attivo tra il I secolo a.C. ed il IV d.C., per almeno cinque secoli, come sosteneva anche Riccardo Mancini che, alla fine dell’Ottocento, aveva portato alla luce ventotto ambienti dei settanta che aveva individuato nella vasta area interfluviale. Ritrovati inoltre ceramiche comuni e sigillate, tessere di mosaico, intonaci dipinti e un frammento marmoreo decorato.
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