cultura
Le abitudini di lettura dei giovani umbri da un'indagine della Regione
sabato 17 maggio 2008
Gli studenti apprezzano la lettura solo per libera scelta, non imposta da professori o familiari, mentre conta molto il passa parola tra amici e conoscono poco gli editori locali: è uno degli aspetti che emerge dalla prima valutazione dell’indagine sulle abitudini di lettura e la conoscenza dell’editoria umbra tra i giovani condotta dalla Facoltà di economia dell’Università di Perugia su iniziativa dell’assessorato alla cultura della Regione Umbria.
L’indagine, presentata alla 21ma edizione della Fiera internazionale del libro di Torino, ha coinvolto gli studenti di 20 scuole superiori umbre, dove sono stati distribuiti 2000 questionari per studenti e 200 per docenti. Lo studio, oltre a prevedere l’elaborazione dei risultati dei questionari, include la ricostruzione dello scenario mediale all’interno del quale si muove il lettore che è sempre più spettatore di immagini e di oggetti e si rapporta e si confronta quotidianamente con altri strumenti di comunicazione. “In questo contesto – ha commentato l’assessore alla cultura, Silvano Rometti - il libro rappresenta soltanto una piccola parte delle letture possibili ed è soltanto uno dei mezzi utilizzati per riprodurre un’opera letteraria, ma non il solo. Ci sono altri strumenti di riproduzione altrettanto importanti, come il teatro, il cinema, l’audiovisivo. Per questo è fondamentale ricostruire lo scenario all’interno del quale si muove il lettore. Quindi, ritrovare le fonti di accesso al libro di cui ognuno dispone, i consumi culturali e alternative di informazione ed intrattenimento”.
Altro elemento significativo è quello dell’accesso al libro, ovvero dei luoghi e dei modi attraverso i quali le persone possono entrare in contatto con il libro: in proposito il questionario ha messo in evidenza tre principali modalità di acquisizione del libro: biblioteca di casa, acquisto, prestito. Infine, l’indagine sulla lettura condotta in Umbria è corredata da una mappatura dei luoghi del consumo culturale, dell’intrattenimento e dell’informazione. Quindi,teatri, cinema, discoteche, dati sugli spettacoli dal vivo, dati sulla tecnologia.
Per quanto riguarda la conoscenza dei prodotti editoriali umbri, dalle prime rilevazioni emerge che l’editoria locale non è conosciuta, ci si muove seguendo i grandi nomi delle case editrici e della distribuzione. La lettura subisce quindi una forte concorrenza da altri prodotti mediali (televisione al primo posto ed internet al secondo). Inoltre, la facilità di accesso agli strumenti multimediali e la mancanza di tempo, costituiscono secondo i ragazzi, le due principali motivazioni della non lettura. C’è una forte correlazione tra ricchezza della biblioteca familiare e interesse e consumo di lettura, conta, quindi, in generale il contesto familiare favorevole. Infine, dalla ricerca emerge uno spaccato in cui la socialità avviene nei bar, nelle piazze e in cui è possibile veicolare stimoli culturali lavorando nei luoghi della socialità.
“Chi offre la cultura deve andare incontro ai potenziali lettori interessandoli – ha detto Rometti - Bisogna coinvolgere i ragazzi nella produzione culturale ad esempio attraverso progetti di approfondimento di temi di storia, di costume o di arte locali. Uno strumento fondamentale di diffusione della lettura potrebbero essere gli insegnanti qualora mettano in atto delle azioni di interessamento precoce. La storia e i fenomeni sociali locali potrebbero essere una leva efficace di interessamento, se ben divulgati, in quanto appare forte il radicamento dei ragazzi alla vita familiare e ai luoghi tradizionali di incontro”.

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