cultura

Dodicifilmperl’estate: miniguida alla breve rassegna cinematografica orvietana

mercoledì 26 luglio 2006
di davidep
Un’estate al cinema, con o senza stelle. Una rassegna sperimentale tutta d’un fiato all’Arena Cornelio, decisamente sobria, sensibilmente snellita e vagamente sottotono, sintomo della volontà di far durare la vecchia tradizione orvietana che voleva i cinefili locali assorti sul grande schermo che ha per sfondo il duomo, pur facendo i conti con la generale crisi delle arene cinematografiche coinvolte dalla drastica riduzione degli spettatori e dalla difficoltà economica di sostenere tali iniziative. Al lievitato costo del noleggio di pellicole, infatti, vanno sommati i permessi legati all’agibilità e alla sicurezza dell’arena, il materiale per arredarla e ulteriori oneri tecnico – organizzativi (allestimenti e disallestimenti, operatore, cassa, pubblicità, direzione artistica). Tuttavia anche quest’anno, un po’ in extremis, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Orvieto ha scelto di non sottrarsi a questo piacevole servizio culturale e in collaborazione con i gestori del Nuovo Cinema Corso, ha proposto una programmazione notevolmente contenuta nel numero di pellicole e nella loro scadenza temporale, dimostrandosi disposta per il futuro anche a ripensare formule e modalità di fare cinema ad Orvieto. In attesa di sapere quanto consistente sarà l’affluenza al botteghino di Via de' Cartari per gli spettacoli delle 21:30, il cui biglietto intero è di 6 e il ridotto di 4,50 euro, diamo un’occhiata al cartellone per decidere come e se impegnare le serate al cinema, rivedendo i film più belli della passata stagione o approfittandone per gustare quelli perduti durante l’inverno. Perché golf in spalla e pop corn in mano, sotto le stelle si allestiscono piacevoli cineforum autogestiti e non convenzionali e tutti si improvvisano validi intenditori e critici autorevoli. Apre la rassegna stasera, il film “Anche libero va bene” di Kim Rossi Stuart, che passato dietro la macchina da presa, pur restando sullo schermo insieme a un’intensa Barbora Bobulova e al bravissimo esordiente Alessandro Morace, narra l’infanzia negata di Tommi, un coraggioso undicenne abbandonato dalla madre e sovraccaricato di responsabilità dal padre. Una fotografia struggente, ma non melensa sulle disgreganti disfunzioni di una famiglia come tante, dove si dosano sentimenti amari, ma con squarci di positiva solarità. Secondo appuntamento, giovedì 27 luglio con “Romance & Cigarettes” di John Turturro, musical irriverente, ambientato tra fabbricati e sobborghi della working class. Per un buon terzo si ride con le disavventure dell’instancabile riparatore di ponti Nick (l’ex “Soprano” tv James Gandolfini), che tradisce la moglie (Susan Sarandon) con una disinibita sciupamaschi (la rossa Winslet del Titanic). Salvo poi finire su un letto d’ospedale con un cancro e il desiderio di ritrovare attimi di leggerezza e intimità con la propria famiglia. Venerdì 28 luglio è la volta dell’intramontabile classico della Austen, “Orgoglio e Pregiudizio”, caposaldo della letteratura inglese di fine settecento, riportato sul grande schermo da Joe Wright, che fa indossare a Keira Knightley i panni della vivace eroina. Anche in questa versione non manca il ricco scapolo Bingley che s’innamora della dolce Jane e nemmeno gli scontri verbali dell’anticonvenzionale Elizabeth. La pellicola scorre tra un amore e un segreto di famiglia, ben narrando le cocenti delusioni delle sorelle Bennet. Nel cast anche Donald Sutherland e Judi Dench. “Le Tre Sepolture” di e con Tommy Lee Jones è l’originale proposta cinematografica per la sera di mercoledì 2 agosto. Il film racconta il ritrovamento nel deserto del Texas, da parte di Pete Perkins, del cadavere del messicano Melquiades Estrada, che traslandolo al cimitero della cittadina di Van Horn, giura vendetta all’amico. Un’epopea pregna di atemporalità forzate, flashback e riletture degli eventi da diversi punti di vista, che lasciano presto il campo al lungo racconto di un viaggio catartico attraverso una realtà storica ormai dimenticata, dove il rispetto della diversità era ancora un valore. Giovedì 3 agosto rivive nel cortile del Liceo Classico, l’adrenalinica magia della notte alla vigilia della maturità. Al suono dei Duran Duran, sullo schermo si consumano amori e timori di un gruppo di ragazzotti anni ’80 in maglietta di Madonna e Converse, alle prese con prof umorali (Faletti veste i panni della Carogna), ma anche con gravidanze e bocciature inattese, tra feste in piscina e muri di Berlino che a breve cadranno. La pluri-premiata opera prima dell’esordiente Fausto Brizzi, che con la sua “Notte prima degli esami” ha lanciato Nicolas Vaporidis e confermato il talento della giovane Cristiana Capotondi, è un piacevole affresco ricco di riferimenti e spunti (alcuni purtroppo restano tali). La pellicola scelta per venerdì 4 agosto è tutta dedicata ai bambini, ma anche ai più grandi che vogliono fare due risate con i buffi Manny, Sid e Diego, alle prese con un nuovo incredibile viaggio mozzafiato, denso di avventura ma anche di sentimenti e buoni valori, tra i ghiacci de “L’Era Glaciale 2”, il cartone animato firmato Carlos Saldanha, con irresistibili amici e inquietanti nemici, risvegliatisi con il disgelo. Mercoledì 9 agosto appuntamento horror con “Silent Hill” di Cristophe Gans, la riduzione cinematografica della celebre saga di videogame, dal forte appeal visivo, ma anche dai grandi buchi narrativi. Radha Mitchell e Sean Bean mettono in scena le gravi crisi ricorrenti di sonnambulismo di Sharon, una bambina adottata, portata dalla madre nella città fantasma di Silent Hill. Qui regna una maledizione che ha avuto origine dal tentato rogo ai danni della piccola Alessa, accusata da una setta di fanatici di essere una strega. Giunti alla resa dei conti, Rose e Sharon fuggono dagli orrori della città, ma continuano a vivere su un piano spettrale, parallelo alla normale realtà. Giovedì 10 agosto torna la commedia tragicomica dell’anno, firmata dal grande del cinema italiano Carlo Verdone. “Il mio miglior nemico” è un godibile scontro generazionale tra un ventenne sbandato, che ha il volto (non più la zeppola di “Come te nessuno mai”) della giovanil-icona Silvio Muccino, e un ricco cinquantenne ipocrita, Verdone, che in breve finisce sul lastrico dopo aver licenziato la dissociata madre del ragazzo. Un film brillante, in cui l’apparente leggerezza di equivoci e sganassoni lascia lo spazio a una delicata presa di coscienza, una tenera assunzione di consapevolezza dei ruoli e una nostalgica riflessione sul bisogno di affetto, che non necessariamente proviene dalla propria famiglia. Sale in fiamme e corridoi allagati. Il “Poseidon” di Wolfgang Petersen, in programma per venerdì 11 agosto, sa molto di Titanic, fosse “solo” per il drammatico soggetto acquatico: una lussuosa nave da crociera, colpita da un’onda nel bel mezzo dell’Oceano Atlantico. Dall’eterogeneo gruppo di sopravvissuti che si allea per mantenere la speranza di uscire vivi dalla catastrofe, emerge un indisciplinato giocatore professionista, che tenta una via alternativa a quella proposta dal capitano, dando il via a un viaggio mortale, che avvicinerà alcuni e svelerà i segreti di altri, contro il tempo e le forze della natura. O lo straordinario dispiego di tecnologiche impiegato per simularle. Mercoledì 16 agosto è la volta di “United 93”, il film che il regista Paul Greengrass dedica alle decine di passeggeri dell’unico volo non arrivato “a bersaglio” nel purtroppo arci-noto 11 settembre 2001. Vengono citate fonti importanti ed attestate, le registrazioni ufficiali dell’aereo stesso e le consulenze delle associazioni post-attentato, proprio per evitare la retorica o la falsa testimonianza. Un film sulla storia recente d’America (e del mondo), ma allo stesso tempo un documentario attuale, che seppur eccede in trionfale spettacolarità, offre commoventi occasioni per non dimenticare. Tra gli attori Christian Clemenson, Trish Gates e Polly Adamas. Da Paul Weitz, il provocatorio regista di “About a Boy” e “American Pie”, giovedì 17 agosto arriva ad Orvieto “American Dreamz”, una satira al vetriolo sugli States e la mania dei reality. Nell’ironica commedia-denuncia con Hugh Grant, Dennis Quaid, Mandy Moore e Martin Tweed, viene mostrato il “disposti a tutto pur di apparire” nel più popolare reality show americano di concorrenti anticonvenzionali. La cameriera Sally, l’immigrato arabo Omer e il molleggiato rapper ebreo Sholem, ma anche il Presidente USA in carica Joe Staton che, partecipa per rilanciare la propria immagine. In un crescendo di sur-realtà, viene innescata una bomba e il conduttore salta in aria con il ragazzo che il televoto decreta essere vincitore del programma. Sei mesi dopo la tragedia, “American Dreamz” riparte, condotto dall’ambiziosa Sally. E la rassegna chiude i battenti, venerdì 18 agosto, con “Syriana”, l’affascinante, complessa e faticosa inchiesta in forma di thriller che Stephen Gaghan dedica agli intrecci tra politica, servizi segreti e industria petrolifera. Un cast d’eccezione (George Clooney, Matt Damon, William Hurt, Chris Cooper) per un film ambientato in un paese del Golfo Persico ricco di petrolio, dove il giovane principe riformista Nasir vende ai cinesi il diritto di sfruttamento di alcuni giacimenti, innescando un pericoloso meccanismo di drammatici eventi a catena. Il cartellone, insomma, seppur breve, sembra accontentare un po’ tutti i gusti, toccando le diverse sfumature e le tipologie cinematografiche e rivelando sorprese. Perché i film spesso sfuggono alle etichette, non seguono una tesi precisa, non hanno morali preconfezionate, né messaggi universali. I film raccontano storie, fotografano situazioni, squarci di vita, con semplicità, verità, passione, lasciando allo spettatore il compito di trovare la propria interpretazione e cavalcare la propria emozione. Il senso spesso viene da sé.