cultura
Cioccolato: appuntamenti umbri, passione italiana. L’antidepressivo più gustoso ingrediente anche nella beauty-farm
sabato 22 ottobre 2005
di Davide Pompei
Week-end conclusivo per Eurochocolate, la dolce kermesse di Perugia che anche quest’anno fa registrare il pienone di giovani e non (l’anno scorso erano 900 mila le persone provenienti da tutto il mondo). Al grido di “in barba alla dieta” si compirà la Chokolate Revolution urlata dal provocatorio claim 2005, che sottolinea l’idea di utilizzare il cioccolato come mezzo per cambiare le abitudini, stimolando un modo positivo di rapportarsi al mondo, a cominciare dai rapporti tra paesi produttori e paesi trasformatori-consumatori. L’evento umbro è, ormai, diventato un appuntamento irrinunciabile e quest’anno farà da sponsor a un altro grande evento della nostra regione, l’edizione numero tredici di Umbria Jazz Winter. Questo weekend si conclude anche l’Altrocioccolato di Gubbio, la grande festa del cacao iniziata giovedì scorso, organizzata da Umbria Equosolidale per riflettere sulla produzione, la trasformazione e il commercio dei beni frutto di dinamiche di sfruttamento, con una particolare attenzione verso la tutela di valori quali solidarietà, biodiversità, tracciabilità e sostenibilità della filiera produttiva del cacao.
Conosciuto già dagli antichi Maya che lo consideravano un dono degli dei, il cacao fu importato dal Sud America nel ‘600 e si diffuse ben presto presso le corti europee, dove veniva consumato come bevanda mescolata con zucchero e aromatizzata con vaniglia o cannella. Era apprezzata a tal punto che il naturalista Linneo nel ‘700 scelse per la pianta il nome greco di theobroma, cibo degli dei appunto. Oggi, tra cioccofili cronici e divoratori occasionali, il cioccolato sembra essere diventato fonte golosa di passione tanto da dar vita a numerose manifestazioni (non solo in Umbria): culto o consolazione, resta un grande amore che scalda l’inverno e mette tutti d’accordo. Se mai fosse possibile stancarsi dei classici fondenti e al latte, l’ultima tendenza del made in Italy è scatenarsi con gli abbinamenti più audaci e sorprendenti: sui banchi delle manifestazioni umbre non sono mancate tavolette di cioccolato al tè, al peperoncino, allo zenzero, persino al pepe nero e al sale marino. Della serie “a ciascuno il suo preferito”, perché il cioccolato è l’antidepressivo più gustoso che c’è e perché ne basta poco per star meglio, senza paura di rovinare la linea. Questa non è la solita vecchia consolazione di zitelle sovrappeso, ma la parola degli scienziati dell’alimentazione che assicurano che il cioccolato stimola la produzione di serotonina, un sedativo naturale che aumenta la resistenza allo stress e combatte l’affaticamento. Nel cacao compaiono anche gli alcaloidi attivi a livello del sistema nervoso, come la caffeina e la teobromina, che hanno un effetto positivo sulla concentrazione mentale, l’attenzione e la prontezza psico-fisica agendo a livello cardiocircolatorio e muscolare. Ma il cioccolato è anche ricco di feniletilamina, che fa aumentare la pressione e le pulsazioni cardiache e crea un senso di piacere, simile a quello che si avverte quando si è innamorati, e incrementa la produzione di endorfine, gli ormoni del benessere.
“La qualità di una tavoletta si riconosce spezzandola – dice Marco, uno dei tanti universitari che nel weekend lavora dietro ai banconi dell’Eurochocolate – lo spacco è duro e croccante, le superfici pulite, nette e non si sbriciolano. L’odore di un cioccolato fine è arrotondato, ma non acuto e penetrante. Sulla lingua si scioglie con la morbidezza del burro, non si attacca al palato e non lascia alcun secondo gusto. Il sapore è fine, delicato, pieno e unico”.
Pur essendo un matrimonio difficile, poi, sembra farsi strada il binomio vino e cioccolato. La regola per non sbagliare è: più la percentuale di cioccolata è alta, più il vino deve essere alcolico e persistente
. L’uso del cioccolato in cucina fa immediatamente pensare a gustose torte Sacher o lucidissimi Saint Honoré, a gelati e semifreddi, praline e biscotti (Perugia è la patria dei celebri baci), a saporiti cocktail e al classico Bicerin torinese (cioccolato, caffè e crema di latte), eppure è capace di stupire anche tra i fornelli. Il cioccolato in polvere o nella versione solida opportunamente grattugiata può, infatti, servire a colorare e ad aromatizzare gnocchi e pasta fresca, oltre che per piatti di carne, su carpacci, con formaggi erborinati e come contorno.
Il cioccolato è assai versatile, sa uscire anche dalla cucina ed entrare in tanti trattamenti beauty, dato che funziona come crema anti-età per coccolare i sensi e la pelle. La ciocco-beauty ha già conquistato molti buongustai del benessere e molti centri seguono percorsi su misura che sfruttano la bontà cosmetica del cioccolato. I semi del cacao, infatti, contengono i flavonoidi, sostanze vegetali che combattono i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare. Il cioccolato contiene anche sali minerali utili per trattamenti rimineralizzanti che combattono il rilassamento dei muscoli e migliorano la circolazione.
Secondo gli esperti, infine, il cioccolato essendo un prodotto di origine vegetale, è completamente privo di colesterolo e addirittura allunga la vita. Nonostante tutti questi effetti benefici, non bisogna dimenticare che gli alimenti che contengono cacao hanno la caratteristica di possedere un’elevata quantità di calorie, cosa che dovrebbe distogliere dall’abuso. Il cioccolato andrebbe quindi consumato con un po’ di moderazione, ma non è assolutamente il caso di privarsene. Anzi.
Conosciuto già dagli antichi Maya che lo consideravano un dono degli dei, il cacao fu importato dal Sud America nel ‘600 e si diffuse ben presto presso le corti europee, dove veniva consumato come bevanda mescolata con zucchero e aromatizzata con vaniglia o cannella. Era apprezzata a tal punto che il naturalista Linneo nel ‘700 scelse per la pianta il nome greco di theobroma, cibo degli dei appunto. Oggi, tra cioccofili cronici e divoratori occasionali, il cioccolato sembra essere diventato fonte golosa di passione tanto da dar vita a numerose manifestazioni (non solo in Umbria): culto o consolazione, resta un grande amore che scalda l’inverno e mette tutti d’accordo. Se mai fosse possibile stancarsi dei classici fondenti e al latte, l’ultima tendenza del made in Italy è scatenarsi con gli abbinamenti più audaci e sorprendenti: sui banchi delle manifestazioni umbre non sono mancate tavolette di cioccolato al tè, al peperoncino, allo zenzero, persino al pepe nero e al sale marino. Della serie “a ciascuno il suo preferito”, perché il cioccolato è l’antidepressivo più gustoso che c’è e perché ne basta poco per star meglio, senza paura di rovinare la linea. Questa non è la solita vecchia consolazione di zitelle sovrappeso, ma la parola degli scienziati dell’alimentazione che assicurano che il cioccolato stimola la produzione di serotonina, un sedativo naturale che aumenta la resistenza allo stress e combatte l’affaticamento. Nel cacao compaiono anche gli alcaloidi attivi a livello del sistema nervoso, come la caffeina e la teobromina, che hanno un effetto positivo sulla concentrazione mentale, l’attenzione e la prontezza psico-fisica agendo a livello cardiocircolatorio e muscolare. Ma il cioccolato è anche ricco di feniletilamina, che fa aumentare la pressione e le pulsazioni cardiache e crea un senso di piacere, simile a quello che si avverte quando si è innamorati, e incrementa la produzione di endorfine, gli ormoni del benessere.
“La qualità di una tavoletta si riconosce spezzandola – dice Marco, uno dei tanti universitari che nel weekend lavora dietro ai banconi dell’Eurochocolate – lo spacco è duro e croccante, le superfici pulite, nette e non si sbriciolano. L’odore di un cioccolato fine è arrotondato, ma non acuto e penetrante. Sulla lingua si scioglie con la morbidezza del burro, non si attacca al palato e non lascia alcun secondo gusto. Il sapore è fine, delicato, pieno e unico”.
Pur essendo un matrimonio difficile, poi, sembra farsi strada il binomio vino e cioccolato. La regola per non sbagliare è: più la percentuale di cioccolata è alta, più il vino deve essere alcolico e persistente
. L’uso del cioccolato in cucina fa immediatamente pensare a gustose torte Sacher o lucidissimi Saint Honoré, a gelati e semifreddi, praline e biscotti (Perugia è la patria dei celebri baci), a saporiti cocktail e al classico Bicerin torinese (cioccolato, caffè e crema di latte), eppure è capace di stupire anche tra i fornelli. Il cioccolato in polvere o nella versione solida opportunamente grattugiata può, infatti, servire a colorare e ad aromatizzare gnocchi e pasta fresca, oltre che per piatti di carne, su carpacci, con formaggi erborinati e come contorno.
Il cioccolato è assai versatile, sa uscire anche dalla cucina ed entrare in tanti trattamenti beauty, dato che funziona come crema anti-età per coccolare i sensi e la pelle. La ciocco-beauty ha già conquistato molti buongustai del benessere e molti centri seguono percorsi su misura che sfruttano la bontà cosmetica del cioccolato. I semi del cacao, infatti, contengono i flavonoidi, sostanze vegetali che combattono i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare. Il cioccolato contiene anche sali minerali utili per trattamenti rimineralizzanti che combattono il rilassamento dei muscoli e migliorano la circolazione.
Secondo gli esperti, infine, il cioccolato essendo un prodotto di origine vegetale, è completamente privo di colesterolo e addirittura allunga la vita. Nonostante tutti questi effetti benefici, non bisogna dimenticare che gli alimenti che contengono cacao hanno la caratteristica di possedere un’elevata quantità di calorie, cosa che dovrebbe distogliere dall’abuso. Il cioccolato andrebbe quindi consumato con un po’ di moderazione, ma non è assolutamente il caso di privarsene. Anzi.

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