cultura
Anche nel Comprensorio Orvietano la diffusione del questionario sulle opinioni ed il livello d’informazione nei confronti del lupo
martedì 19 luglio 2005
Si sta completando in queste settimane di luglio, anche nelle campagne dell’Orvietano, l’indagine conoscitiva realizzata dall’Istituto di Ecologia Applicata di Roma, finalizzata a verificare il livello di informazione delle popolazioni residenti nei confronti del lupo, secondo gli obiettivi del progetto LIFE-COEX avviato a metà del 2004, e cofinanziato dalla Comunità Europea per circa 3 milioni di Euro.
Il progetto, gestito dall’Istituto di Ecologia Applicata di Roma titolare del programma, è articolato in tre azioni principali all’interno delle quali sono sviluppate attività di ricerca, gestione e sensibilizzazione. Interessa il Portogallo, la Spagna, la Francia, L’Italia, la Grecia e la Croazia e, relativamente all’Italia, un particolare rilievo assume per quelle aree di intervento definite in prevalenza montuose e caratterizzate da allevamenti estensivi di pecore: i parchi nazionali del Gran Sasso, dei Monti della Laga d’Abruzzo, Lazio, Molise, Maiella e l’ampio corridoio naturale lungo l’Italia Centrale, importante centro vitale per i grandi carnivori, fra cui l’Umbria, area in cui negli ultimi anni si è assistito ad una espansione degli esemplari di lupo e dove gli allevatori avevano abbandonato qualsiasi tecnica di protezione degli animali allevati.
Responsabile del Progetto per l’Istituto di Ecologia Applicata è la dottoressa Annette Mertens. L’attività di somministrazione dei questionari, che ha avuto inizio alla fine di aprile è svolta sul campo da Francesca della Rocca e Fabiana Panchetti, biologhe coordinate dal dottor Simone Ricci, zoologo, studioso del lupo e ricercatore dell’Istituto di Ecologia Applicata.
I questionari, articolati in 5 sezioni (indagine sul livello di conoscenza del lupo, sulla opinione relativa alla presenza del lupo in Umbria, sul rilievo/danno economico che la presenza del lupo causa agli allevatori e sull’efficacia degli strumenti attuali per risolvere il problema, informazioni personali) sono somministrati ad una popolazione di circa 400 persone, in misura proporzionale al numero di abitanti delle due province di Perugia e Terni, e mirano a chiarire la percezione che la popolazione del territorio delle province ha sulla presenza del lupo in quelle zone e sui problemi connessi, soprattutto in relazione al rapporto tra questo canide, le altre specie e l’agricoltura. Le Province di Perugia e Terni sono partner attivi del Progetto, insieme agli enti parco interessati e agli Enti territoriali, fra cui i Comuni (l’iniziativa è partecipata dal Comune di Orvieto / Assessorato all’Ambiente).
La partecipazione al progetto delle Amministrazioni Provinciali e dei Parchi Nazionali è importante anche in relazione alle attività venatorie in ambito regionale e alla definizione dei Piani provinciali di caccia, in quegli ambiti in cui il progetto LIFE-COEX contribuisce alla gestione delle risorse faunistiche finalizzata alla conservazione e alla gestione del patrimonio naturalistico.
Il progetto è basato sull’applicazione e sull’uso di efficaci sistemi di prevenzione: saranno cioè fornite agli allevatori recinzioni elettriche e cani da guardia, oltre che informazioni e supporto sul loro corretto uso; sulla definizione e sull’applicazione, in collaborazione con le autorità responsabili, di misure di risarcimento e di compensazione più efficaci rispetto a quelli attuali.
L’aspettativa finale del progetto è la riduzione dei conflitti e dei costi sostenuti per il risarcimento dei danni subiti dall’agricoltura, a fronte di una spesa modesta per l’acquisto e la gestione degli strumenti di prevenzione, la crescita della conoscenza e della preparazione degli operatori locali e delle autorità sui benefici economici e sul valore – in termini socio-economici – di una migliore coesistenza tra agricoltura ed animali selvatici.
Il progetto, gestito dall’Istituto di Ecologia Applicata di Roma titolare del programma, è articolato in tre azioni principali all’interno delle quali sono sviluppate attività di ricerca, gestione e sensibilizzazione. Interessa il Portogallo, la Spagna, la Francia, L’Italia, la Grecia e la Croazia e, relativamente all’Italia, un particolare rilievo assume per quelle aree di intervento definite in prevalenza montuose e caratterizzate da allevamenti estensivi di pecore: i parchi nazionali del Gran Sasso, dei Monti della Laga d’Abruzzo, Lazio, Molise, Maiella e l’ampio corridoio naturale lungo l’Italia Centrale, importante centro vitale per i grandi carnivori, fra cui l’Umbria, area in cui negli ultimi anni si è assistito ad una espansione degli esemplari di lupo e dove gli allevatori avevano abbandonato qualsiasi tecnica di protezione degli animali allevati.
Responsabile del Progetto per l’Istituto di Ecologia Applicata è la dottoressa Annette Mertens. L’attività di somministrazione dei questionari, che ha avuto inizio alla fine di aprile è svolta sul campo da Francesca della Rocca e Fabiana Panchetti, biologhe coordinate dal dottor Simone Ricci, zoologo, studioso del lupo e ricercatore dell’Istituto di Ecologia Applicata.
I questionari, articolati in 5 sezioni (indagine sul livello di conoscenza del lupo, sulla opinione relativa alla presenza del lupo in Umbria, sul rilievo/danno economico che la presenza del lupo causa agli allevatori e sull’efficacia degli strumenti attuali per risolvere il problema, informazioni personali) sono somministrati ad una popolazione di circa 400 persone, in misura proporzionale al numero di abitanti delle due province di Perugia e Terni, e mirano a chiarire la percezione che la popolazione del territorio delle province ha sulla presenza del lupo in quelle zone e sui problemi connessi, soprattutto in relazione al rapporto tra questo canide, le altre specie e l’agricoltura. Le Province di Perugia e Terni sono partner attivi del Progetto, insieme agli enti parco interessati e agli Enti territoriali, fra cui i Comuni (l’iniziativa è partecipata dal Comune di Orvieto / Assessorato all’Ambiente).
La partecipazione al progetto delle Amministrazioni Provinciali e dei Parchi Nazionali è importante anche in relazione alle attività venatorie in ambito regionale e alla definizione dei Piani provinciali di caccia, in quegli ambiti in cui il progetto LIFE-COEX contribuisce alla gestione delle risorse faunistiche finalizzata alla conservazione e alla gestione del patrimonio naturalistico.
Il progetto è basato sull’applicazione e sull’uso di efficaci sistemi di prevenzione: saranno cioè fornite agli allevatori recinzioni elettriche e cani da guardia, oltre che informazioni e supporto sul loro corretto uso; sulla definizione e sull’applicazione, in collaborazione con le autorità responsabili, di misure di risarcimento e di compensazione più efficaci rispetto a quelli attuali.
L’aspettativa finale del progetto è la riduzione dei conflitti e dei costi sostenuti per il risarcimento dei danni subiti dall’agricoltura, a fronte di una spesa modesta per l’acquisto e la gestione degli strumenti di prevenzione, la crescita della conoscenza e della preparazione degli operatori locali e delle autorità sui benefici economici e sul valore – in termini socio-economici – di una migliore coesistenza tra agricoltura ed animali selvatici.

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