cultura

Birra e rock a Montegabbione

lunedì 20 settembre 2004
Finalmente una nuova proposta musicale nel paese di Montegabbione! Un illimitato plauso ed un grazie di cuore è indirizzato a chi ha avuto il coraggio, se non l’audacia, che a volte può essere poco gratificante, di impegnarsi ad organizzare (bene) la rassegna musicale “Birra & Rock” in un ambiente tradizionalmente ostile a concerti di generi musicali che si discostano anche minimamente dal latino-americano o dal valzer. I destinatari di questi ringraziamenti sono senza dubbio i membri dello staff del Rojo Club, ben supportati dalla Pro-Loco locale, e Marco Pellegrini, il proprietario dello Stix Drum Center & Music School perugino (nonché il leader della STIX BAND) che ha fornito tutto l’apparato, la strumentazione e l’impiantistica indispensabili per ottenere un’eccellente qualità acustica del live, obiettivo pienamente raggiunto, almeno per le mie orecchie. Un plauso consistente va anche alle brave e disponibili cuoche del servizio Pizzeria, che hanno consentito di allietare piacevolmente (come sempre) i nostri palati. Fatta questa doverosa premessa, veniamo alla performance live delle rock-band che si sono esibite sullo splendido e funzionale palco montegabbionese. Giovedì 26 subito un grande esordio esplosivo e vibrante con gli ATEMNO (una sorprendente band di Città di Castello, tecnicamente dotata e dedita ad un power-metal sinfonico di forte impatto emotivo), influenzati da Helloween e Rhapsody e autori di una trascinante e coinvolgente esibizione, almeno per quei pochi che c’erano ad ascoltarli (peccato!). Punti di forza del loro concerto sono stati senza dubbio la grande performance del singer Lodovico Rossi, dotato di un’eccellente estensione vocalica, e la bravura del chitarrista Giovanni Nardi (i due superstiti tra i membri fondatori del gruppo), ben coadiuvati dai quattro nuovi arrivati: il bassista Marco Bonatti, il tastierista Francesco (Iron) Ferrini, il drummer Niccolò Franchi ed il chitarrista Tommaso Riccardi. L’ insolita origine greca del loro monicker rimanda ad un concetto di indivisibilità, unione, dimostrata pienamente sul palco, dove sono apparsi molto affiatati. Gli ATEMNO nell’agosto del 2001 hanno suonato come opening-acts degli Exawatt e dei Domine al Metal-Fest di Umbertide e nel marzo di quest’anno hanno partecipato ad alcune date del tour italiano dei Seven Gates. Nella loro esibizione al Centro Sportivo Comunale di Montegabbione hanno alternato dei loro brani, interessanti, elaborati e di notevole lunghezza, con delle entusiasmanti cover, tra cui sono da segnalare “Eyes of the stranger” dei Queensrÿche, “The final countdown” degli Europe, in una versione rivisitata e più potente dell’originale, ed un’impeccabile esecuzione dell’anthem maideniano “The trooper”, con significativi assoli chitarristici: molto bravi! Complimenti! Forse a causa dello stridente contrasto musicale con gli ATEMNO, ho seguito piuttosto distrattamente (sorry!) il gig dei VIRGO LIVE, esibitisi dopo di loro, dediti ad un rock psichedelico cantato in italiano che punta molto sull’impatto scenografico e su, a parer mio, un’eccessiva dose di sperimentazione, e che hanno proposto anche cover di Afterhours e Marlene Kuntz (di quest’ultimi notevole “Festa mesta”, brano finale della serata). Riguardo alla loro esibizione, ho apprezzato sicuramente la performance del chitarrista, letteralmente scatenato e saltellante sul palco, ma solo parzialmente quella del cantante, più convincente a mio avviso nelle songs più aggressive del loro repertorio che in quelle slow d’atmosfera. Il programma di venerdì 27 prevedeva come primo gruppo gli ELECTROSHOCK, la nuova formazione del chitarrista locale Luca Barbanera, alla cui performance purtroppo non ho avuto il tempo d’assistere personalmente (chiedo venia). Mi è stato riferito da un batterista locale che il combo in questione ha presentato, riguardo alle proprie tracks, una proposta musicale sulla falsariga dei Linea 77, oltre a cover dei Metallica (“For whom the bells tolls”) e dei System of down. Ho invece avuto il piacere d’assistere all’eccellente esibizione degli orvietani GERICO, che si sono formati alla fine del 1991 e suonano un rock italiano influenzato dal progressive anni ’70 e caratterizzato dalla presenza di una splendida voce femminile (Sofia), come i connazionali Presence. Questo gruppo umbro ha alle spalle una lunga esperienza live e la realizzazione di numerosi demos: molto interessanti le loro composizioni alternate a cover dei Dreamtheater (e non poteva essere altrimenti!), tra cui è stata significativa l’esecuzione della classica e potente “Pull me under”. Certamente tutti i brani da loro eseguiti rivelano un’ ottima tecnica di base. Gli altri membri sono Davide (gtr., vox), Roberto (gtr.), Marco Monetini (bs.), Gianmarco (dr.) e Salvatore (Sasi) Bonomo (ks), quest’ultimo sostituito in quest’occasione dal session-man Luca. Terza formazione della serata la STIX BAND, capeggiata dal navigato ed esperto batterista Marco Pellegrini, che ha ottenuto giustamente il consueto successo di pubblico, convenuto numeroso almeno a quest’appuntamento live. Il combo ha offerto l’abituale ed impeccabile performance musicale (ho già assistito in varie occasioni ai loro gig), arricchita dalla qualità e dalla bravura della vocalist, del guitar hero, che suonava una magnifica e speciale Fender acquistata negli States, e, ovviamente, del drummer osannato a ragione dalla folla, a cui ha dedicato il puntuale ed esaltante drum solo. In dettaglio, all’interno del loro repertorio rock classico, sono state da me particolarmente apprezzate in primis le due cover dei Guns N’Roses, “Paradise City” e “Live and let die”, il classico d’ogni tempo “Smoke on the water” dei mitici Deep Purple, la splendida “If you love somebody” di Sting e la travolgente “Jump” dei Van Halen. Da segnalare anche la presenza di Stefanelli, il percussionista di Paolo Belli, che in alcuni brani si è esibito insieme alla band di Marco come special guest. Una grande serata con un grande pubblico, degno (più o meno) della manifestazione! Sabato 28 altri tre gruppi: gli E+, i ficullesi GERBENA al posto dei previsti ATMOSPHERA, che hanno dato forfait, e i MOHAVES. I primi sono un trio: chitarra e voce-basso-batteria, formatisi di recente (da 6 mesi circa), che propongono un rock standard impreziosito dalla gran voce del chitarrista, con canzoni proprie, cantate parte in italiano parte in inglese, e con le cover di “Yellow” dei Coldplay e di “Time is running out” dei Muse, ben eseguite. Un’ottima figura fanno gli inattesi GERBENA, sostenuti da un gruppo di fan al seguito, che presentano un repertorio rock molto vario, iniziando subito a spron battuto con una travolgente cover dei Meganoidi (“Meganoidi”), passando per una dei Doors (“Love me two times”) e due classici degli intramontabili AC DC (“You shook me all night long” ed “Hells bells”), e terminando la loro perfetta esibizione con tre significativi e potenti cavalli di battaglia dell’heavy metal: “For whom the bells tolls” dei Metallica, “Wrathchild” degli inossidabili Maiden ed addirittura la mitica e maestosa “War pigs” della super-band per eccellenza, i grandi Black Sabbath, quelli del vecchio Ozzy. Superato l’inconveniente fastidioso di una corda saltata ad uno dei due chitarristi (Claudio Dini), il quintetto ficullese ha suonato molto bene (provano insieme da due anni), senza sbavature, ed è stato sostenuto dall’ottima performance del simpatico cantante Daniele Mezzoprete. Gli altri membri sono Daniele Delfino (gtr.), Mattia Ciuchi (bs.) e David Mollichella (dr.). Chiudono la serata alla grande i MOHAVES di Torgiano, una cover-band di rock-blues coi fiocchi: perfette esecuzioni, un sound ed un’attitudine deliziosamente retrò anni ’60-’70 (per es. Beatles, Rolling Stones, Lynyrd Skynyrd, ma anche un originale medley “Born to be wild” degli Steppenwolf-“Diavolo in me” di Zucchero, nonché “Il mio nome è mai più” di Liga-Jova-Pelù), un grande, resistente ed adrenalinico singer (Riccardo ‘Chapel’ Torresi), un vero ‘animale da palco’ sempre in movimento e pronto a trasmettere energia, emozioni e vibrazioni positive (certo, se fossero stati in molti a recepirle, sarebbe stato uno spettacolo più coinvolgente…), che ha suonato l’armonica a bocca in vari brani ed alla fine è saltato sul podio del batterista (Francesco ‘Albert’ Baglioni), per picchiare insieme con lui sui tamburi, fischiando a tutto spiano con un fischietto da arbitro. Gran finale poi con una prolungata ed improvvisata funky-jam session di una stravolta ed irriconoscibile “Overdose d’amore” (sempre di Zucchero) per un bel gruppo dal notevole impatto emozionale. Gli altri MOHAVES (che prendono il nome dal titolo del n.144 di Tex) sono Alessandro ‘Stevie’ Fico (gtr.), Tommaso ‘Twenty-one’ Bifani (bs) e Alessandro ‘Moscatella’ Baglioni (ks). Bravi e grazie a tutte le band che si sono esibite! Arrivederci all’anno prossimo, spero… Per contatti ed info su alcuni dei suddetti gruppi: ATEMNO: www.atemno.com (sito in fase di aggiornamento), mail: heavyalby@libero.it, nardg8@yahoo.it; GERICO: www.gericoweb.it, mail: info@gericoweb.it, marco@gericoweb.it; MOHAVES: www.mohaves.tk(un sito molto interessante!), mail: mohaves@email.it; GERBENA: sigaro7611761@inwind.it, daniele_delfino@libero.it, junxibus@yahoo.it; Stix Drum Center & Music School: www.stix.it, mail: stix@stix.it.