cultura

Un eroe del Risorgimento: Filippo Antonio Gualterio

lunedì 10 febbraio 2003
Nato in Orvieto il 6 agosto 1819, dalla antica e nobile famiglia dei marchesi Gualterio (che annoverava tra i suoi avi tre cardinali: Carlo nominato cardinale nel 1654, un altro Filippo Antonio, elevato al soglio nel 1706 e Luigi decorato della Porpora nel 1759), e si dedicò fin dalla prima gioventù agli studi storici: pubblicò la corrispondenza segreta di Gian Matteo Giberti, segretario di Clemente VII, e la "Cronaca degli avvenimenti di Orvieto dal 1333 al 1400"scritta da Francesco di Montemarte.

La sua opera storica fondamentale "Gli ultimi rivolgimenti italiani", nella quale tratteggiava e documentava tutto il movimento nazionale dal 1831, vide numerose edizioni e andò letteralmente a ruba in Italia e fuori.

Nel marzo 1856 pubblicò una lettera sulla "Questione Romana" che produsse grande effetto nel mondo liberale europeo e che servì a Cavour nel Congresso di Parigi. Generale dell’Esercito Pontificio, avvenuta l’unione della Toscana al Regno di Vittorio Emanuele II, fu eletto deputato del collegio di Cortona e Foiano al Parlamento Subalpino.

A Cortona il 3 marzo 1860 indisse il plebiscito per "L’Unione al Regno costituzionale del Re Vittorio Emanuele". Con la nomina a deputato, si stabilì a Torino legandosi a Cavour e collaborando nei moti dell’Italia Centrale (1859-60).

Acquistò anche la stima e la fiducia di Re Carlo Alberto, di Re Vittorio Emanuele, di Massimo d’Azeglio e di Balbo. Occupata l’Umbria dalle truppe regie, venne nominato Commissario straordinario della provincia di Perugia e Orvieto.

Fu in seguito Prefetto a Genova nel 1863, a Palermo nel 1864, a Napoli nel 1866, sempre in circostanze difficilissime, ma con ottimi risultati. Senatore del Regno fin dal 1862, fu Ministro dell’Interno nel 1867, Ministro della Real Casa nel 1868. Nel 1869 si ritirò a vita privata e morì a Roma il 10 febbraio 1874.

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