cronaca

Nomina del direttore generale dell'Arpa, la Corte dei Conti assolve Catiuscia Marini

venerdì 19 aprile 2024

A presidente, assessori e dirigenti di Palazzo Donini la magistratura contabile aveva chiesto 288.000 euro per l’incarico conferito nel 2014 all'ex direttore generale dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale dell'Umbria. La Procura regionale della Corte dei Conti dell’Umbria aveva citato in giudizio Catiuscia Marini, già presidente della Regione Umbria e i membri della sua giunta (Carla Casciari, Fernanda Cecchini, Vincenzo Riommi, Silvano Rometti, Stefano Vinti e Fabio Paparelli) oltre ad altri dirigenti che, a vario titolo, si erano occupati del procedimento relativo alla nomina del dottor Walter Ganapini a direttore generale dell'Arpa Umbria. La Procura aveva così chiesto loro un danno erariale di 288.000euro corrispondente agli stipendi percepiti da Ganapini tra il 2018 e il 2019, anni in cui lo stesso aveva conseguito il trattamento di quiescenza.

La Corte dei Conti dell'Umbria ha accolto il motivo difensivo dell'avvocato Nicola Pepe, esperto in Corte dei Conti, ed ha dichiarato l'assoluzione degli stessi perché "da quanto sopra esposto emerge la sostanziale mancanza di antigiuridicità della condotta dei convenuti, il che comporta, oltre all’inesistenza del danno per l’erario, il rigetto della domanda". È questo il passaggio centrale della sentenza con la quale, nelle scorse ore, la Corte dei Conti dell'Umbria ha assolto tutta l’ex giunta regionale e una serie di dirigenti di Palazzo Donini a proposito della prosecuzione dell’incarico per cinque anni, decisa nel 2014, dell’allora direttore generale di Arpa, Walter Ganapini.

"Accogliamo con soddisfazione – afferma l'avvocato Pepe – l’esito assolutorio della sentenza della Corte dei Conti dell’Umbria emessa – tra gli altri – nei confronti di Catiuscia Marini, già presidente della Regione Umbria, e della sua giunta. Abbiamo sempre avuto fiducia che venisse riconosciuto la correttezza dell’agere dell'Amministrazione Regionale nella vicenda relativa alla nomina del direttore generale dell'Arpa Umbria, Walter Ganapini. La Sezione giurisdizionale dell’Umbria ha approfondito il caso, di rilievo e complessità, accertando l’insussistenza di qualsiasi profilo di antigiuridicità nell’operato degli amministratori".