cronaca

L'abbraccio di Orvieto alla famiglia Carletti. Il parroco: "La fragilità umana ha bisogno di amore"

domenica 17 novembre 2019
L'abbraccio di Orvieto alla famiglia Carletti. Il parroco: "La fragilità umana ha bisogno di amore"

“Qui c'è stato un peccato, ma la misericordia di Dio non è esaurita. Il Suo non è giudizio, prima di tutto è amore. E la fragilità umana ha bisogno di amore. Noi tutti siamo fragili, come lo è stato Carlo. Tutti ne abbiamo bisogno in una società cattiva e pettegola che deve riscoprirsi comunità”. Lo ha detto, nel pomeriggio di sabato 16 novembre, don Luca Conticelli nel concelebrare i funerali di Carlo Carletti (66 anni), della moglie Rosalba Politi (67), e della figlia Cinzia (34), tenutisi nella Chiesa di Sant'Andrea, gremita di gente eppure silenziosa.

Muta di fronte alle tre bare allineate, accanto alle rose bianche e rosse. E al duplice omicidio e conseguente suicidio, che sarebbe avvenuto nella tarda mattinata di mercoledì 13 novembre, a cui nessuno trova una spiegazione. Presente anche il sindaco, Roberta Tardani. “Evidentemente – ha detto il parroco – non siamo stati capaci di leggere le sofferenze altrui. Forse per un evento così sconvolgente, alcune persone cambieranno la loro vita. Dare giudizi è un attimo, basta andare su Facebook. Ricreare l'amore è una fatica, ma porta amore. Se si disperde, ha delle conseguenze”.

“Questo giorno – ha aggiunto il cappellano della Caserma Nino Bixio, nel portare i saluti di monsignor Santo Marcianò, ordinario militare per l'Italia – non era nei progetti. Però è qui, con tutto il suo dolore e le domande senza risposta. Con Carlo e Rosalba, qualche volta, ci siamo incontrati nei corridoi della Caserma dell'Aeronautica. Abbiamo celebrato tante occasioni. Quanto accaduto non è un fulmine a ciel sereno, è una bomba devastante. Come ho detto al personale, quando ci siamo stretti nel loro ricordo e nella preghiera, venga ora il tempo del silenzio consolatorio”.

Visibilmente commosso anche l'ex sindaco, Giuseppe Germani. “Parlare oggi – ha detto – è veramente difficile ma lo dobbiamo a questa famiglia, al suo impegno civile e politico. In queste 48 ore mi sono posto tante domande. Quindici giorni fa, Carlo mi aveva telefonato perché doveva allacciare il gas metano nella nuova casa. Era sereno. Nessuno si sarebbe immaginato questa tragedia che, probabilmente, è anche un po' figlia di questo tempo in cui ci chiudiamo”.

“Da ex preside di Cinzia e dei suoi cugini – ha proseguito Donato Catamo – la ricordo come un esempio. Sempre precisa, corretta, puntuale e taciturna, indice di intelligenza ed umiltà. Grazie alla famiglia Carletti per la sua civiltà, il suo senso dell'educazione, il rapporto con la città e la scuola”. Da ultimo, la lettera dei cugini rivolta proprio alla ragazza che avrebbe compiuto 35 anni il mese prossimo. “Hai lasciato un vuoto incolmabile. Sarai sempre nei nostri cuori, sicuramente la nonna ti avrà accolto dove sei ora, con tutto il suo amore”.