cronaca

La Corte dei Conti conferma: niente danno per la missione in Cina della Regione

domenica 24 marzo 2019
La Corte dei Conti conferma: niente danno per la missione in Cina della Regione

Confermata dal secondo grado della giustizia contabile la decisione della Corte dei conti dell'Umbria di respingere la richiesta di risarcimento nei confronti della presidente della Regione Catiuscia Marini e di altri componenti della Giunta per un presunto danno che era stato contestato per la partecipazione a una missione istituzionale in Cina del consigliere politico della stessa governatrice Valentino Valentini. Respinto quindi perché ritenuto "infondato" l'appello proposto dalla procura.

Per la prima sezione giurisdizionale centrale d'appello, la decisione della presidente Catiuscia Marini - rappresentata dal legale, avvocato Nicola Pepe - e della Giunta sulla composizione della delegazione per la trasferta in Cina (nel novembre del 2015) "non appare irragionevole". I giudici hanno tra l'altro sottolineato che nel programma della missione "erano previsti non soltanto incontri con gli imprenditori ma anche con Università di vario genere, alla presenza del ministro dell'Istruzione italiano e in un contesto, dunque, anche di carattere politico-istituzionale". La richiesta di risarcimento del presunto danno erariale (quantificato dalla procura in poco più di 2 mila e 300 euro) riguardava il rimborso spese pagato dalla Regione a Valentini.

"Abbiamo sempre avuto piena fiducia sul fatto che l’operato della Presidente della Regione Umbria e della Giunta regionale fosse riconosciuto dalla Corte dei conti non solo come legittimo ma anche come pienamente conforme ai principi costituzionali - spiega l'avvocato Nicola Pepe (foto) - . All’esito di un approfondimento giudiziale che la Corte ha svolto nei due gradi di giudizio, esaminando anche quei profili sindacabili della discrezionalità amministrativa, la scelta assunta dalla Giunta, di natura prettamente politica, è stata ritenuta dalla Corte dei conti anche pienamente legittima, razionale e congrua riguardo agli interessi pubblici perseguiti".

"L’attività che la Regione Umbria ha perseguito e continua a perseguire sull’internazionalizzazione è ampiamente nota - continua il legale -. L’importanza delle funzioni riservate alle Regioni nelle materie dei rapporti internazionali, del commercio con l’estero, a cui si aggiunge la promozione turistica, non poteva che ispirare la scelta più idonea per il perseguimento del pubblico interesse che è stato affidato a figure professionali di assoluta esperienza ed altamente qualificate in piena legittimità, così come riconosciuto chiaramente dalla Corte dei conti, Prima Sezione Giurisdizionale Centrale d’Appello".

Nel maggio dell'anno scorso era stata però respinta dalla Corte dei conti che aveva dichiarato corretto il comportamento di Marini e degli altri membri della Giunta che aveva adottato il provvedimento, gli assessori Luca Barberini, Antonio Bartolini, Fernanda Cecchini e Giuseppe Chianella, nonché della dirigente della Regione Adele Lamoglie. Decisione confermata in appello. Tutti hanno sempre rivendicato la correttezza del proprio comportamento.

In riferimento all'evoluzione del caso, l'avvocato Nicola Pepe sottolinea che "Si è trattato di un caso molto interessante e dai profili di assoluto rilievo per chi coltiva la specializzazione del “contabilista” (Corte dei conti). Dopo un vaglio durato per ben due gradi di giudizio, la Corte dei conti ha riconosciuto la piena legittimità della decisione assunta dalla Giunta regionale, sfruttando al massimo la propria giurisdizione, sempre nei limiti di sindacabilità concessi dalla Legge". 

"Ho sempre avuto fiducia nella Corte dei conti - conclude l'avvocato Pepe - in considerazione dello scrupolo nella alla trattazione dei giudizi, confesso la mia soddisfazione nel veder riconosciuto un lungo e complesso lavoro svolto oltre che la piena legittimità dell’operato della Presidente della Regione Umbria e della sua giunta".