cronaca

Condannato a 26 anni per omicidio, espulso appena uscito dal carcere

martedì 5 febbraio 2019
Condannato a 26 anni per omicidio, espulso appena uscito dal carcere

Era stato ritenuto responsabile di omicidio volontario e condannato a 26 anni di reclusione per aver provocato, insieme ad un complice, la notte del 24 luglio 2000, la morte di due militari della Guardia di Finanza e di tre curdi, lanciando il gommone che guidava contro una motovedetta che stava tentando di impedire uno sbarco clandestino.

Nella mattina di martedì 5 febbraio, all’uscita del carcere di Orvieto, l’albanese, che aveva anche fornito false generalità al momento dell’arresto, non ha avuto nemmeno il tempo di assaporare la ritrovata libertà, che è stato subito trattenuto dalla Polizia di Stato e portato all’Ufficio Immigrazione della Questura, dove gli è stato notificato il provvedimento di espulsione dal territorio nazionale.

L'uomo si trova ora al Centro di Permanenza e Rimpatrio di Potenza in attesa del primo volo utile per il suo Paese. Quella notte, a bordo della motovedetta, c'erano quattro militari, che nell’urto con il gommone – al quale gli scafisti albanesi, per evitare la cattura, avevano bloccato i comandi prima di fuggire – erano stati sbalzati in acqua; due di loro, erano riusciti a salvarsi, ma gli altri due, Salvatore De Rosa e Daniele Zoccola, erano rimasti uccisi, insieme a tre curdi che non erano riusciti a sbarcare.

I due albanesi accusati di essere alla guida del gommone furono arrestati alcune ore dopo la collisione. Sorpresi mentre a piedi percorrevano una strada della penisola salentina, a poca distanza dalla costa, vennero indicati come gli scafisti killer dai curdi che erano sul gommone e che erano stati soccorsi dai militari dopo la collisione.