cronaca

Alla Libreria dei Sette partono le lettere di licenziamento

sabato 14 luglio 2018
Alla Libreria dei Sette partono le lettere di licenziamento

La Conferenza dei Capigruppo ha respinto la richiesta di audizione avanzata da Riccardo Campino, titolare dal 1994 della Libreria dei Sette – esistente dal 1922 e premiata nel 2015 come la migliore d'Italia – che ora si vede costretto a licenziare tutto il personale. Partite, dunque, le lettere di licenziamento per le sette unità in forza, aprendo un punto interrogativo sul futuro dell'attività, in affanno come molte altre nel centro storico dove a causa della crisi si registra un progressivo svuotamento.

Oltre a contingenze nazionali legate al commercio, pesa però anche tutta una serie di divergenze politiche che sembrano allungare i tempi posticipando decisioni che non arrivano. Due settimane fa il sindaco Giuseppe Germani aveva ritirato, non senza qualche imbarazzo, dal Consiglio Comunale la pratica relativa alle linee di indirizzo per “armonizzare la presenza pubblico-privato all’interno del Palazzo dei Sette in un’ottica di sviluppo culturale e turistico della città”.

Nell’annunciare la decisione motivata da “varie sollecitazioni pervenute sia in commissione da parte dei consiglieri della maggioranza, sia da presunte incompatibilità e sleale concorrenza”, il primo cittadino aveva evidenziato l’esigenza di “un nuovo passaggio in commissione”. Da capire se l'atto tornerà effettivamente in consiglio entro fine mese, dopo tutte le delucidazioni del caso, come assicurato, e con quali esiti.

Degli ambiziosi progetti che interessano Palazzo dei Sette, destinato a diventare “condominio culturale”, sede di mostre, esposizioni permanenti ed eventi, non sembra esserci ancora traccia. Le stesse associazioni di categoria hanno più volte lamentato che l'immobile di proprietà comunale da trasformare in galleria con l'attigua piazza del Popolo, continua ad essere sotto-potenziato.

Per la Libreria dei Sette, le avvisaglie di una serrata si erano avute già sul finire del 2017, concluso con un'apparente schiarita e l'impegno da parte del sindaco a trovare un compromesso diverso dalla riduzione del canone di affitto annuo di 31.000 euro, richiesta dal titolare, e individuato nell'ipotetico caffè letterario, da realizzare con una modifica di destinazione d'uso dell'attuale licenza, che contiene alcuni vincoli.


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