cronaca

Quarant'anni di Legge Speciale per Orvieto. Un video per rileggere la storia

venerdì 11 maggio 2018
Quarant'anni di Legge Speciale per Orvieto. Un video per rileggere la storia

"Non sarà una celebrazione ma l’occasione per fare una valutazione di quanto è stato fatto e rilanciare la necessità che anche da parte degli enti superiori si rinnovi l’attenzione verso la salvaguardia geologica del territorio e dei centri storici". Così il sindaco Giuseppe Germani in occasione dell'ultima seduta del Consiglio Comunale ha ricordato all'assise della ricorrenza del quarantennale dell’emanazione della legge 25 maggio 1978, n. 230 “Provvedimenti urgenti per il consolidamento della rupe di Orvieto e del colle di Todi a salvaguardia del patrimonio paesistico, storico, archeologico ed artistico delle due città".

Un'approvazione, quella della prima Legge Speciale per la salvaguardia della Rupe di Orvieto, che sarà ricordato con un ciclo di conferenze tra Orvieto e Todi, curate dal punto di vista scientifico da Alta Scuola, e che vedrà un evento di respiro nazionale venerdì 25 maggio 2018 al Palazzo del Capitano del Popolo in Orvieto e un secondo evento lunedì 25 giugno 2018 a Todi con la presentazione ufficiale del libro sul Consolidamento della Rupe di Orvieto e del Colle di Todi curato e stampato da Alta Scuola.

Qui, un video storico che documenta quegli anni.

Di seguito la nota diffusa dall'Ufficio Stampa del Comune di Orvieto:

In seguito dei fenomeni franosi che avevano interessato la Rupe di Orvieto e il Colle di Todi negli anni settanta, culminati nella frana di Cannicella in Orvieto del 1977, i due abitati, già dichiarati da consolidare a cura e spese dello Stato con decreti del Regno d’Italia nel 1916 e nel 1935 perché colpiti e minacciati da frane, furono oggetto di una attenzione particolare di tutto il Consiglio Regionale dell’Umbria e del Parlamento della Repubblica, che nel 1978 varò una Legge Speciale per la salvaguardia del patrimonio paesistico, storico, archeologico ed artistico delle due città. Era la Legge n. 230 del 25 maggio 1978 “Provvedimenti urgenti per il consolidamento della Rupe di Orvieto e del Colle di Todi a salvaguardia del patrimonio paesistico, storico, archeologico, ed artistico delle due città”.

L’eccezionalità del provvedimento, frutto di larghe sinergie e di una grande coesione culturale e politica, la qualità dei progetti di consolidamento e dei lavori che si avviarono, condotti sotto la responsabilità della Regione Umbria d’intesa con i due Comuni di Orvieto e di Todi, portò le due città all’attenzione nazionale e internazionale, tanto che nel 1980, a Belgrado, alla XXI° Conferenza Generale UNESCO, rappresentarono il Paese come esempio Italiano di intervento globale di salvaguardia.
Si avviarono così nelle due città percorsi culturali, politici e tecnici virtuosi che generarono il “Progetto Orvieto” e un progetto Todi, sostenuti e assecondati dalla Regione Umbria. Si affrontarono, con un approccio globale e innovativo per quel periodo storico, sia il complesso tema del contrasto al rischio idrogeologico integrato con la rigenerazione urbana, sia la tutela e conservazione dei Beni Culturali e Paesaggistici di cui sono ricche le due città.

Un insieme complesso e variegato, che comprende la Rupe e il Colle con i loro paesaggi mozzafiato, “grandi bellezze” e patrimoni inestimabili che appartengono non solo agli Orvietani e ai Tuderti o agli Umbri, ma all’intera umanità. Con l’evento del 25 Maggio 2018 che si terrà ad Orvieto al Palazzo del Capitano del Popolo / Centro Congressi, Comune di Orvieto, Comune di Todi, Regione Umbria ed Alta Scuola, avviano le celebrazioni del Quarantennale della Legge 230/78, che rappresentò per quei tempi un “cambio di passo” una “rivoluzione culturale” innovativa nel campo della tutela attiva, della cura e manutenzione del territorio, per il modo con cui venne ideato, approcciato e condotto.

Seguiranno già a Giugno a Todi e poi ancora ad Orvieto altri appuntamenti per trattare in termini tecnici e culturali le varie tematiche affrontate e le tipologie di intervento realizzate, condotte sempre con un approccio globale partecipato, approccio che rappresenta ancora oggi un modello di riferimento, come raffronto e stimolo verso le future azioni di gestione del rischio residuo e di gestione e difesa del territorio dalle frane.

“La Legge 230 è stata la pietra miliare di un percorso importante che ha riguardato la nostra storia contemporanea e che va fatto conoscere innanzitutto alle giovani generazioni chiamate in futuro a continuare l’opera ci salvaguardia di due ‘gioielli’ come, Folco Quilici definì Orvieto e Todi – afferma il Sindaco, Giuseppe Germani – ma sicuramente è ancora un grande punto di riferimento per rilanciare il tema della tutela dei centri storici dal rischio idrogeologico, sempre di estrema attualità nel nostro Paese. Orvieto e Todi hanno, infatti, un patrimonio comune di esperienze, conoscenze e ricordi da condividere con le proprie comunità e le Istituzioni ai vari livelli; un patrimonio da valorizzare nel presente e nel futuro.

Quella che proporremo il 25 maggio prossimo è una operazione culturale, di memoria storica e divulgativa volta a rilanciare il dibattito su una esperienza che, nella nostra coscienza deve essere sempre presente e non relegata alla fine del Novecento.  Una prospettiva su cui i Comuni di Orvieto e Todi lavoreranno insieme, e di questo ringrazio il Sindaco di Todi, Antonino Ruggiano per la convinta adesione manifestata nell’intraprendere questo percorso comune, come pure la Regione Umbria e l’Alta Scuola”.

Il 25 maggio 1978 il Parlamento Italiano approvò la Legge n. 230 del 25 maggio 1978 “Provvedimenti urgenti per il consolidamento della Rupe di Orvieto e del Colle di Todi a salvaguardia del patrimonio paesistico, storico, archeologico, ed artistico delle due città”. Venerdì 25 maggio 2018, con un incontro pubblico che si terrà al Palazzo del Capitano del Popolo di Orvieto / Centro Congressi, i Comuni di Orvieto e Todi, la Regione Umbria ed Alta Scuola, avviano le celebrazioni del Quarantennale della Legge 230/78, che rappresentò per quegli anni un “cambio di passo” una “rivoluzione culturale” innovativa nel campo della tutela attiva, della cura e manutenzione del territorio, per il modo con cui venne ideato, approcciato e condotto. 

Alle ore 09:30 si apriranno i lavori a cui interverranno: Catiuscia Marini Presidente della Regione Umbria, Giuseppe Germani, Sindaco di Orvieto, Antonino Ruggiano, Sindaco di Todi.
Introdotte e moderate da Endro Martini, Alta Scuola, alle ore 10:00 seguiranno le testimonianza di chi negli anni successivi all’approvazione della prima Legge Speciale segui le fasi degli interventi di tutela e salvaguardia della Rupe e del Colle.

Dai Sindaci dei Comuni di Orvieto e di Todi: Franco Raimondo Barbabella, Walfiero Budassi, Massimo Buconi e Stefano Cimicchi agli Assessori alla Difesa del Suolo e i Presidenti della Regione Umbria Franco Giustinelli, Paolo Menichetti, Francesco Mandarini, Maria Rita Lorenzetti. Ma anche l’ingegnere Capo dei Lavori di Consolidamento di Orvieto e Todi, Luciano Tortoioli, un’impresa esecutrice dei lavori rappresentata da Luisa Todini e poi i direttori Tecnici delle Imprese che realizzarono i vari interventi: Claudio Soccodato e Massimo Mariani.

Il ricordo dell’impresa iniziata 40 anni fa sarà anche nelle parole di Lucia Rossi rappresentante Sindacale e di due componenti della Commissione Tecnico Scientifica Lucio Ubertini e Pietro Conversini. Non mancheranno le maestranze che materialmente lavorarono al risanamento della rupe di Orvieto e del Colle di Todi. Dopo la Consegna delle Pergamene Ricordo, alle 12:45 la riflessione si sposterà per uno sguardo verso il futuro con gli interventi di Endro Martini, Alta Scuola su Gestione del rischio residuo e Cambiamenti Climatici ed Erasmo D'Angelis, Segretario Autorità di distretto dell’Appennino Centrale che parlerà di Contrasto al Disseto Idrogeologico nell’Appennino Centrale: passato, presente, futuro.  Le conclusioni della giornata di riflessione saranno tracciate da Antonino Ruggiano, Sindaco di Todi e Giuseppe Germani, Sindaco di Orvieto.

La Legge n. 230/1978 In seguito dei fenomeni franosi che avevano interessato la Rupe di Orvieto e il Colle di Todi negli anni settanta, culminati nella frana di Cannicella in Orvieto del 1977, i due abitati, già dichiarati da consolidare a cura e spese dello Stato con decreti del Regno d’Italia nel 1916 e nel 1935 perché colpiti e minacciati da frane, furono oggetto di una attenzione particolare di tutto il Consiglio Regionale dell’Umbria e del Parlamento della Repubblica, che nel 1978 varò una Legge Speciale per la salvaguardia del patrimonio paesistico, storico, archeologico ed artistico delle due città: la Legge n. 230/1978.

L’eccezionalità del provvedimento, frutto di larghe sinergie e di una grande coesione culturale e politica, la qualità dei progetti di consolidamento e dei lavori che si avviarono, condotti sotto la responsabilità della Regione Umbria d’intesa con i due Comuni di Orvieto e di Todi, portò le due città all’attenzione nazionale e internazionale, tanto che nel 1980, a Belgrado, alla XXI° Conferenza Generale UNESCO, rappresentarono il Paese come esempio Italiano di intervento globale di salvaguardia.

Si avviarono così nelle due città percorsi culturali, politici e tecnici virtuosi che generarono il “Progetto Orvieto” e un progetto Todi, sostenuti e assecondati dalla Regione Umbria.
Si affrontarono, con un approccio globale e innovativo per quel periodo storico, sia il complesso tema del contrasto al rischio idrogeologico integrato con la rigenerazione urbana, sia la tutela e conservazione dei Beni Culturali e Paesaggistici di cui sono ricche le due città. Un insieme complesso e variegato, che comprende la Rupe e il Colle con i loro paesaggi mozzafiato, “grandi bellezze” e patrimoni inestimabili che appartengono non solo agli Orvietani e ai Tuderti o agli Umbri, ma all’intera umanità.

Con l’evento del 25 maggio 2018 in Orvieto si avviano le celebrazioni del Quarantennale della Legge 230/1978. Seguiranno già a Giugno a Todi e poi ancora ad Orvieto altri appuntamenti per trattare in termini tecnici e culturali le varie tematiche affrontate e le tipologie di intervento realizzate, condotte sempre con un approccio globale partecipato, approccio che rappresenta ancora oggi un modello di riferimento, come raffronto e stimolo verso le future azioni di gestione del rischio residuo e di gestione e difesa del territorio dalle frane.