cronaca

Dall'Alfina ad Acquapendente in motorino, tenta rapina ad un benzinaio: arrestato

domenica 2 luglio 2017
Dall'Alfina ad Acquapendente in motorino, tenta rapina ad un benzinaio: arrestato

Attimi di paura nella serata di venerdì 30 giugno ad Acquapendente durante una tentata rapina avvenuta ad un distributore di carburanti nella quale è stato anche ferito il titolare. A sferrare il fendete, che fortunatamente non ha ferito in modo grave il benzinaio, è stato un trentenne di nazionalità moldava, residente nel vicino paese di Castel Giorgio, che era partito a bordo di un motorino con l’intento di mettere a segno la rapina.

Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri: “Erano circa le 18, quando a bordo di un ciclomotore un uomo di giovane età, a volto scoperto, avvicinandosi al gestore, prima lo distraeva con una scusa per poi chiedergli con la minaccia i soldi relativi all’incasso giornaliero estraendo un coltello a serramanico, che prima puntava alla testa e successivamente lo sferrava all’altezza del collo cagionandogli una ferita”.

La vittima sanguinante ed in preda al panico, urlando aiuto, è riuscito a reagire contro l’aggressore. Tra i due è scaturita una colluttazione terminata con la caduta in terra di entrambi e la fuga a piedi del malvivente che abbandonava sul luogo il motorino.

Per un tratto di strada il benzinaio ha tentato di inseguire il rapinatore ma lo ha perso di vista. Nello stesso tempo molte persone notavano l’accaduto e lo segnalavano tempestivamente ai carabinieri  che immediatamente si precipitavano sul posto; inoltre si concentravano in zona altre tre pattuglie in servizio esterno della Compagnia di Montefiascone per svolgere le ricerche.

“La zona - come spiegano i carabinieri - veniva battuta con meticolosità soprattutto nelle aree con fitta vegetazione ove poteva essersi nascosto il malvivente; proprio presso il giardino di un’abitazione privata poco distante dal distributore di benzina, sotto un albero di abete disteso per terra, veniva notata la sagoma dell’uomo; circondata la zona e chiuse le vie di fuga i militari procedevano all’arresto del rapinatore, che non opponeva resistenza, nonché rinvenivano e sequestravano l’arma utilizzata per commettere il reato”.

La perquisizione eseguita sul ciclomotore consentiva di trovare all’interno del vano sotto la sella, anche un altro coltello a serramanico sottoposto a sequestro. Un volta arrestato l’uomo è stato identificato dai Militari che hanno potuto appurare la sua provenienza, ovvero: un trentenne di nazionalità moldava, residente nella provincia di Terni, disoccupato, con precedenti di polizia. La Procura della Repubblica di Viterbo, informata dell’evento ha immediatamente disposto l’arresto e il trasferimento nel carcere di “Mammagialla”. L’uomo dovrà rispondere di vari reati oltre alla “Tentata rapina aggravata”, anche “Lesioni personali aggravate” e “Porto di armi ed oggetti atti ad offendere”.

Per il gestore del distributore di carburanti le condizioni cliniche non sono risultate gravi in quanto ha riportato una “ferita da taglio della cute della regione anteriore del collo” giudicata guaribile in giorni 10 di prognosi dai sanitari dell’ospedale di Acquapendente. “Mi ha preso alle spalle - ha raccontato l’uomo ai colleghi del Corriere di Viterbo - mi ha puntato la lama al collo come per sgozzarmi, poi subito dopo, senza dire nulla mi ha ferito”.

Successivamente sarebbero partite le minacce e le richieste di denaro, ma il gestore, seppur insanguinate, per la ferita riportata è riuscito a reagire. "Gli ho preso una mano, quella che impugnava il coltello e dopo un po' di lotta siamo caduti a terra, nel frattempo urlavo e sono riuscito ad attirare l'attenzione di alcune persone che erano dall'altra parte della strada". Le stesse che avrebbero poi chiesto l'intervento dei carabinieri. “Sono 32 anni che gestisco la stazione di servizio - ha aggiunto - ma non era mai capi-tata una cosa del genere, questa è una zona tranquilla”.