cronaca

Furti, truffe e prostituzione preoccupano gli orvietani: “Aumentate i controlli”

martedì 21 febbraio 2017
Furti, truffe e prostituzione preoccupano gli orvietani: “Aumentate i controlli”

La sensazione è diffusa e si risolve in una semplice, ma importante, considerazione: "Aumentate i controlli”. L’appello è quello che diversi orvietani riversano quasi ogni giorno sui propri profili o pagine Facebook parlando di episodi che avvengono nel territorio. Furti, truffe, presenze costanti di extracomunitari che chiedono l’elemosina, zingare che si prostituiscono nel parcheggio della stazione ferroviari e per finire piccoli episodi di vandalismo.

Un quadro ovviamente molto diverso e meno pericoloso di zone e città che hanno problemi di sicurezza molto più concreti e seri di quelli che si registrano a Orvieto, ma se poi i vari episodi locali si mettono insieme in un elenco il ragionamento potrebbe richiedere qualche attenzione in più.

Furti. Una delle preoccupazioni maggiori per chi vive incita e nelle zone limitrofe è quella dei furti. Nei giorni scorsi a guadagnarsi l’onore delle cronache è stato il furto di un trattore e di vari salumi in un’azienda agricola di Porano.

Ma mentre nel comprensorio l’attenzione dei ladri era focalizzata sulle campagne nel centro abitato di Sferracavaollo si sono registrati alcuni furti avvenuti anche di giorno. Obiettivo le abitazioni di ignari orvietani che per vari motivi - lavoro, faccende quotidiane o altro - si sono allontanati da casa lasciando “campo libero” ai ladri. Probabilmente qualcuno conosceva le abitudini dei proprietari o senza farsi accorgere ha atteso che la casa fosse libera. Stessa strategia usata per commettere altri furti nella zona di Ciconia.

Nel fine settimana appena archiviato a diventare oggetto dell'attenzione dei ladri sono stati anche i tre chioschi dei fiorai situati in prossimità dei rispettivi ingressi del civico cimitero di Orvieto. Approfittando del buio della notte, alcuni vandali rimasti anonimi, dopo aver divelto porte e finestre, hanno preso di mira i registratori di cassa trafugando circa un centinaio di euro. Decisamente più sostanziosa, invece, l'entità dei danni arrecati alle strutture.

Truffe. Ben più articolata è l’arte della truffa o del tentativo di recepire informazioni personali per poi mettere a segno furti o vendite farlocche. I casi, anche in questa circostanza, sono stati denunciati tramite i Social Network denunciando quello che avviene fuori dall’Ospedale di Orvieto dove ci sono persone che con il tentativo di “fingersi amico” o chiedere degli “aiuti economici” riescono a mettere a segno le proprie malevole intenzioni.

Come raccontano dei testimoni, alcune volte fuori dall’ospedale di Orvieto “bazzicano” dei signori che si piazzano in macchina e attendono l’uscita della “vittima”. Perlopiù persone anziane che avvicinate con la storia del vecchio amico ritrovato dopo anni cadono nelle grinfie del truffatore che, in poco tempo, riesce a vendere oggetti di dubbia provenienza, ma anche acquisisce informazioni per poi utilizzarle con altri scopi.

Altro sistema è quello delle truffe telefoniche o, addirittura, di quelle “porta a porta”. Proprio nei giorni scorsi è stata denunciata alle forze dell’ordine la presenza, nel Centro Storico, di alcune persone che si fingevano - secondo la circostanza - personale di compagnie telefoniche o di gestori di energia.

Accattonaggio e Prostituzione. Nonostante nei mesi scorsi, specie durante il periodo delle ultime festività, sono stati messi in campo azioni di controllo congiunto delle forze dell’ordine la presenza di extracomunitari nei soliti punti del Centro Storico e dei luoghi di maggiore afflusso - come l’Ospedale - non sembra diminuire. Ad accorgersi sono molti orvietani che non mancano di evidenziare la “perseveranza” di alcuni di questi ragazzi. Perseveranza che diventa ancora più insistente nel caso di un gruppo di zingare che con precisa alternanza frequenta la zona dell’ingresso dell’ospedale.

Spostandosi nella zona del parcheggio della stazione ferroviaria l’insistenza si trasforma in esplicite proposte sessuali. Un problema, questo, conosciuto da tempo e anche segnalato dagli operatori turistici che in molti casi ricevono lamentele proprio per il fatto che i turisti che arrivano in pullman si imbattono in queste “ragazze”.

 

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