Italia Nostra solleva il caso sul rifacimento delle facciate in piazza Duomo

Restyling, colori e polemiche. Il rifacimento delle facciate di alcuni immobile in piazza Duomo accende il dibattito sull’impatto delle ristrutturazioni nel Centro storico. Un argomento sul quale si discute da tempo, sia per i nuovi interventi, sia per quelli che appaiono necessari ma nessuno fa.
Ma in questo fermento c’è una spiegazione: da Via Duomo a Corso Cavour, da Piazza Gualterio a Via di Maurizio, sulla Rupe la rincorsa alla “ristrutturazione” arriva all'indomani dello studio redatto dal settore urbanistica del Comune che contiene la programmazione e l’individuazione degli immobili e dei proprietari interessati.
Per la riqualificazione urbana sono previsti, infatti, specifici progetti per i luoghi più significativi come le vie del centro – in particolare l'asse Via Maitani, Piazza Duomo e Via Duomo – e la regolamentazione dei manufatti e degli arredi urbani, con specifiche prescrizioni di riassetto. Insieme alle impalcature necessarie a ridare colore alle cosiddette “Case dei canonici” si solleva, però, anche la polemica sulle tonalità delle “ringiovanite” facciate.
La scelta del colore, comunque, non viene da un arbitrario intervento, ma da mesi di confronti e prove servite a individuare la tonalità che pare più consona alla prospettiva della piazza. Le tonalità scelte, che comunque avranno una particolare reazione di invecchiamento nel giro di poco tempo, sono rispondenti al rapporto con altri immobili che si trovano in piazza Duomo. Questo proprio per risaltare sia la Cattedrale, sia l’intera visione della piazza. Al momento resta l’intervento sulla facciata dell’immobile sottostante la torre di Maurizio.
Questa attenzione, però non è basata a fermare le discussioni. Parla di "piazza deturpata da un restauro che non ha tenuto conto dell'importanza storico-artistica" degli immobili, il responsabile di Italia Nostra Lucio Riccetti, critico verso "strane tinteggiature tipiche di Portofino o altre località balneari piuttosto che degli edifici sulla piazza del Duomo di Orvieto”.
"Forse - afferma Riccetti - c'è stata qualche leggerezza da parte del Comune e della Soprintendenza nel rilasciare autorizzazioni senza un preventivo studio del colore sull'intera piazza e nello scambiare tinteggiature di fine '800/primi '900 per storiche. Serve un correttivo, con il pericolo che la pezza possa essere peggiore del buco”.

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