cronaca

B&b e affittacamere nel caos, l'associazione "Abba Orvieto" chiede chiarezza

venerdì 13 novembre 2015
B&b e affittacamere nel caos, l'associazione "Abba Orvieto" chiede chiarezza

Da circa un mese e mezzo i gestori di bed and breakfast e affittacamere, pur essendo in regola con licenze e autorizzazioni comunali, sono alle prese con i cavilli di una normativa contraddittoria e quanto mai confusa. Se da parte della Guardia di Finanza si sono intensificati i controlli, contesando a quanto pare l'assenza di partita Iva, i titolari delle strutture cercano di tutelarsi, anche perché rischiano di imbattersi in sanzioni che andrebbero ad aggiungersi al pagamento di tasse già di per sé salate.

La colpa sembra nascondersi tutta nelle pieghe della normativa regionale che "regola" il settore. A farsi portavoce del malessere che circola tra i titolari delle 25 strutture del centro storico aderenti, l'associazione “Abba Orvieto”, nata due anni fa. “A questo punto – riferiscono – quello che più ci preme è capire come essere in regola e trovare una soluzione. Siamo confusi, crediamo di agire nella legalità ma non c'è una legge chiara così come in Lombardia o in Puglia.

Di tutto questo è al corrente il sindaco. Oltre che in Comune, ci siamo già recati in Regione e in tutti gli enti preposti al turismo. Finora però ci è stato detto tutto e il contrario di tutto. Lunedì abbiamo un incontro con l'Agenzia delle entrate. Quello che chiediamo è mettersi intorno a un tavolo anche con gli enti preposti al controllo”.

Se i controlli a tappeto al momento sembrano aver interessato sopratutto la città del Duomo, il problema potrebbe presto coinvolgere anche gli operatori dei bed and breakfast ed affittacamere di tutta l'Umbria. Anche per questo, l'associazione “Abba Orvieto” ha iniziato a prendere contatti con le altre strutture presenti. Circa duemila le attività extra-alberghiere raggiunte.